Canada Goose, vola l’utile nel 2024 (+62%). Vendite stabili ma giù l’Emea
Canada Goose ha registrato nell’ultimo esercizio fiscale – conclusosi lo scorso 30 marzo – un fatturato pari a 1,35 miliardi di dollari canadesi (circa 918 milioni di euro al cambio attuale), in lieve aumento dell’1,1% rispetto all’anno precedente.
L’utile operativo del marchio canadese di outerwear è aumentato del 31,8%, raggiungendo quota 164,1 milioni di dollari rispetto ai 124,5 milioni del 2023. L’utile netto attribuibile agli azionisti è stato invece pari a 94,8 milioni di dollari, ovvero 97 centesimi per azione diluita, rispetto ai 58,4 milioni di dollari, ovvero 57 centesimi per azione diluita, nello stesso periodo dell’anno precedente.
Infine, l’ebit rettificato della label di Toronto nell’ultimo fiscal year è stato pari a 171,4 milioni di dollari, in leggera flessione (-0,2%) ma comunque in linea con i 171,8 milioni di dollari dello stesso periodo dello scorso anno.
Con una lente sul quarto trimestre, Canada Goose ha registrato una tendenza al rialzo. Come riporta Reuters, le forti vendite della stagione invernale hanno spinto i ricavi trimestrali del marchio, facendo salire le sue azioni del 22 per cento. L’utile netto attribuibile agli azionisti nel Q4 è salito a 27,1 milioni di dollari, pari a 28 centesimi per azione, rispetto ai 5 milioni di dollari (5 centesimi per azione) registrati nello stesso periodo dell’anno precedente. Le vendite sono aumentate del 7%, passando da 358 milioni di dollari dell’anno precedente a 384,6 milioni di dollari attuali. Infine, l’ebit rettificato nel quarto trimestre è stato pari a 59,7 milioni di dollari (+48,9% rispetto ai 40,1 milioni dell’anno scorso).
La categoria della vendita diretta al consumatore ha registrato risultati significativamente migliori rispetto al commercio all’ingrosso nel periodo, con le vendite dtc in aumento del 15,7%, passando da 271,5 milioni di dollari a 314,1 milioni di dollari, mentre i ricavi all’ingrosso sono scesi del 23,2%, passando da 45,1 milioni di dollari a 31,8 milioni di dollari, principalmente a causa di minori vendite in Europa e ritardi nelle spedizioni, ha affermato la società.
Se sui conti del Q3 hanno pesato in particolare le performance di Canada (-4%) e Cina (-4,7%), nel quarto trimestre gli stessi territori hanno registrato rispettivamente una stabilizzazione (-0,1%) e un aumento del 4,5 per cento. Come già anticipato, nell’ultimo trimestre la performance peggiore è attribuibile invece all’Emea (che comprende Europa, Medio Oriente, Africa e America Latina), che ha registrato una flessione del 17,6 per cento rispetto all’anno precedente.
Come fa sapere l’agenzia di stampa, il brand ha preferito non fornire le sue previsioni per l’anno fiscale 2026 a causa dell’incertezza legata ai dazi. Neil Bowden, il CFO del marchio, ha sottolineato il “periodo molto turbolento” degli ultimi mesi, che ha portato a “cambiamenti sostanziali nel contesto commerciale globale. Considerando la frequenza dei cambiamenti e la scarsa visibilità del loro impatto sull’economia e sulla salute dei consumatori, al momento non riteniamo prudente fornire previsioni finanziarie per l’anno in corso”.
Dani Reiss, presidente e CEO di Canada Goose ha commentato comunque i risultati raggiunti finora: “I nostri solidi risultati del quarto trimestre dimostrano l’impatto che Canada Goose può avere quando il nostro marchio si connette e la nostra strategia centra il bersaglio. (…) Con la chiusura dell’anno fiscale 2025, stiamo compiendo passi da gigante nelle nostre priorità chiave: migliorare l’esecuzione retail, elevare il nostro marchio e la nostra offerta di prodotti e fornire tutto questo in modo efficiente”.
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