Comunità energetiche rinnovabili termiche: che cosa sono?

Giugno 26, 2025 - 13:30
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Comunità energetiche rinnovabili termiche: che cosa sono?
cer termica

Una forma meno diffusa e conosciuta di comunità energetica rinnovabile è la Cer termica, un’aggregazione di soggetti che condividono energia termica prodotta da fonti rinnovabili. Vediamo di cosa si tratta e quali sono i suoi benefici

A un anno e mezzo dalla pubblicazione da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica del Decreto Cacer – configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile – in vigore dal 24 gennaio 2024, con il quale l’Italia ha completato il recepimento della normativa comunitaria in tema di energie rinnovabili e definito i meccanismi di incentivo, si stanno diffondendo sempre di più nel nostro Paese le Comunità energetiche rinnovabili.

Come già ricordato in queste pagine, le Cer contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, sono un aiuto concreto contro la povertà energetica, e creano partecipazione attiva e inclusione sociale.

Oltre a questi benefici, il tema delle comunità energetiche rinnovabili riscuote grande interesse, anche in considerazione degli incentivi economici messi a disposizione dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse):

  • tariffa incentivante sull’energia condivisa per 20 anni
  • corrispettivo annuo per la valorizzazione dell’energia elettrica autoconsumata stabilito da Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente)
  • energia prodotta e non autoconsumata che viene rimessa in rete e remunerata secondo i prezzi di mercato, tramite il meccanismo del Ritiro dedicato

Le Cer si stanno sviluppando in linea con i fabbisogni delle comunità di riferimento e possono assumere forme diverse (la normativa di settore, fatta salva la finalità non di lucro, lascia libertà di azione nella scelta della forma giuridica più idonea).

Comunità energetiche rinnovabili termiche: di cosa si tratta?

Tra i casi sicuramente più interessanti, anche se non trovano un riscontro diretto nella normativa, c’è quello delle cosiddette Comunità energetiche rinnovabili termiche che rappresentano un’opportunità relativamente nuova nel panorama nazionale.

Esse si basano sul principio che anche i servizi termici possono essere gestiti collettivamente e diventare una leva importante per dare risposte concrete alla povertà energetica.

Le Cer termiche sono aggregazioni di soggetti che condividono energia termica prodotta da fonti rinnovabili.

In pratica, si tratta di gruppi di persone, aziende o enti che cooperano per utilizzare il calore generato da impianti come caldaie a biomassa, pompe di calore o collettori solari, riducendo la dipendenza da fonti fossili e promuovendo l’efficienza energetica a livello locale.

Le Cer termiche spesso si avvalgono del teleriscaldamento per distribuire il calore prodotto da fonti rinnovabili agli edifici all’interno della comunità.

Dal punto di vista normativo, come precisa Enrico Curti, a capo del Dipartimento Power & Utilities dello Studio Dwf, la Direttiva Red II (Direttiva Ue 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2018, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili) pone al centro dello sviluppo locale i cittadini, promuovendo la condivisione dell’energia ma anche la partecipazione attiva dei consumatori nella produzione dell’energia, allo scopo di aumentare l’autonomia locale e l’autoconsumo o la condivisione di energia rinnovabile prodotta sul territorio.

Tuttavia, una delle principali lacune a livello nazionale (ma questo si riscontra anche in molti altri Paesi europei) riguarda le rinnovabili termiche, che non vengono prese in considerazione dalla maggior parte dei provvedimenti e regolamenti sulle Cer.

Le principali esperienze di Cer, quindi, si sono sviluppate a oggi considerando le sole rinnovabili elettriche.

È auspicabile quindi un adeguamento del quadro normativo di riferimento per le Cer che dovrebbe valorizzare opportunamente il contributo delle rinnovabili termiche, che potrebbero coprire una quota rilevante dei consumi, tra l’altro la più impattante anche in termini di povertà energetica.

Per quanto in Italia le Cer termiche non possano essere configurate al pari delle Cer elettriche e usufruire delle stesse agevolazioni di cui sopra, esistono degli incentivi specifici, come il Conto Termico, per sostenere gli investimenti in impianti rinnovabili e favorire la loro diffusione.

Crediti immagine: Depositphotos

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Andrea InnocentiAndrea Innocenti: da tempo si interessa di energia e sostenibilità, prima come Ceo di un'azienda reseller di luce e gas, oggi come consulente e docente. Bocconiano con Mba a Edimburgo, cresce all'interno di due multinazionali della consulenza di direzione. Crede nelle energie rinnovabili, quale leva per combattere il cambiamento climatico, e segue la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oltre a tenere corsi sulla sostenibilità nelle scuole | Linkedin

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