Francia senza legge di bilancio: Lecornu rimanda tutto al 2026
Bruxelles – In Francia sarà il secondo natale consecutivo senza legge di bilancio. Oggi, 19 dicembre, la commissione mista paritaria si è riunita per ricercare un accordo sulla manovra. La riunione è durata solo una trentina di minuti e non ha portato a nessun risultato. A Parigi insomma si dovrà aspettare il 2026 prima di avere un piano economico. Per il primo ministro Sébastien Lecornu, ora, le opzioni rimaste sono due: richiedere la fiducia dell’aula per forzare la mano e far passare la sua proposta, o chiedere l’approvazione di una legge speciale per garantire la continuità dell’esazione delle imposte.
Non che dalle parti dell’Eliseo si aspettassero notizie molto migliori, ma in ogni caso il fallimento mostra ancora una volta le difficoltà politiche francesi. Al primo ministro, in carica solo da ottobre, non resta che constatare la sconfitta: “Mi rammarico, i nostri connazionali non meritano di subire le conseguenze di questo stallo”. La prossima mossa è quella di riunire “a partire da lunedì i principali responsabili politici per consultarli sul cammino da seguire per proteggere i francesi e trovare le condizioni di una soluzione”.
Mentre le forze politiche discuteranno tra di loro per un accordo, il debito pubblico francese tocca nuovi picchi. A dirlo l’istituto di statistica francese (Insee) con un tempismo diabolico. L’Insee ha rilasciato proprio poche ore dopo il flop della commissione i dati sulla situazione finanziaria francese. I nuovi numeri mostrano che alla fine del terzo trimestre 2025 il debito ha raggiunto l’importo di 3.482,2 miliardi di euro, per un valore pari al 117 per cento del Pil. Nell’eurozona, solo Grecia e Italia fanno peggio, con rapporti debito/Pil sopra il 135 per cento.
Una via di fuga per il primo ministro sarebbe l’utilizzo dell’articolo 49.3 della Costituzione. Questa procedura permetterebbe l’approvazione della legge senza il voto delle Camere. Lecornu, però, dovrebbe aver già stipulato un accordo con il Partito Socialista (PS), che si impegnerebbe a non censurare il bilancio. Alcune figure del PS promuovono questa idea, ma Lecornu non sembra voler rischiare la prova dell’aula.
Più probabile l’ipotesi di prendere tempo. L’anno scorso, l’esecutivo di François Bayrou riuscì ad approvare il bilancio solo a febbraio. Bayrou fece approvare una norma speciale per garantire il funzionamento della macchina economica oltre il 31 dicembre, replicando la manovra del 2024. Il successore di Bayrou sembra indirizzato a copiare la strategia. Secondo il quotidiano parigino Le Monde, “si prevede che il processo di approvazione sarà rapido. Il testo potrebbe essere esaminato nel fine settimana dal Consiglio dei ministri, poi lunedì dall’Assemblea Nazionale, martedì dal Senato, prima di essere promulgato subito dopo”.
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