Il piano del governo Meloni per schermare i voli di Stato

Domenica 31 agosto, l’aereo su cui stava viaggiando Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, è stato colpito da interferenze alla navigazione Gps, costringendo i piloti ad atterrare senza l’uso di strumenti elettronici. Il caso, al netto dei sospetti sulle interferenze russe (il Cremlino ha ufficialmente smentito), ha riacceso l’attenzione intorno al tema della sicurezza dei voli di Stato.
Secondo quanto riportato da Repubblica, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, avrebbe già messo sul tavolo un progetto per secretare i voli di Stato italiani, ridurre al minimo le informazioni pubblicate sul sito della presidenza del Consiglio e non rendere le rotte tracciabili dai siti specializzati in traffico aereo. L’ipotesi pare sia tornata rapidamente al centro dell’agenda del governo di Giorgia Meloni, con il Copasir – che, tra le altre cose, monitora l’attività degli 007 italiani – già attivo per chiedere informazioni sugli episodi simili a quello che ha coinvolto la presidente della Commissione europea.
Sempre Repubblica ricorda che le opzioni percorribili dal governo rischiano di scontrarsi con l’articolo 3 del decreto del 6 luglio 2011, che obbliga la pubblicazione sul sito di Palazzo Chigi delle informazioni sugli spostamenti dei ministri. Il governo, però, punta a cavalcare la deroga sui «casi di segreto per ragioni di Stato», che di fatto vengono stabiliti a piacimento dall’esecutivo.
Per quanto riguarda le trasferte internazionali, il governo avrebbe comunque l’obbligo della diplomatic clearance, ossia l’autorizzazione formale richiesta agli aeromobili statali – militari, di polizia, doganali – per sorvolare, atterrare o decollare dallo spazio aereo di un Paese straniero.
La seconda ipotesi studiata dall’esecutivo riguarderebbe i siti specializzati che, come anticipavamo, tracciano in tempo reale tutte le rotte. A febbraio, l’aereo della presidente del Consiglio era stato rimosso dalla popolare app Flightradar, ma esiste un enorme sottobosco di piattaforme simili su cui il governo vuole intervenire. L’obiettivo è schermare i voli di Giorgia Meloni e dei ministri per ragioni di sicurezza.
«Qualche dubbio ce l’ho. Non mi vedo la Federazione russa far cadere l’aereo della von der Leyen. Se è così, sarebbe un innalzamento del livello», ha detto Crosetto lunedì durante la trasmissione Quarta Repubblica. Il ministro della Difesa non ha però intenzione di minimizzare la questione.
Lo conferma, ad esempio, l’avvio della partnership tra l’azienda bellica americana L3Harris e ELT Group, società italiana che opera nel campo della guerra elettronica, per la realizzazione Italia di un centro di test multisensoriale per supportare programmi nei settori commerciali, militari e governativi. Si tratta della prima infrastruttura analoga costruita fuori dagli Stati Uniti. «ELT Group è lieta di essere stata selezionata come azienda partner per questo importante programma, mettendo a disposizione oltre settant’anni di esperienza a sostegno degli alleati in materia di ISR, supporto operativo multimissione e attacco elettronico», ha detto Domitilla Benigni, Ceo e Coo di ELT Group, durante la conferenza stampa di luglio.
L'articolo Il piano del governo Meloni per schermare i voli di Stato proviene da Linkiesta.it.
Qual è la tua reazione?






