Confcommercio: spese delle famiglie in crescita ma la fiducia è in calo

Spese in crescita per il 2025 (in testa hi-tech, elettrodomestici e ristrutturazione dell’abitazione), anche se l’incertezza riduce la fiducia delle famiglie. E’ uno dei principali risultati che emergono dal rapporto Confcommercio-Censis “Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane 2025″. In un contesto globale che continua ad essere caratterizzato da grande incertezza e tensioni geopolitiche, con guerre e ritorno dei dazi, l’economia italiana mostra segnali di stabilità e i fondamentali evidenziano una buona salute, in particolare l’aumento del reddito disponibile, guidato dall’occupazione ai massimi storici e dall’inflazione sotto controllo. Un quadro nel quale, però, le famiglie italiane continuano a mostrare una contraddizione di fondo: da un lato, voglia di normalità e di tornare a spendere, dall’altro prudenza per l’incertezza. Questo sentiment è confermato anche dal clima di fiducia che resta incerto con un saldo tra ottimisti e pessimisti positivo ma in forte calo: nel 2025 si è, infatti, più che dimezzato rispetto al 2023 (10,8 punti contro 27,5 punti). Di conseguenza, anche le aspettative per il futuro sono improntate alla prudenza con un quarto delle famiglie italiane che teme una contrazione del propri redditi. Nonostante ciò, le intenzioni di spesa per l’anno in corso sono in crescita rispetto al 2024 (in primis gli elettrodomestici con un +10,9 per cento rispetto al 2024 e i prodotti tecnologici con un +9,1 per cento), così come le partenze per le vacanze estive”, evidenzia il rapporto.
Nonostante il calo della fiducia – sottolinea il rapporto – crescono le intenzioni di spesa. I dati mostrano una netta ripresa della propensione all’acquisto rispetto al 2024: +10,9 punti per gli elettrodomestici, +9,1 per cento per i prodotti tecnologici, +5,6 per i mobili, +4,3 per le autovetture, +3,8 per le ristrutturazioni. In particolare, i beni tecnologici guidano le intenzioni di spesa (33,6 per cento), seguiti dagli elettrodomestici (31,2 per cento) e dalla casa, sia in termini di ristrutturazioni (25,4 per cento) che di arredo (24,1 per cento).Tuttavia, solo il 6,2 per cento degli italiani si dichiara disposto ad acquistare un’abitazione e appena il 4,4 per cento a investire in una seconda casa o immobile di vacanza, a conferma di un approccio ancora molto prudente.
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