Venti di guerra in Cambogia, appello della Chiesa
La Chiesa in Cambogia tra guerra e solidarietà. La testimonianza a Fides di padre Enrique Figaredo Alvargonzález, prefetto apostolico di Battambang mentre infuriano gli scontri militari alla frontiera tra Cambogia e Thailandia. “Siamo in un momento di grande tensione, le ostilità al confine tra Thailandia e Cambogia-racconta all’agenzia missionaria vaticana-. La gente ha molta paura e gli sfollati cambogiani sono oltre 200mila. L’appello di Leone XIV per la pace ci ha dato grande consolazione e speranza”. La Cambogia accusa l’esercito thailandese di continuare i bombardamenti e il primo ministro ad interim della Thailandia, Anutin Charnvirakul, ha confermato che parlerà con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in ottobre aveva medito un una tregua e un accordo di pace, infranto dalle nuove ostilità.

Sos guerra
“Accogliamo la preoccupazione e la sofferenza della gente e cerchiamo di donare il nostro conforto- riferisce padre Figaredo-. La gente si chiede soprattutto il perché, non comprende le ragioni di una tale escalation. Crediamo che motivazioni legate alla politica interna in Thailandia abbiano una forte influenza sulla questione. Dinamiche politiche portano i militari thailandesi a ricercare, anche tramite questa guerra con un nemico esterno, una gloria nazionale che restituisca unità al paese. Ma anche in Thailandia vediamo che la gioventù non condivide questo approccio, e chiede la pace”. Il prefetto apostolico ha appena visitato un campo profughi nella provincia di Banteay Meanchey, portando aiuti umanitari ma anche conforto morale e spirituale agli sfollati.

Caritas
“Sono 800 persone, tra donne, anziani, disabili, moltissimi bambini, che si sentono abbandonati e chiedono se il mondo sa cosa sta accadendo. Per questo, le parole del Santo Padre sono un segnale di speranza, dato che il suo appello potrà essere prezioso per la ricerca di pace”, sostiene il prefetto apostolico di Battambang. E aggiunge: “Come piccola Chiesa locale viviamo questo momento di prova nel tempo di Avvento, rimettendo la nostra condizione di precarietà e dolore nelle mani di Dio”.In una estesa situazione di grave disagio, Caritas Cambogia sta collaborando ed è a stretto contatto con le autorità locali. “Ci stiamo impegnando a fornire cibo, acqua, istruzione, protezione e supporto psicosociale a 3.200 famiglie”, riferisce Kim Rattana, direttore esecutivo di Caritas Cambogia.
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