Allattamento e caldo estivo, i consigli della FNOPO per il benessere di mamma e bambino

In Italia l’allattamento al seno riguarda solo il 45% dei bambini. «Nonostante le evidenze scientifiche, i tassi di allattamento rimangono troppo bassi» spiegano dalla FNOPO. I consigli per allattare d’estate
L’allattamento al seno è molto più che nutrizione: è una scelta di salute, un investimento sul benessere a breve, medio e lungo termine del bambino, della madre e della collettività. Eppure, in Italia, solo il 45% dei bambini viene allattato al seno alla nascita, e la percentuale scende al 30% già nei primi due-tre mesi di vita.
«Nonostante le evidenze scientifiche, i tassi di allattamento rimangono troppo bassi. Spesso le mamme si scoraggiano alle prime difficoltà perché non ricevono il supporto necessario», spiegano Cristina Panizza e Angela Maccagnola, consigliere della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (FNOPO).
«Le ostetriche – aggiungono – sono professioniste sanitarie specificatamente formate per sostenere le mamme in questa fase delicata. Il loro supporto è fondamentale nelle prime settimane dopo la nascita e ogni volta che emergono dubbi o difficoltà legate all’allattamento».
Caldo estivo rende allattamento più faticoso
«Il caldo estivo può rendere l’allattamento più faticoso. Le elevate temperature, il sudore e lo stretto contatto fisico che mamma e bambino hanno durante le poppate, possono essere causa di un maggiore affaticamento. Inoltre il bambino può cambiare i suoi ritmi di suzione e chiedere il seno più frequentemente e questo può indurre a pensare erroneamente che il latte possa non essere più sufficiente o nutriente oppure le madri possono avere il dubbio se sua necessario o meno dare acqua al bambino», aggiungono le ostetriche.
«È importante sapere – chiariscono Panizza e Maccagnola – che nei primi sei mesi di vita, se il bambino è allattato esclusivamente al seno, non è necessario somministrare acqua. Il latte materno è composto per oltre l’80% da acqua e si adatta naturalmente alle esigenze del bambino, garantendogli tutta l’idratazione di cui ha bisogno. Se il bambino, invece, ha già iniziato lo svezzamento è possibile, oltre al latte materno, offrire anche dell’acqua».
Anzi, dare acqua può interferire con la produzione di latte. «La produzione dipende dalla frequenza delle poppate: se il bambino riceve acqua, potrebbe attaccarsi meno e questo riduce la stimolazione del seno».
D’estate, dunque, può capitare che il bambino poppi più spesso e per tempi più brevi: «È del tutto normale – sottolineano le ostetriche – e rappresenta il suo modo di regolare l’idratazione. Non significa che il latte non basti».
Come capire se un neonato è ben idratato
Per capire se un neonato è ben idratato basta osservare alcuni segnali: «Il bambino deve bagnare almeno 6-8 pannolini al giorno con urine chiare. Se ne bagna meno di 5 o se le urine sono scure e dall’odore intenso, potrebbe essere un segnale di disidratazione. Anche secchezza di labbra e bocca, irritabilità o sonnolenza eccessiva devono essere valutate», aggiungono.
È importante anche il benessere della mamma, che deve prestare attenzione alla propria idratazione:
«Bere almeno due litri di acqua al giorno è fondamentale. Il riflesso della sete è un segnale naturale che accompagna la poppata. Si può integrare l’acqua con tisane fresche o succhi naturali, evitando bevande gassate o ricche di caffeina. Anche frutta e verdura di stagione sono utili per mantenere un buon apporto di liquidi».
Le ostetriche consigliano inoltre:
- di allattare in ambienti freschi e ben ventilati;
- di usare aria condizionata o deumidificatori, evitando getti diretti sul corpo di mamma e bambino;
- di evitare di uscire nelle ore più calde;
- di indossare indumenti comodi, in fibre naturali, sia per la madre che per il bambino.
«Un altro accorgimento utile – proseguono Panizza e Maccagnola – è utilizzare panni di cotone molto leggeri tra la pelle della mamma e quella del bambino durante le poppate o il contatto pelle a pelle, per assorbire il sudore. Fare piccoli bagnetti prima o dopo l’allattamento può essere un modo per rinfrescarsi e rendere più confortevole il momento della poppata. In caso si utilizzi il babywearing è utili appena si toglie il bambino dalla fascia allattarlo per idratarlo».
Anche per i bambini nutriti con formula si deve prestare attenzione: «È bene evitare di scaldare troppo il latte artificiale e ricordare che, anche in questo caso non è necessario somministrare acqua, fino a quando non sia iniziato lo svezzamento, salvo diversa indicazione del pediatra».
«Se ci sono dubbi o difficoltà – concludono le rappresentanti della FNOPO – è importante chiedere aiuto. Le ostetriche sono presenti nei consultori, nei punti nascita, nei servizi ambulatoriali o in libera professione. Non bisogna mai sentirsi sole: l’allattamento è un percorso che va accompagnato e sostenuto».
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