Argentina: azzeramento dei dazi sull’importazione di prodotti elettronici, metalmeccanici in sciopero

L’Unione operai metallurgici dell’Argentina (Uom) ha dato inizio a uno sciopero “a tempo indeterminato” nella provincia di Terra del Fuoco “a difesa dell’industria fueguina”, in risposta agli annunci del governo argentino di una riduzione delle tasse e dei dazi per l’importazione di cellulari, televisori e condizionatori d’aria. “Il governo nazionale ha deciso di aprire indiscriminatamente le importazioni di prodotti elettronici, mettendo a rischio oltre 6.000 posti di lavoro a Terra del Fuoco”, ha spiegato il sindacato attraverso un comunicato, sostenendo che il provvedimento “mina l’industria nazionale, la sovranità produttiva e il futuro di una provincia strategica per lo sviluppo argentino”.

Ieri pomeriggio il sindacato ha organizzato una grande manifestazione nella città di Río Grande (provincia della Terra del Fuoco). “Siamo di fronte a una responsabilità storica. Non permetteremo che oltre 45 anni di sviluppo e di lotta nella Terra del Fuoco vengano demoliti da decisioni unilaterali che rispondono a interessi estranei a quelli della nostra comunità”, si legge nel documento, dove si spiega che “la totale sospensione delle attività” continuerà “fino al raggiungimento di una soluzione favorevole che garantisca la continuità occupazionale, i diritti e le condizioni esistenti di tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori metalmeccanici colpiti dal provvedimento”. Anche la Confederazione generale del lavoro (Cgt) ha respinto il provvedimento, che, tramite un comunicato, ha definito “una cattiva decisione”, sostenendo allo stesso tempo che esso va “contro l’industria nazionale e il lavoro argentino”.

Il governo dell’Argentina eliminerà ogni dazio all’importazione di alcuni prodotti elettronici, tra cui cellulari, televisori e condizionatori d’aria. Lo ha detto il portavoce della presidenza, Manuel Adorni, preannunciando i contenuti di un decreto che verrà pubblicato nei prossimi giorni. La misura, che verrà applicata in due fasi, comprende anche una riduzione delle imposte interne agli apparecchi importati e per quelli prodotti nella provincia meridionale della Terra del Fuoco. “Con un decreto che sarà pubblicato alla fine della settimana, probabilmente tra giovedì o venerdì, il governo nazionale eliminerà completamente le tariffe di importazione per i telefoni cellulari che fino ad ora erano del 16 per cento e diventeranno dello 0 per cento”, ha detto Adorni, all’inizio della sua solita conferenza stampa. I gravami saranno rimossi in due fasi, il primo 8 per cento con l’uscita del decreto e la seconda parte il 15 gennaio 2026. L’iniziativa è parte della strategia del governo del presidente dell’Argentina, Javier Milei, di deregolamentare il mercato e favorire la concorrenza interna. Il comparto dei telefonini ha registrato aumenti di prezzi molto superiori alla media dell’inflazione.

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