Foche in Italia? Scopri dove si trovano questi esemplari nel Mediterraneo

Quali sono le spiagge in Italia dove è possibile avvistare le foche? Ecco tutti i luoghi bagnati dal mar Mediterraneo dove si trovano questi esemplari.
Il mare regala momenti indimenticabili, soprattutto quando la natura affiora dalle sue acque in tutta la sua meravigliosa bellezza. Proprio così accade negli sporadici avvistamenti di esemplari di foca monaca. Recentemente nel tratto di mare davanti all’isola di Capraia, nell’arcipelago toscano, è stata diffusa la notizia dell’avvistamento del mammifero marino. L’episodio è stata accolto con gioia da naturalisti e biologi, riaccendendo le speranze di un ritorno stabile dopo diversi decenni. Nonostante infatti gli avvistamenti del passaggio di alcuni esemplari di foca monaca al largo delle coste della Sicilia e della Sardegna si siano verificati anche negli ultimi anni, sono ormai più di cinquant’anni che le foche non si riproducono in Italia. Le coste italiane del mediterraneo sono però un possibile areale di diffusione delle foche. Ecco infatti quali sono le spiagge in cui sono stati avvistati gli esemplari di foca.
Dove è possibile avvistare le foche in Italia: ecco quali sono le spiagge raggiunte da questi animali
I mari dell’Italia ospitano una fauna marina estremamente ricca, anche se è difficile individuarla. Pesci e mammiferi marini di maggiore o minore grandezza abitano il mar Mediterraneo, ma non raggiungono mai la riva, rimanendo nelle acque più profonde. Per questo motivo è molto difficile individuare specie viventi come delfini, squali, ma persino foche. Anche questi animali hanno alcune spiagge italiane come areale di diffusione, anche se è praticamente impossibile vederle.
La foca monaca del Mediterraneo è una delle specie di pinnipedi più rare al mondo. Nelle acque italiane esiste una sola specie di foca: la foca monaca. Il nome di questa specie è dovuto, secondo alcune interpretazioni, alla sua colorazione scura con il ventre più chiaro che ricorda il mantello delle monache. In molti ritengono, invece, che il nome derivi dal carattere pacifico di questi esemplari e dalle loro abitudini solitarie che le spingono a vivere in grotte e anfratti costieri che fanno pensare alla vita monastica.
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L’avvistamento di una foca monaca (Monachus monachus) il 25 aprile 2025 a Punta Campanella, promontorio della Campania, rappresenta un evento significativo per la biodiversità marina italiana. Dopo il primo sorprendente avvistamento di aprile, la foca monaca è tornata a farsi vedere tra le acque del Golfo di Napoli anche la scorsa settimana. A documentare la sua presenza è anche un video condiviso sui social network e in particolare sulla pagina Facebook dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella. Il filmato postato mostra un esemplare di foca monaca mentre nuota nelle acque azzurre di una grotta marina campana.
La propensione della foca monaca a vivere in solitudine e il fatto che si tratta di una specie in via d’estinzione rende i suoi avvistamenti davvero rari. Nei mari italiani è però possibile, seppur difficilissimo, incontrare alcuni esemplari di questa specie in Sardegna, e precisamente sulle spiagge dell’isola di Caprera, nell’arcipelago de La Maddalena. Anche in Toscana sono stati segnalati alcuni avvistamenti, in particolare all’isola del Giglio, a Capraia, a Pianosa.
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Le foche potrebbero essere avvistate anche a Pantelleria, nel canale di Sicilia e nel Golfo di Taranto. Altri luoghi in Italia dove le foche monache possono nuotare sono l’isola d’Elba e le Tremiti. Soprattutto qui, negli anni Settanta erano presenti numerosissimi esemplari. Purtroppo, però, dato che le foche “rubavano” il pesce dai pescatori, è stata ingaggiata una spietata battaglia contro questi mammiferi marini, cacciandoli addirittura con la dinamite e uccidendoli, fino ad arrivare alla situazione attuale.
Il WWF Italia ha stilato un vademecum su come comportarsi nel caso si avvistasse una foca monaca in modo da poterla ammirare senza spaventarla. Tra i suggerimenti dati importante è quello di non avvicinarsi, rimanendo almeno a una cinquantina di metri di distanza. Se l’esemplare avvistato si dovesse trovare sulla terraferma, non bisognerà ostacolare l’accesso al mare, evitando di stressarlo. Inoltre bisognerà ridurre al minimo i rumori o i movimenti bruschi e non provare assolutamente a dargli del cibo.
Quando lo scorso anno tra Punta delle Cote a nord e la Baia a sud di Punta delle Cote, nella costa occidentale dell’isola di Capraia era stato avvistato un esemplare di foca monaca, subito era stata emanata un’ordinanza a tutela della specie marina a rischio estinzione. L’ordinanza limitava l’accesso alla costa occidentale dell’isola di Capraia, disponendo la “chiusura” del mare per salvaguardare il mammifero marino, inserito nella lista delle specie in pericolo critico di estinzione. È stato vietato quindi l’accesso in ogni forma e con ogni mezzo nel tratto di mare classificato come zona B; l’accesso è consentito solo al personale e ai mezzi autorizzati dall’Ente Parco per attività di ricerca e di monitoraggio e per i mezzi di soccorso e sorveglianza.
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La foca monaca fa parte delle specie considerate a rischio di estinzione dall’Unione internazionale per la conservazione della natura (nota con l’acronimo di Iucn). Si contano, al giorno d’oggi, in tutto il mondo solo 700 esemplari di foca monaca in Italia. L’avvistamento presso l’isola di Capraia fa sperare in un ritorno stabile in Italia di questo esemplare, che, come è stato detto, tranne sporadici avvistamenti che testimoniano una frequenza non discontinua tra le coste siciliane e sarde, non si è più fermato stabilmente nella nostra penisola. (di Elisabetta Guglielmi)
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