Auto: i costruttori giapponesi alzano i prezzi negli Usa in risposta ai dazi

A quasi tre mesi dall’introduzione di un dazio del 25 per cento sulle importazioni di auto da parte degli Stati Uniti, le case automobilistiche giapponesi iniziano ad aumentare i prezzi e a rafforzare la produzione locale per fronteggiare i costi. Toyota ha annunciato un incremento medio di 270 dollari sui prezzi dei veicoli venduti negli Usa a partire da luglio, citando l’adeguamento ai rialzi già effettuati da altri produttori e le tendenze di mercato. Anche Subaru e Mitsubishi hanno già aumentato i prezzi, mentre Mazda sta valutando se seguire l’esempio, dopo mesi in cui i costruttori avevano cercato di assorbire internamente l’impatto dei dazi. Secondo il ministero delle Finanze giapponese, il prezzo unitario delle esportazioni di auto verso gli Stati Uniti è calato del 20 per cento a maggio su base annua, segno del tentativo delle aziende di non scaricare i costi sui consumatori. Tuttavia, secondo il gruppo logistico Nippon Express, i volumi di trasporto auto dal Giappone non sono ancora diminuiti, poiché molti modelli e componenti continuano a essere prodotti solo nel Paese asiatico.

Intanto, anche i fornitori iniziano a trasferire i costi lungo la filiera: Dic, grande produttore di materiali e componenti per auto ha aumentato i prezzi dei pigmenti per auto negli Usa da giugno, mentre Yaskawa Electric ha fatto lo stesso per i suoi robot industriali già da aprile. Le vendite di nuove auto giapponesi negli Stati Uniti hanno registrato a giugno un calo del 2 per cento su base annua, il primo in quattro mesi, segnale che la spinta agli acquisti anticipati post-dazio si sta esaurendo. Senza segnali di una possibile esenzione da parte dell’amministrazione Trump, i produttori giapponesi stanno accelerando i piani per trasferire capacità produttiva negli Usa. Subaru prevede di aumentare la produzione nel suo stabilimento in Indiana e iniziare a fabbricare negli Stati Uniti parte dei Suv Forester, finora importati. Mazda ha invece dirottato la produzione del suo impianto in Alabama, originariamente destinata al mercato canadese, verso quello statunitense.

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