Cenoni più cari sulle tavole degli italiani tra Natale e Capodanno 2025

Dicembre 20, 2025 - 16:32
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Cenoni più cari sulle tavole degli italiani tra Natale e Capodanno 2025

lentepubblica.it

Prezzi in aumento, redditi fermi e nuove strategie di risparmio: il rito delle feste si adatta al portafoglio. Ecco tutti i dati per le ultime festività dell’anno.


Festività alle porte, conti sotto la lente

Con l’avvicinarsi delle festività di fine anno, le famiglie italiane si trovano ancora una volta a fare i conti con un elemento ormai centrale nella preparazione delle cene natalizie: l’aumento dei prezzi alimentari. Tra rincari che colpiscono soprattutto il comparto ittico, la frutta e i prodotti dolciari, organizzare il tradizionale cenone diventa una sfida sempre più complessa. Il risultato è un Natale all’insegna della prudenza, in cui il desiderio di rispettare la tradizione si scontra con la necessità di contenere le spese ed evitare sprechi.

Meno ristoranti, più tavole domestiche

La maggioranza degli italiani, secondo Federconsumatori, sceglierà di trascorrere le principali cene festive tra le mura di casa, proprie o di parenti e amici. Solo una minoranza, pari a circa il 30%, opterà per un pranzo o una cena fuori, affidandosi a ristoranti o locali dedicati agli eventi. Una scelta che riflette non solo l’attaccamento alle consuetudini familiari, ma anche la volontà di tenere sotto controllo il budget.

In questo contesto, il cenone resta un momento irrinunciabile di convivialità, ma viene reinterpretato in chiave più sobria. Il 31% delle famiglie, infatti, prevede di eliminare almeno una portata, riducendo sia la quantità sia, in alcuni casi, il livello delle materie prime utilizzate.

Tradizione sì, ma con qualche rinuncia

I piatti simbolo delle feste continuano a occupare un posto centrale sulle tavole: pesce, pasta, dolci tipici e brindisi con spumante restano protagonisti. Tuttavia, cresce l’attenzione verso versioni più semplici delle ricette e verso alternative meno costose. Le rivisitazioni diventano uno strumento per conciliare gusto e risparmio, senza rinunciare del tutto all’atmosfera festiva.

L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha monitorato i costi dei menu natalizi e di Capodanno, prendendo in esame tre diverse soluzioni: il menu classico, quello economico e, per la prima volta, un menu “ristretto”, caratterizzato da un numero ridotto di portate.

Natale 2025: quanto costa sedersi a tavola

Per la cena di Natale, il menu tradizionale raggiunge una spesa media di 46,41 euro a persona, segnando un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Chi sceglie una proposta più contenuta può orientarsi su un menu economico, con una spesa di 26,52 euro a testa, comunque in crescita del 3% rispetto al 2024.

La vera novità è rappresentata dal menu con tagli mirati, che consente di abbattere il costo fino al 52% rispetto alla versione classica. Una soluzione sempre più presa in considerazione da chi vuole preservare il clima delle feste, riducendo però l’impatto sul bilancio familiare.

Capodanno tra rincari più moderati e scelte strategiche

Anche il cenone di San Silvestro non sfugge alla dinamica degli aumenti, seppur con percentuali più contenute. Il menu classico di Capodanno arriva a 57,82 euro per persona, con un rincaro del 2%. La variante economica si attesta invece a 32,84 euro, anch’essa in aumento rispetto all’anno precedente.

In questo caso, la differenza tra le diverse opzioni è ancora più evidente: optare per un menu ridotto permette un risparmio che può arrivare fino al 61% rispetto al cenone tradizionale. Una scelta che riflette la necessità, sempre più diffusa, di adattare le celebrazioni a una situazione economica segnata da redditi stagnanti e prezzi in costante ascesa.

Pesce, frutta e dolci: i prodotti più colpiti

Tra i prodotti che registrano gli incrementi più significativi spiccano pesce fresco, frutta e dessert, elementi imprescindibili dei menu festivi. Proprio il caro-pesce spinge molte famiglie a orientarsi verso alternative come i prodotti surgelati, il cui utilizzo è in aumento nonostante anch’essi abbiano subito rincari.

Parallelamente cresce l’interesse per punti vendita diretti e mercati locali, dove è possibile trovare un miglior rapporto tra qualità e prezzo, soprattutto per le materie prime.

Risparmiare senza rinunciare a qualità e sicurezza

La ricerca del risparmio non deve però far passare in secondo piano aspetti fondamentali come sicurezza alimentare e qualità dei prodotti. Controllare le etichette, verificare l’origine degli alimenti e prestare attenzione alle date di scadenza restano pratiche essenziali.

Allo stesso modo, diventa cruciale una gestione attenta delle quantità. Le famiglie italiane hanno già dimostrato negli ultimi anni una maggiore sensibilità verso la riduzione degli sprechi, ma alcune buone abitudini restano sempre valide: pianificare un menu dettagliato, acquistare solo ciò che serve davvero e riutilizzare o congelare gli avanzi per nuove preparazioni.

Un Natale più sobrio, ma consapevole

Il quadro che emerge per le festività 2025 è quello di un Natale più misurato, in cui la convivialità non scompare ma si adatta alle nuove condizioni economiche. Tra menu ridotti, scelte più attente e una crescente consapevolezza dei consumi, le famiglie cercano un equilibrio tra tradizione e sostenibilità economica.

In definitiva, il cenone resta un momento simbolico irrinunciabile, ma sempre più spesso viene ripensato: meno eccessi, più attenzione e un approccio pragmatico che guarda al futuro senza rinunciare del tutto al piacere di stare insieme.

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