Cannes 2025: Il red carpet delle polemiche tra moda, attivismo e sostenibilità

Scopri le controversie sul red carpet di Cannes 2025: dress code, greenwashing, attivismo performativo e i momenti più imbarazzanti tra tacchi spezzati e gaffe in diretta.

Maggio 14, 2025 - 09:35
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Cannes 2025: Il red carpet delle polemiche tra moda, attivismo e sostenibilità

Il Festival di Cannes è da sempre sinonimo di lusso, glamour e celebrazione della settima arte, ma negli ultimi anni il red carpet ha assunto un ruolo ben più complesso: vetrina di polemiche, terreno di scontro tra moda e attivismo, palcoscenico di scivoloni imbarazzanti e discussioni scottanti. Dietro agli abiti scintillanti e ai sorrisi fotografici si nascondono tensioni su inclusione, sostenibilità e libertà d’espressione che mettono in luce quanto il tappeto rosso sia oggi molto più di un semplice rito mondano.

Moda e “dress code” sotto accusa

Il celebre decalogo stilistico del Palais des Festivals, improntato a un’eleganza classica e spesso percepito come rigido, ha suscitato numerose critiche. Da un lato, attrici e stilisti si sono sentiti limitati dal “no ai volumi eccessivi” o dal “vietato sfoggiare nudità”, regole che penalizzano la creatività e la libertà personale. Dall’altro, gruppi di attiviste hanno denunciato l’incoerenza di un festival che ostenta lusso sfrenato mentre promette di sostenere cause sociali. Ne sono emersi outfit provocatori – come abiti trasparenti o microves­ti di tessuti riciclati – concepiti appositamente per mettere in discussione le imposizioni del dress code ufficiale.

Il greenwashing delle maison di moda

La sostenibilità è diventata parola d’ordine, ma molti stilisti presenti a Cannes sono accusati di “greenwashing”: promuovere abiti realizzati con materiali riciclati mentre la logistica degli spostamenti, le produzioni fotografiche e le cene di gala restano ad alto impatto ambientale. Lo scorso anno, le performance di star vestite da brand che dichiaravano “zero emissioni” sono state immediatamente seguite da reportage fotografici su jet privati parcheggiati sulle terrazze. Questo cortocircuito ha innescato una riflessione più ampia: basta un’etichetta eco-friendly per definire un red carpet “verde”?

Proteste e messaggi politici

Dalla lotta per i diritti delle donne alla difesa dei rifugiati, il red carpet di Cannes è diventato una delle ultime frontiere dell’attivismo performativo. Nel 2025, alcune delegate si sono presentate con spille, bandiere o accessori dal chiaro messaggio politico, suscitando applausi ma anche accuse di strumentalizzazione. Se da un lato l’evento fornisce una visibilità impareggiabile, dall’altro espone le protagoniste a critiche feroci: “Si sfrutta la moda per farsi propaganda?”, “Non sarebbe meglio parlare di politica fuori dal tappeto rosso?”.

Scivoloni e momenti imbarazzanti

Non mancano poi gli episodi bizzarri: tacchi che si spezzano, microfono fallito durante dichiarazioni in diretta, outfit che cedono all’improvviso. Questi incidenti alimentano meme sui social e caricature satiriche, ricordando a tutti che dietro l’eleganza si nasconde spesso un grande stress organizzativo. In certi casi, le star hanno trasformato la gaffe in momenti memorabili, usando ironia e autoironia per arginare la gogna mediatica.

L’equilibrio tra arte e spettacolo

Il red carpet di Cannes è dopotutto il ponte che collega l’industria cinematografica con il grande pubblico. Le polemiche attorno a moda, ambiente e politica dimostrano che non si tratta più solo di estetica, ma di un palcoscenico globale dove convergono valori, interessi economici e visioni sociali. Il vero dibattito oggi è trovare un equilibrio: mantenere il fascino sofisticato di Cannes senza rinunciare a autentici gesti di cambiamento, senza farne mero strumento di marketing.


Tra flash impazziti e politiche di sostenibilità a mezzo servizio, il red carpet di Cannes si conferma uno specchio della nostra epoca: ricco di contraddizioni, attraversato da istanze etiche e pronto a reagire alle spinte di rinnovamento. Se da un lato il glamour rimane un invito al sogno, dall’altro le polemiche ci ricordano che l’immagine pubblica è un terreno di dibattito vivo, capace di influenzare l’industria culturale e le coscienze di un pubblico sempre più attento e critico.

 

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Redazione Redazione Eventi e News