Cinema, al Baarìa Film Festival vince il cubano “La Mujer Salvaje”

Roma, 7 lug. (askanews) – Si è conclusa a Bagheria con grande successo di pubblico la prima edizione del Baarìa Film Festival, primo festival italiano interamente dedicato al “cinema insulare”. Prodotto dall’Associazione culturale Kinema di Bagheria, con il patrocinio del Comune di Bagheria, il festival è stato ideato e curato dal giornalista Andrea Di Quarto e ha come direttore artistico Alberto Anile.
Quattromila spettatori, in presenza e via social, hanno seguito le proiezioni di cortometraggi e di lungometraggi in concorso, le presentazioni e le conversazioni con Luigi Lo Cascio, Enrico Lo Verso e Alessio Vassallo per La Valigia dell’Attore, l’incontro con il regista e direttore della fotografia Daniele Ciprì e il panel Fare cinema in Sicilia con il presidente della Sicilia Film Commission Nicola Tarantino, il direttore del Centro Sperimentale di Cinematografia Ivan Scinardo, il regista e produttore Marco Amenta.
Sold out in tutte le serate di Villa Cattolica, dove ieri il regista Premio Oscar Giuseppe Tornatore ha raccontato il suo rapporto con la pubblicità, attraverso immagini conosciute e sequenze poco note, rivelando curiosità di una carriera che da Bagheria si è subito allargata al mondo.
La giuria composta dai registi Roberta Torre, Uberto Pasolini e Marco Amenta ha decretato il film cubano La Mujer Salvaje di Alàn Gonzàlez, come film vincitore di Arcipelaghi, la sezione competitiva di lungometraggi con la seguente motivazione: “Viaggio dentro un’anima , assolutamente femminile, che trova nel corpo della straordinaria interprete Lola Amores la sua compiuta e struggente rappresentazione. Con lei attraversiamo una Avana fuori dagli stereotipi, inciampiamo nella polverosa umanità che la popola, veniamo catapultati nella vita di Yolanda, donna, figlia, sorella e soprattutto madre che lotta per non perdere un centimetro di quanto ama: il figlio, la vita, l’amore mentre il mondo attorno a lei la insegue senza tregua, all’ultimo respiro”.
Il Premio Miglior interpretazione va al Cast di “Under the Volcano” del polacco di Damian Kocur: “Il film affronta un tema di attualità urgente e irrisolto attraverso un punto di vista inaspettato con grande forza narrativa e cinematografica costruita su un cast corale che attraverso le emozioni e le reazioni dei diversi coprotagonisti racconta con visceralità il loro dolore. Un cast diretto con lucidità e delicatezza, che incarna lo sgomento di fronte alla vita che scorre indifferente mentre una guerra, molte guerre insanguinano il mondo”.
La giuria dei cortometraggi della sezione Atolli, composta dal regista Nico Bonomolo, dallo sceneggiatore Paolo Pintacuda e dalla fotografa e docente universitaria Anna Fici ha designato come miglior cortometraggio il turco “Mori” di Takup Tekintangac.
“Mori è un cortometraggio che nei suoi appena diciannove minuti ha la maturità e l’impatto emotivo di un film lungo. La vicenda di una bambina che ha perso suo padre e di lui conserva solo il frammento di una registrazione vocale, è raccontata con un approccio delicato che non ammicca a facili pietismi. Il diritto di ogni bambino a cercare protezione, gioco e la leggerezza della fantasia è il cuore di questo piccolo gioiello il cui finale aperto dona allo spettatore la possibilità di immaginare a sua volta tanti possibili sviluppi”.
Menzione speciale per l’interpretazione femminile a Hayrünisa Akbas per il cortometraggio Mori. “La giovane protagonista del cortometraggio si cimenta in un ruolo complesso, quello di una bambina che ha perso il padre, con una maturità artistica, espressiva ed emotiva davvero sorprendenti. La sua incredibile interpretazione infonde alla storia un intenso odore di verità e da sola vale la riuscita del film”.
Menzione speciale per l’interpretazione maschile a Orio Scaduto per il cortometraggio “La Femmina”. “Nel corto La Femmina, Orio Scaduto è chiamato a un’interpretazione inedita, quella di contadino siciliano che torna con la memoria a un amore omosessuale finito in tragedia. La sua intensa performance, fatta di una presenza rude, molti gesti e nessuna parola, riesce a svelare senza eccessi, il dramma nascosto dietro un’apparente vita tranquilla”.
Il Premio Studenti va a “Old Fox” del regista taiwanese Ya-chuan-Hsiao “Per la capacità di raccontare con eleganza e profondità il passaggio all’età adulta in una società in trasformazione. Old Fox emoziona con una messa in scena sobria e intensa, restituendo tutta la fragilità, la dignità e la speranza di chi cresce ai margini. Un racconto intimo che resta impresso con delicatezza e forza”.
Il Baarìa Film Festival è realizzato con il patrocinio del Comune di Bagheria, Assessorato Turismo Sport e Spettacolo della Regione Siciliana, Sicilia Film Commission e Museo Guttuso, e il sostegno del Centro Sperimentale di Cinematografia di Palermo, Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Cineteca di Bologna, Cineteca di Milano, Cineteca del Friuli e Istituto Polacco di Roma.
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