La nuova “trasparenza” del Parlamento europeo: allontanare il più possibile i giornalisti (e i lobbysti, e i diplomatici…)

Agosto 29, 2025 - 04:00
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La nuova “trasparenza” del Parlamento europeo: allontanare il più possibile i giornalisti (e i lobbysti, e i diplomatici…)

Bruxelles – “Le modifiche introdotte alle norme […] fanno parte di una riforma più ampia in linea con l’impegno del Parlamento di garantire trasparenza, responsabilità e fiducia da parte dei cittadini”, questo hanno spiegato dal Parlamento europeo alla testata Euronews per giustificare alcune limitazioni alla libertà di movimento dei giornalisti all’interno dell’Eurcamera.

Cioè, secondo il Parlamento europeo, più tieni lontani i giornalisti e più garantisci la trasparenza e la fiducia dei cittadini. Evidentemente la chiave è che meno i cittadini sanno, più se ne stanno tranquilli e fiduciosi, nella più ampia ignoranza possibile.

Nel Parlamento italiano, che comunque non è un esempio massimo di trasparenza, i giornalisti possono accedere ad ogni spazio, incontrare chi vogliono, e, di fatto, anche controllare quel che succede. Non sempre con successo, non sempre avendo davvero voglia di farlo, ma poter essere in giro lì dove si formano le volontà e le leggi che regoleranno le nostre vite è importante.

Al Parlamento europeo qualche funzionario, e certamente qualche politico, lavora invece a tener lontani i giornalisti dai luoghi delle decisioni. Per ora sono piccoli passi, non si potrà entrare senza invito nelle settimane nelle quali non ci sono attività ufficiali (ma nelle quali magari dentro qualche deputato o funzionario al lavoro c’è) e non si potrà entrare in alcuni edifici secondari, scelti a piacere da questi solerti funzionari e politici.

Alla Commissione europea si era iniziato così, oramai dieci anni fa: si tolse la rassegna stampa ai giornalisti, si organizzò una sala stampa assolutamente inospitale, con stampanti che non funzionano e poche luci, si limitò l’accesso a gran parte dei palazzo e poi, in particolare negli ultimi anni, si è smesso di rispondere alle domande dei giornalisti. Risultato: il briefing quotidiano della Commissione va quasi deserto, e i giornalisti disturbano meno il lavoro dell’istituzione.

Forse al Parlamento la pensata è simile, con la copertura dell’eventuale presenza di qualche deputato o funzionario corrotto (sulle quali sta indagando, senza molto successo, la magistratura belga) si dice “teniamo l’ambiente pulito, teniamo lontani giornalisti, lobbysti e diplomatici (sì, nuovi limiti ci sono anche per i diplomatici) e così nessuno sarà più corrotto e il Parlamento sarà trasparente”.

A parte che se non si vede attraverso nulla è trasparente, dunque se i cittadini attraverso i giornalisti non possono vedere non c’è trasparenza, ma pensare che se una ditta vuol corrompere un politico e questo politico è disposto a farsi corrompere, sia a loro necessario svolgere la pratica dentro il Parlamento è una pura presa in giro. L’obiettivo è tirare giù le tende, evitare la trasparenza e dunque tenere lontani i giornalisti. A piccoli passi.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia