Corso Garibaldi si conferma la shopping destination per la Gen Z: 15 gli opening in due anni
Nel maggio del 2021 Supreme aprì il suo primo store in Italia. Il famoso marchio americano amato da milioni di adolescenti (e non solo) puntò su Milano, scelta tutt’altro che inaspettata ma a sorprendere fu l’indirizzo: corso Garibaldi 20. L’opening – uno dei più celebrati dell’era post-Covid – ha simbolicamente dato il via alla nascita di una nuova shopping destination, oggi più in fermento che mai. Dall’incrocio con via Pontaccio fino a piazza XXV Aprile, corso Garibaldi è lungo poco più di un chilometro in cui, soprattutto spostandosi da sud a nord, è possibile trovare ancora molte insegne storiche, attività commerciali note a chi conosce e vive il quartiere.
Dall’ultimo trimestre del 2023 fino ad oggi hanno aperto oltre 15 boutique legate alla moda e all’eyewear. Ad accomunare i punti vendita non è solo l’indirizzo ma uno stile preciso, quel casualwear che ricorda il dna di Supreme ma che negli anni si è evoluto incontrando soprattutto il favore della Gen Z. Sul finire del 2023 hanno inaugurato Vintage55 e, soprattutto, Carhartt, marchio statunitense nato come produttore di indumenti da lavoro che trova sempre più spazio nei guardaroba dei giovani fashionisti così come in quello delle celebrities grazie a un’estetica neo-utility.
Nel 2025 hanno scommesso su corso Garibaldi il marchio Filson distribuito da Wp Lavori in Corso e l’outerwear danese Rains. Non manca l’abbigliamento tecnico e sportivo da ciclismo, sci e outdoor Rh+ e l’activewear di Salomon. T-shirt, hoodie e camicie check sono invece il core delle proposte Stussy, molto apprezzate dalla sua community. È tornato nei locali all’angolo con via Marsala 120%, brand entry-luxury che si rivolge a un pubblico prevalentemente over30. Più fashioniste le clienti di Alohas, label di calzature femminili on demand, che frequentano lo store inaugurato lo scorso marzo.
Tra gli ultimi arrivati c’è il player dell’outdoor Arc’teryx, marchio canadese di Amer Sports specializzato in abbigliamento e attrezzatura premium per gli sport di montagna, amatissimo tra i giovani consumatori, spesso fan del cosiddetto gorpcore.
Anche il mondo dell’occhialeria ha puntato su corso Garibaldi, lo testimoniano gli opening dei monoband della label francese Jimmy Fairly e dell’italiana District People, entrambi di fascia media. Alla fine dello scorso anno il rinomato multibrand palermitano Lipari ha aperto la sua prima boutique milanese, all’angolo con via Palermo. Pochi mesi fa ha inaugurato Le Lunetier Milano, nuovo punto vendita di 180 metri quadrati del gruppo fondato dieci anni fa da Michele Locatelli e Roberto Dibenedetto, quest’ultimo anche ideatore del marchio di urban jewellery Nove25.
“Sta accadendo nella moda quello che è già successo nel design: un decentramento progressivo che ridefinisce la geografia creativa della città – ha dichiarato a Pambianconews Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e alle Politiche del lavoro con delega al commercio, alla moda e al design del Comune di Milano -. Se il design non è più solo in via Tortona, come dimostrato dalla recente design week, anche la moda sta superando i confini del Quadrilatero, da sempre territorio dei grandi brand iconici e del lusso. Oggi si stanno formando micro-quartieri che ospitano nuove realtà, spesso giovani e internazionali, che scelgono Milano come trampolino per proporsi al mercato globale. Un esempio emblematico è proprio corso Garibaldi e il suo distretto, che si stanno affermando come nuovo polo per lo streetwear e per una moda ‘Gen Z friendly’, capace di unire estetica, funzionalità e valori contemporanei”.
Corso Garibaldi sembra fare leva soprattutto sulla clientela local, attraendo un tipo di acquirente più attento alla moda rispetto a quello che fa shopping lungo corso di Porta Ticinese, altro storico distretto un tempo pensato per un target d’età teen ma oggi specializzato, oltre al casualwear, anche in second hand e sempre più affollato da attività enogastronomiche. “In corso Garibaldi stanno aprendo flagship pensati per un pubblico giovane, consapevole e con un buon potere d’acquisto, che cerca esperienze autentiche e una forte identità di brand. Milano si conferma così un laboratorio vivo, dove la moda si ibrida con il tessuto urbano e intercetta nuove tendenze”, aggiunge Cappello.
Anche Rocco Roggia, AD dell’immobiliare milanese Roseto, conferma il boom del quartiere: “La rigenerazione di aree limitrofe come Porta Nuova ha aumentato l’appeal dell’intero asse Garibaldi-Moscova, trasformandolo in un polo di lifestyle urbano dove moda, design, arte e ristorazione convivono in modo sinergico. Si nota un notevole abbassamento d’età del target di riferimento: si riscontra un flusso crescente di una tipologia di clientela giovane, cosmopolita, sensibile all’identità del brand, con una certa disponibilità di spesa e particolarmente attenta anche al layout visivo dello store. Le nuove tendenze di costume strettamente legate a un pubblico giovane hanno favorito, in corso Garibaldi, la presenza di brand streetwear ed urban con store che, considerato il peso sempre più crescente dell’e-commerce, privilegiano il lato esperienziale dello shopping”.
Per quanto concerne i costi Roggia dichiara che, dall’osservatorio di Roseto, specializzato in locazioni di pregio, “si osserva un range di prezzo a cavallo dei mille euro annui al metro quadro per la locazione. Le dinamiche di mercato e il rischio legato specificamente agli immobili commerciali orientano ad un valore di locazione annuo che renda almeno il 5% del valore totale dell’unità immobiliare; ad esempio uno spazio del valore di 4 milioni di euro si affitta a 200mila euro annui”.
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