Glenn Martens ‘vince’ la couture. L’esordio da Maison Margiela tra heritage e sacralità

Lug 11, 2025 - 01:00
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Glenn Martens ‘vince’ la couture. L’esordio da Maison Margiela tra heritage e sacralità
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Il nuovo corso stilistico di Maison Margiela è stato svelato. L’attesa per l’esordio alla direzione creativa di Glenn Martens era palpabile, soprattutto perché l’ultimo défilé della griffe di proprietà di Otb risale a gennaio 2024, ed è stato anche l’addio di John Galliano al timone della maison. La collezione Maison Margiela Artisanal autunno/inverno 2025 condivide con quella storica sfilata un elemento, sempre più raro: la meraviglia.

Martens è riuscito a catturare l’attenzione dei presenti – in presenza così come online – dalla prima all’ultima uscita. Il designer ha stupito e ammaliato grazie alla sua ormai riconosciuta competenza nei tessuti. Quando gli è stato affidato il marchio a gennaio, chiunque conoscesse il suo curriculum – prima in Y/Project e successivamente in Diesel, di cui è tuttora direttore creativo – non ha avuto dubbi sul suo potenziale. Le aspettative non sono state deluse durante lo show allestito presso il centro culturale parigino Le Centquatre.

Maison Margiela Artisanal autunno/inverno 2025-26, Ph. courtesy of Maison Margiela

Sin dai primi look – abiti apparentemente realizzati con plastica da imballaggio trasparente – l’atmosfera è apparsa carica di una certa sacralità, enfatizzata dalla voce di Billy Corgan degli Smashing Pumpkins sulle note di Disarm: “I used to be a little boy so old in my shoes, and what I choose is my choice. What’s a boy supposed to do?”. Le pareti e i pavimenti delle stanze erano ricoperti da collage di carta stampata con immagini di interni di sei diversi palazzi.

Nella nota stampa, la maison descrive nei minimi dettagli ogni singolo outfit, a partire dall’abito bustier scolpito in plastica trasparente a forma di cupola, indossato sopra una sottogonna drappeggiata coordinata. Ai piedi, gli iconici sandali Tabi in pelle nera con cinturini in plastica fissati su zeppe in perspex e una maschera in plastica trasparente. La maschera è l’elemento più distintivo della sfilata: una per ciascuno dei 49 look. Corsetteria, drappeggi e illusioni ottiche accentuano l’anatomia e scolpiscono il fisico degli abiti.

Maison Margiela Artisanal autunno/inverno 2025-26, Ph. courtesy of Maison Margiela

La collezione trae ispirazione dall’architettura e dall’atmosfera medievale delle Fiandre e dei Paesi Bassi. La verticalità e i volumi delle silhouette richiamano le strutture gotiche delle torri, mentre forme statuarie evocano le figure sacre scolpite sulle facciate delle chiese. Gli abiti sono decorati con immagini di carte da parati floreali, ottenute da pelle goffrata e dipinta a mano, stampate su carta da fotocopiatrice utilizzata come sovrapposizione. Compaiono collage di nature morte olandesi del XVII secolo, così come trompe-l’œil di abiti dipinti a mano che imitano le pennellate del pittore simbolista Gustave Moreau.

I riferimenti agli archivi della maison sono numerosi e talvolta letterali, ma l’approccio di Martens è celebrativo più che nostalgico. Le stesse maschere, elemento dei codici di anonimato di Martin Margiela, spostano l’attenzione dal volto all’artigianato, cuore pulsante della collezione couture. L’espressione creativa è libera, meno estemporanea rispetto all’impronta di Galliano, senza per questo limitarne il pathos visivo. Le proposte maschili e femminili condividono la medesima ricchezza materica: pietre incastonate, foglie di tessuto impalpabile, stampe pittoriche, profusioni di ruches e balze. Indumenti scultorei si alternano a look scivolati. Silhouette massimaliste si contrappongono ad abiti quasi essenziali. Non mancano i capi iconici del guardaroba tradizionale: cappotti formali, blazer, bustier, jeans e persino gilet. Anche il pezzo più ordinario diventa straordinario grazie alla meticolosità delle lavorazioni. La maison specifica che molti abiti sono realizzati con deadstock, tessuti riciclati o persino ritrovati. Senza dubbio fortunati, questi materiali sono stati adottati da Martens per una collezione che rinnova l’attesa per la prêt-à-porter prevista per ottobre.

Maison Margiela Artisanal autunno/inverno 2025-26, Ph. courtesy of Maison Margiela

La sfilata di Maison Margiela Artisanal è stata tra gli appuntamenti più attesi della Paris fashion week, insieme all’ultima collezione di Demna per Balenciaga prima dell’arrivo da Gucci e alla prima sfilata ready-to-wear di Michael Rider per Celine, andata in scena fuori calendario (e sotto la pioggia) domenica scorsa.

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Redazione Redazione Eventi e News