Lollobrigida: export bresaola con carne Usa? Solo per mercato Usa

Roma, 9 lug. (askanews) – “L’export di bresaola negli Stati Uniti non è modesto, non c’è proprio”, perchè dal 2001 il mercato statunitense “è chiuso a qualsiasi esportazione di salumi italiani a base di carne bovina a causa degli effetti delle prescrizioni legate alla encefalopatia spongiforme bovina, meglio conosciuta come mucca pazza”. La produzione di bresaola con carni statunitensi “avrebbe l’effetto quindi di aprire questo mercato, con un ritorno importante per le aziende del settore, e credo sia questa la ragione per la quale sono stati proprio i produttori ad avercela sottoposta”.
Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, rispondendo al una domanda al qt alla Camera sulle iniziative a tutela della filiera agroalimentare nazionale in relazione agli effetti dei dazi e sulla proposta di importare carne statunitense per la produzione di bresaola destinata al mercato americano (Boschi – IV-C-RE).
“Al tempo stesso – ha aggiunto – garantirebbe anche export di carni statunitensi, richiesta già presentata dai negoziatori americani alle autorità europee. Si tratterebbe di una importazione vincolata alla produzione di bresaola esclusivamente finalizzata al mercato statunitense e quindi in nessun modo commercializzabile in Unione europea”.
Inoltre, ha sottolineato Lolloobrigida, questa procedura se autorizzata avverrebbe in conformità ai regolamenti europei e non violerebbe affatto le garanzie irrinunciabili legate al sistema di produzione delle Indicazioni geografiche”, in particolare, per la bresaola che già oggi è prodotta utilizzando circa l’80% di carni di altre aree del continente americano.
Il ministro ha ricordato che gli Stati Uniti “considerano uno sbilanciamento tra il loro export verso l’Unione europea e l’export europeo verso gli Stati Uniti che sostengono sia un dato di 1,7 miliardi di euro del loro export a fronte di 7 miliardi di esportazioni europee” e ha spiegato che le proposte emerse dalle associazioni di rappresentanza agricola e industriale “riguardano alcuni settori di approvvigionamento che, senza alcun danno per il nostro sistema economico, potrebbero andare incontro alle esigenze esposte dai rappresentanti statunitensi, e, in questo modo, limitare, fino ad azzerare in prospettiva, l’elemento sul quale si fonda la politica dei dazi”. Uno di questi è il settore mangimistico “nel quale abbiamo una forte carenza, e attualmente le importazioni provengono da Stati meno interessanti come mercati di sbocco per i nostri prodotti”, ha concluso Lollobrigida.
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