Giappone-Usa: Nippon Steel completa l’acquisizione di Us Steel per 14,1 miliardi di dollari

Il colosso giapponese dell’acciaio Nippon Steel ha completato l’acquisizione da 14,1 miliardi di dollari della statunitense Us Steel, concludendo una trattativa durata 18 mesi e segnata da accese polemiche politiche negli Stati Uniti. L’annuncio è stato dato oggi, 19 giugno, dalla società giapponese. L’accordo prevede che Nippon Steel acquisisca il 100 per cento delle azioni ordinarie di Us Steel, cedendo contestualmente una “golden share” al governo degli Stati Uniti, secondo quanto stabilito da un’intesa firmata con Washington per motivi di sicurezza nazionale. “Siamo entusiasti di aprire un nuovo capitolo nella storia di Us Steel, attraverso il nostro investimento, il trasferimento di tecnologie avanzate e l’impegno congiunto delle direzioni e dei dipendenti di entrambe le aziende”, ha dichiarato in una nota l’amministratore delegato di Nippon Steel, Eiji Hashimoto. Con questa operazione, Nippon Steel consolida la propria posizione come quarto produttore mondiale di acciaio, aumentando la produzione annua di acciaio grezzo da 43,6 a 57,8 milioni di tonnellate e avvicinandosi alla cinese Ansteel Group, terza con 59,5 milioni di tonnellate.

Il completamento dell’operazione è arrivato pochi giorni dopo che il presidente Donald Trump ha annullato il provvedimento con cui il predecessore Joe Biden aveva bloccato la vendita di Us Steel a un gruppo straniero, decisione che aveva portato Nippon Steel a presentare ricorso legale. “È una giornata storica per il nostro Paese, per le nostre comunità e per l’industria siderurgica statunitense”, ha commentato l’amministratore delegato di Us Steel, Dave Burritt, assicurando che la società “resterà radicata negli Stati Uniti” e manterrà la propria sede a Pittsburgh. L’accordo con Washington prevede investimenti per circa 11 miliardi di dollari entro il 2028, inclusi nuovi impianti e impegni specifici su produzione nazionale e politiche commerciali. Il quartier generale di Us Steel resterà a Pittsburgh e il nome della società non sarà modificato. La “golden share” in mano al governo statunitense attribuirà poteri di veto su eventuali chiusure o sospensioni di impianti negli Stati Uniti, su decisioni relative al commercio, alla manodopera e all’approvvigionamento estero. Il governo statunitense potrà inoltre nominare un consigliere indipendente nel consiglio di amministrazione di Us Steel.

Annunciata per la prima volta nel dicembre 2023, l’acquisizione è stata ostacolata dall’opposizione dei sindacati siderurgici e da tensioni legate alla campagna elettorale statunitense. Per Nippon Steel, tuttavia, l’operazione rappresenta un pilastro della strategia di crescita a medio e lungo termine, alla luce della crescente domanda di acciaio negli Stati Uniti, spinta dallo sviluppo dei veicoli elettrici e dai programmi di rinnovo infrastrutturale. Al contrario, la domanda in Giappone è prevista in calo per via della riduzione demografica. In questo contesto, i nuovi dazi introdotti da Trump sulle importazioni di acciaio, passati dal 25 al 50 per cento, rendono strategicamente più vantaggioso produrre direttamente negli Stati Uniti. Tuttavia, alcuni analisti hanno espresso preoccupazioni per l’onere finanziario derivante dall’operazione. Secondo Yuji Matsumoto, analista di Nomura, i costi per acquisizione, investimenti post-fusione e impianti a forni elettrici in Giappone graveranno sulle finanze del gruppo. Altri analisti, come quelli di Jefferies, hanno sottolineato la limitata esperienza di Nippon Steel nella gestione autonoma di operazioni di questa scala, ricordando il fallimento di una precedente acquisizione in Thailandia.

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