Kastritis: “Per Brescia parla la classifica: noi dobbiamo offrire la nostra versione migliore”

La vittoria su Cremona ha permesso alla Openjobmetis di guardare alla complicata trasferta di Brescia con maggiore serenità rispetto al recente passato. I riflessi positivi – lo conferma Ioannis Kastritis – sono confermati dallo stesso Ioannis Kastritis nel consueto pre-partita del venerdì al Campus: «Abbiamo avuto tre giorni molto buoni ma quando vinciamo vogliamo continuare a esprimerci allo stesso livello, e questo non dipende solo dal risultato. Sappiamo di dover affrontare una partita molto difficile ma ciò che conta di più ora è allenarsi bene per tutta la settimana e concludere dando il massimo domenica. Detto questo, la nostra settimana è stata piuttosto solida».
Incassati i due punti del PalaRadi però, il coach greco predica umiltà: «Non siamo in una situazione in cui possiamo montarci la testa dopo una sola vittoria; dobbiamo trovare stabilità nel modo in cui ci esprimiamo in allenamento e in partita. Ogni vittoria è importante e ci deve aiutare nella fiducia, ma il punto principale è essere consapevoli che quando facciamo le cose giuste possiamo ottenere grandi risultati. Risultati che arriveranno ma non dobbiamo fissarci solo su quelli: il processo è ciò che conta di più».
Come di consueto, Kastritis “dribbla” le domande dedicate ai singoli giocatori, anche quando l’oggetto della discussione è l’ultimo arrivato (in questo caso, Carlos Stewart). «Il basket è uno sport di squadrae e non dobbiamo soffermarci su un singolo. Mi aspetto che non solo Carlos, ma ogni nostro giocatore abbia un impatto positivo. Lo possiamo fare insieme iniziando dalle nostre prestazioni individuali. Cerchiamo di essere positivi, dare il massimo e sfruttare ogni opportunità in partita approfittando di ciò che l’avversario ci offre».
Sulla Germani capolista, Kastritis non ha dubbi: «Basta vedere la classifica e abbiamo tutte le risposte: è la stessa squadra che l’anno scorso è arrivata in finale. Mi piace molto il modo in cui giocano, la chimica e l’atmosfera che sembrano avere. È una squadra che sa sempre cosa fare in ogni momento, ha tanti giocatori bravi in area e sul perimetro, tutti molto esperti. Credo che sia questo il motivo per cui sono primi. Tuttavia, se giochiamo al nostro meglio, non dobbiamo preoccuparci troppo dell’avversario: il nostro obiettivo è mostrare la migliore versione di noi stessi».
All’interno di questo discorso rientra ovviamente anche Miro Bilan, il pivot che negli ultimi anni si è rivelato il principale problema per ogni versione della Openjobmetis. Olli Nkamhoua, che agli Europei ha dovuto marcare gente come Jokic e Antetokounmpo, potrebbe essere una chiave per limitare il totem della Germani? «Anche qui – prosegue Kastritis – è uno sport di squadra e la squadra avversaria non è solo Bilan. Non ci aspettiamo che un solo nostro giocatore lo marchi, dobbiamo essere pronti a fare un grande lavoro collettivo ma anche su Della Valle, Ivanovic e gli altri. Dobbiamo aiutarci reciprocamente per essere solidi in difesa anche in trasferta».
Nkamhoua e Renfro – come anche la coppia Stewart-Iroegbu – nel finale del match di Cremona sono stati una chiave positiva della vittoria. «Questa è una delle soluzioni che avevamo in mente dall’inizio della stagione per quanto riguarda la presenza a rimbalzo, in difesa e in altri aspetti. Siamo una squadra versatile e dobbiamo sentirci a nostro agio nell’usare diversi tipi di quintetti per ottenere ciò che vogliamo in ogni momento della partita».
Infine l’allenatore biancorosso nega che le basse percentuali nel tiro da 3 punti siano un problema in quanto tale. «Il termine “problema” non mi piace e non porta energia positiva, non lo voglio usare. Abbiamo analizzato i nostri tiri e visto che creiamo molte buone opportunità. I nostri giocatori stanno facendo un ottimo lavoro e dobbiamo sentirci positivi e sicuri. Ogni giorno lavoriamo così e continueremo a creare occasioni da tiro: siamo certi che riusciremo a segnare».
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