Leone XIV e il “mistero di predilezione dei poveri

La centralità dei poveri nel Vangelo secondo il Papa missionario. Sull’elemosina e sul mistero di predilezione dei poveri accolti per primi nel Regno dei Cieli, Leone XIV nell’esortazione apostolica “Dilexi te” ripropone la parte finale di una orazione di San Gregorio di Nazianzo. “Se dunque mi date retta, o servi di Cristo, fratelli e coeredi, finché è il momento visitiamo Cristo, curiamo Cristo, sfamiamo Cristo, vestiamo Cristo, accogliamo Cristo, onoriamo Cristo. Non solo con una mensa, come certuni, non solo con degli unguenti, come Maria. Non solo con un sepolcro, come Giuseppe d’Arimatea; non solo con quei riti che riguardano la sepoltura, come Nicodemo, che amava Cristo solo a metà; non solo con oro, incenso e mirra, come i Magi; ma poiché il Signore misericordia vuole e non sacrificio. Questa offriamogli nei poveri, affinché quando ce ne andremo di quaggiù, ci accolgano nei templi eterni“.

Centralità dei poveri

“Il fatto che l’esercizio della carità risulti disprezzato o ridicolizzato, come se si trattasse della fissazione di alcuni e non del nucleo incandescente della missione ecclesiale, mi fa pensare che bisogna sempre nuovamente leggere il Vangelo, per non rischiare di sostituirlo con la mentalità mondana”. Così scrive Papa Leone XIV nell’esortazione apostolica Dilexi Te (“Ti ho amato”,). “Non è possibile dimenticare i poveri” continua Papa Prevost “se non vogliamo uscire dalla corrente viva della Chiesa che sgorga dal Vangelo e feconda ogni momento storico”. Spiega Gianni Valente, direttore dell’agenzia missionaria vaticana Fides:  “Il lavoro di stesura dell’esortazione, documento in 121 paragrafi, era già iniziato negli ultimi mesi di vita di Francesco. Leone XIV ha completato l’opera, proprio come aveva fatto Jorge Mario Bergoglio con l’esortazione apostolica Lumen fidei, la cui stesura era stata iniziata da Benedetto XVI. Segni discreti ma eloquenti della continuità che attraversa l’opera dei Successori di Pietro. Tutti, coi loro limiti umani, chiamati a confermare i fratelli nella stessa fede, la fede degli Apostoli”.

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