Dazi, Patuelli (Abi): “Con le guerre commerciali si rischia una nuova recessione”

“Se si sviluppassero guerre commerciali, i mercati ne soffrirebbero, aumenterebbero le incertezze per le imprese, i crediti potrebbero deteriorarsi maggiormente e le banche ne subirebbero gli effetti. Si rischierebbe una nuova recessione”. Lo ha detto Antonio Patuelli, presidente dell’Abi, intervenuto con la relazione di apertura all’assemblea annuale dell’Associazione Bancaria Italiana, in corso a Milano, presso l’Università Bocconi. “Occorre disinnescare i rischi di protezionismi e nuovi dazi – ha aggiunto -, misure vecchie quanto il mondo, che penalizzano il libero mercato, le crescite economiche e sociali e la prosperità globale. Non basta cercare di evitare nuovi dazi: occorre più dinamismo, semplificando, non abolendo le norme europee e italiane”.
“Un salto di qualità necessita anche il Mes, pensato in altre epoche come strumento intergovernativo: occorre trasformare il Mes in un organismo dell’Ue, con le stesse regole di trasparenza della Bce verso il Parlamento europeo e con finalità più coerenti alle nuove sfide”, ha detto Patuelli. “Occorre che l’Unione Europea assuma rapidamente maggiori responsabilità, con nuove regole istituzionali, per non essere paralizzata da veti di piccole minoranze, e realizzando nuovi obiettivi d’integrazione”.
“L’Unione bancaria europea deve passare rapidamente dalla prevalente Unione di vigilanza, all’Unione anche delle regole societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti”, ha affermato il presidente dell’Abi nel corso del suo intervento. La Commissione Europea “ha finalmente approvato la proposta di Unione del risparmio e degli investimenti, per accelerare le Unioni bancaria e del mercato dei capitali, per favorire gli investimenti del risparmio per la competitività e lo sviluppo” ha evidenziato Patuelli che ha parlato di “svolta positiva che recepisce diverse nostre richieste, con scadenze vicine, che si assomma alle nuove proposte della Commissione per semplificare le norme per un’economia più sostenibile”. Tuttavia, ha aggiunto Patuelli, occorre “far progredire l’Unione bancaria europea, bloccata per un decennio da discussioni sulla garanzia europea sui depositi (ora è dei Fondi interbancari nazionali) e di connessi limiti alla detenzione del debito pubblico da parte delle banche”.
Nel settore bancario “l’obiettivo deve essere la predisposizione di un corpus normativo coerente a livello europeo, fondato su un testo unico valido in tutti i Paesi”, Occorre “ridurre gli adempimenti burocratici per gli obiettivi di sostenibilità che debbono essere perseguiti senza scaricare sulle banche compiti impropri. Le maggiori sensibilità ambientali, sociali e di governance rappresentano prioritarie strategie da perseguire giorno per giorno, per una società più giusta, non accrescendo la già eccessiva burocratizzazione”, ha affermato il presidente dell’Abi. Patuelli si è detto concorde con il Governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta secondo il quale la semplificazione “deve iniziare dall’armonizzazione normativa tra gli Stati membri, evitando che gli operatori attivi su più mercati debbano confrontarsi con regole diverse”.
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