I due piani per la pace in Ucraina al centro delle trattative

Dicembre 11, 2025 - 21:00
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I due piani per la pace in Ucraina al centro delle trattative

Mentre l’Ucraina ha trasmesso all’amministrazione Trump la risposta punto per punto all’ultima bozza del piano di pace statunitense, vanno avanti le trattative tra Stati Uniti, Europa e Ucraina. La diplomazia francese, tedesca e britannica sta discutendo con gli emissari di Trump, il genero Jared Kushner e l’immobiliarista Steve Witkoff. Ma l’ostacolo principale resta la cessione della parte di Donetsk ancora in mani ucraine, che Vladimir Putin pretende a tutti i costi.

Secondo un articolo del Washington Post, le discussioni sono partite dai 28 capitoli formulati dalla Casa Bianca e giudicati troppo favorevoli a Mosca, messi a confronto con i venti punti elaborati insieme da ucraini ed europei. La trattativa sarebbe stata suddivisa in tre filoni: l’accordo con Mosca, le garanzie di sicurezza per Kyjiv e il progetto per la ricostruzione. Uno degli snodi è l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea già nel 2027: l’adesione sarebbe il volano per investimenti e relazioni commerciali, oltre a obbligare il Paese ad adottare misure più rigorose per la lotta alla corruzione.

Per le garanzie di sicurezza, invece, ci sarebbero due piani. Uno è quello della “Coalizione dei volenterosi” guidati da Parigi e Londra, che potrebbe essere definito già nel vertice di oggi. L’altro è quello tra Ucraina e Stati Uniti, sullo schema dell’articolo 5 della Nato, con una promessa di intervento americano in caso di attacco, da specificare ancora nei dettagli. Mentre il numero di militari ucraini verrebbe portato da 600mila a 800mila.

La novità sono le aree demilitarizzate lungo la linea del cessate il fuoco. Viene prevista una prima fascia totalmente priva di militari e una seconda più profonda in cui non sono permesse armi pesanti. Questa zona franca, sul modello di quella che divide le due Coree, sarebbe monitorata da un contingente internazionale.

Il problema è il destino dell’ultimo settore del Donbass difeso dagli ucraini. La Casa Bianca reputa «irrinunciabile» la cessione dei territori; Zelensky ha ripetuto anche lunedì di non avere il «potere legale» di concedere una parte del Paese. Sul tavolo, anche qui, ci sono diverse proposte: la demilitarizzazione della regione e l’assenza di un riconoscimento formale della sovranità russa. Pure in questo caso, il riferimento è al cessate il fuoco tra le due Coree, che non hanno rinunciato alle pretese sugli altri territori.

Sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, invece, si fa largo l’ipotesi di affidarla al controllo statunitense, con il ritiro degli occupanti russi.

Per la ricostruzione dell’Ucraina c’è la volontà congiunta di Stati Uniti ed Europa a usare i fondi statali russi sequestrati in Belgio. Si parla di colloqui con Larry Finch, numero uno del fondo di investimenti BlackRock, per ridare vita al programma di sviluppo ucraino con l’obiettivo di raccogliere 400 miliardi. La chiave è assicurare all’Ucraina un futuro di nazione indipendente, con solide garanzie occidentali non solo come protezione contro nuove aggressioni ma anche per la rinascita economica.

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Redazione Redazione Eventi e News