Kangaroo care, Panizza (FNOPO): «Il coinvolgimento precoce dei genitori rafforza le connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neurocognitivo del bambino»

Maggio 21, 2025 - 15:26
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Kangaroo care, Panizza (FNOPO): «Il coinvolgimento precoce dei genitori rafforza le connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neurocognitivo del bambino»

La marsupio terapia o kangaroo care è una tecnica di cura dei neonati, soprattutto prematuri che prevede il contatto pelle-a-pelle continuo e prolungato con uno dei genitori. Tra i benefici, ricorda la FNOPO, il miglioramento della termoregolazione e la stimolazione dell’allattamento

«Sostenere e supportare la vicinanza dei genitori al neonato/a, durante un ricovero ospedaliero, soprattutto subito dopo il parto, significa riconoscerne il ruolo non di meri ‘visitatori’, ma di capacità curante verso il proprio figlio/a. Il coinvolgimento precoce della mamma e del papà rafforza le connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neuro cognitivo del bambino/a e determina effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza». Con queste parole, Cristina Panizza, consigliere della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica, sottolinea l’importanza della kangaroo care”, o marsupio terapia, a cui è dedicata una Giornata di sensibilizzazione, che si celebra il 15 maggio.

«La kangaroo care è una tecnica di cura dei neonati, soprattutto prematuri (quando le condizioni cliniche del neonato lo consentono), che prevede il contatto pelle-a-pelle continuo e prolungato con uno dei genitori (solitamente la madre). Questa pratica, semplice e a basso costo, offre numerosi benefici sia per il bambino/a sia per I genitori stessi – continua Panizza – . Occorre sostenere il più possibile la cosiddetta ‘Zero separation’, cioè garantire la vicinanza genitori-neonato, anche nel difficile periodo che stanno vivendo, non solo nei reparti di TIN o Patologia Neonatale, ma anche nei reparti di puerperio nelle gravidanze a termine», continua l’ostetrica. La ‘Zero separation’ è campagna promossa da EFCNI European Foundation for the Care of Newborn Infants.

Le informazioni/azioni della kangaroo care vanno inoltre supportate da interventi che considerino anche le azioni della genitorialità responsiva tramite la nurturing care. «Ossia sostenere i genitori nella loro capacità di essere informati sullo sviluppo del bambino, attenti ai suoi bisogni e capaci di offrire loro opportunità di apprendimento e crescita. Compito che le ostetriche e gli operatori, operatrici (sanitari, educativi, sociali e culturali) devono sapere svolgere al meglio e collaborando tra loro», spiega la professionista sanitaria.

 Benefici per il bambino con la kangaroo care

  • Miglioramento della termoregolazione: Il contatto pelle-a-pelle aiuta il bambino a mantenere una temperatura corporea stabile. 
  • Miglioramento della saturazione di ossigeno: La kangaroo care può aumentare la saturazione di ossigeno nel sangue del bambino. 
  • Stimolazione dell’allattamento: Il contatto con il seno della madre può stimolare l’allattamento al seno.( aumento ossitocina, prolattina ed endorfine) 
  • Riduzione dello stress e miglioramento del sonno: La kangaroo care può aiutare il bambino a calmarsi e a dormire meglio. 
  • Riduzione del rischio di mortalità e morbilità: Studi hanno dimostrato che la kangaroo care può ridurre il rischio di mortalità e morbilità nei neonati, soprattutto quelli prematuri. 

Benefici per i genitori della Kangaroo care

  • Aumento della produzione di latte materno: Il contatto con il bambino può stimolare la produzione di latte materno. Soprattutto stimolare mentalmente e fisicamente le neo madre ad approcciarsi ad esso. 
  • Miglioramento del legame affettivo con il bambino/a: Il contatto pelle-a-pelle può favorire il legame affettivo tra il genitore e il neonato. 
  • Aumento della fiducia in sé stessi: La kangaroo care può aiutare i genitori a sentirsi più sicuri e competenti nel prendersi cura del loro bambino.

«La kangaroo care è una pratica raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la cura dei neonati, soprattutto quelli prematuri o di basso peso alla nascita. Pratica che dovrebbe diventare l’approccio principale nei primi momenti di vita di contatto tra madre e neonato ed essere mantenuta e difesa all’interno delle strutture ospedaliere, che dovrebbero attuare politiche aziendali mirate per, superare difficoltà logistiche e professionali nell’eseguirla. Ricordando che il personale deve essere formato e vi deve essere un adattamento degli spazi e attrezzature per la rianimazione. Nonostante questi benefici, si stima che solo un terzo dei Paesi abbia una policy o una linea guida aggiornata sulla kangaroo care e questo significa che probabilmente milioni di bambini pretermine e di basso peso alla nascita non usufruiscono di questa modalità di accudimento salvavita», spiega Panizza.

Gli ultimi documenti dell’OMS

A maggio 2023, l’Oms ha pubblicato due nuovi documenti per favorire una più ampia diffusione della Kangaroo mother care (KMC)- Le due pubblicazioni – “Kangaroo mother care: a transformative innovation in health care: global position paper” e “Kangaroo mother care: implementation strategy for scale-up adaptable to different country contexts” – mirano a implementare a livello globale la KMC sia all’interno delle strutture sanitarie sia a casa, e sono successive alle nuove linee guida dell’OMS ‘WHO recommendations for care of the preterm or low-birth-weight infant’, pubblicate a novembre 2022, che raccomandano la KMC come standard essenziale di cura per tutti i bambini pretermine e con basso peso, subito dopo la nascita.

«I documenti sopra menzionati evidenziano che la KMC dovrebbe essere resa disponibile, per almeno otto ore al giorno, sia per i bambini sani sia per quelli ricoverati in terapia intensiva. La KMC ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza e gli esiti di salute dei neonati prematuri e di basso peso alla nascita. I dati, infatti, mostrano che può aumentare i tassi di sopravvivenza fino a un terzo, ridurre le infezioni, prevenire l’ipotermia e migliorare l’alimentazione e la crescita. La letteratura ha dimostrato gli effetti positivi della KC anche quando praticata dai padri. La KC permette infatti ai padri/caregiver di essere direttamente coinvolti nella cura del proprio neonato, con un impatto a lungo termine sulla struttura familiare e sull’ambiente domestico in cui crescerà il bambino. Inoltre, i padri o i partner e gli altri componenti della famiglia che praticano la KC vivono un maggiore legame affettivo e di attaccamento con la bambina o il bambino, sviluppano empatia, acquisiscono maggiore fiducia come caregiver e migliorano la propria salute mentale e benessere. Si è anche riscontrato che la KC riduce la depressione paterna e i problemi di relazione, e migliora le interazioni tra padre/partner e bambino», conclude l’Ostetrica.

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