Comunità energetica Peccioli al via col primo MW fotovoltaico: 200mila euro l’anno per abbassare le bollette

Mentre le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) arrancano a livello nazionale – è stato traguardato finora circa un quarto dell’obiettivo Pnrr –, a Peccioli (PI) sono stati ufficialmente consegnati i lavori per la costruzione del primo impianto fotovoltaico da 1 MW che andrà a comporre la Comunità energetica Peccioli.
È utile ricordare che le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un “nuovo” soggetto giuridico, delineato dal recepimento della direttiva europea Red II, costituibile a partire da un gruppo di singoli soggetti – come famiglie, stabilimenti produttivi e Comuni – che decidono di autoprodurre, accumulare e scambiarsi energia generata da fonti rinnovabili, nello spirito di una vera comunità e aprendo al contempo realizzazione di nuovi modelli di business.
Due i canali di accesso ai sostegni, per le Comunità energetiche: il primo prevede una tariffa incentivante su tutto il territorio nazionale, mentre il secondo riguarda adesso i Comuni entro i 50mila abitanti e consiste in un contributo in conto capitale – finanziato con 2,2 mld di euro dal Pnrr – per coprire fino al 40% delle spese ammissibili, senza contare gli incentivi messi a disposizione a livello locale, come nel caso della Regione Toscana.
A Peccioli la Cer parte da lontano, con un primo via libera nell’estate del 2023, e l’obiettivo finale d’installare 4 MW di fotovoltaico da mettere a disposizione della cittadinanza. Il primo impianto vedrà la luce in un terreno di proprietà comunale: la determina n.672 del 13 dicembre 2024, infatti, ha approvato il progetto esecutivo del primo impianto fotovoltaico lungo via Fontana, subito a ridosso della strada provinciale 64, mentre il quadro economico prevede un investimento da oltre 1,5 milioni di euro.
«Abbiamo voluto trasformare un possibile problema, la crisi energetica globale che non è ancora alle spalle, visto le tensioni internazionali che sono ancora di strettissima attualità, in un’opportunità per il territorio – spiega il sindaco, Renzo Macelloni – L’obiettivo era inizialmente creare la prima comunità energetica sostenibile. Con lo scopo di migliorare l'efficienza energetica, ridurre le emissioni di gas serra e aumentare l'indipendenza energetica. Inoltre, possono creare posti di lavoro locali e rafforzare i legami comunitari».
Nel caso di Peccioli, la Comunità energetica è solo l’ultimo tassello che va a comporre la transizione ecologica in corso sul territorio, che è la vocazione dell’intero “sistema Peccioli”, alla base del quale ci sono le risorse in arrivo dal Triangolo verde con gli impianti gestiti dalla public company Belvedere: qui vivono una discarica per rifiuti non pericolosi, un impianto per il trattamento meccanico biologico e un nuovo biodigestore anaerobico, mentre è in corso l’iter autorizzativo in Regione Toscana per un innovativo impianto di ossicombustione che dovrebbe chiudere il ciclo sulla parte secca dei rifiuti – in Regione si avvicina la fine dell’iter autorizzativo – e quindi diminuire enormemente i rifiuti che vanno in discarica.
Intanto Peccioli va avanti con la Comunità energetica: «I lavori – argomentano dal Comune – prevedono che l’impianto possa produrre circa 1.362.384 kWh ogni anno, garantendo un introito energetico intorno ai 200mila euro annui che farà abbattere i costi sostenuti per le bollette dai cittadini pecciolesi. Da qui la necessità di dotare il territorio di 4 impianti di potenza da 1 MWP da costruire su una superficie di un ettaro per ogni impianto. Nel caso dei lavori consegnati si parla, tra via Fattori e via Fontana, di una superficie complessiva di 10.498 metri quadrati, in una superficie di terreno pianeggiante che permetterà l’esposizione verso sud dei pannelli e senza alcun ostacolo in grado di creare ombreggiamenti significativi. Discorso simile per l’area tra via Boccioni e via Fontana che aggiunge un’altra superficie complessiva di 6.304 metri quadrati».
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