L’overtourism sale anche in montagna

Chi va in montagna per cercare silenzio e tranquillità rischia spesso di essere deluso, tra folle di turiste ed eventi sempre più rumorosi. Serve un modello di sviluppo che riesca a evitare gli eccessi peggiori dell’overtourism e lo svuotamento dei territori, valorizzando le competenze a tutti i livelli e utilizzando le migliori tecnologie disponibili
Il fenomeno dell’overtourism sulle vette è facile da spiegare: le montagne, da sempre territorio riservato ai pochi che decidevano di attrezzarsi e sfidare la fatica di salire in quota, negli ultimi anni sono diventate mete sempre più facili e accessibili. Di conseguenza alla portata di tutti.
Infrastrutture più moderne come strade di collegamento, funivie, impianti di risalita, nuove proposte per i turisti come le feste, i dj set in quota e le degustazioni in baita, la capacità dei social e degli influencer di creare in brevissimo tempo fiammate di attenzione, hanno modificato il paesaggio della montagna, con fiumi di turisti che affollano i sentieri e le piste.
E se da un lato questa dinamica può essere vantaggiosa per gli operatori, dall’altro esercita pressioni importanti su ecosistemi già minacciati dai cambiamenti climatici.
Per spostare le persone serve energia, si generano emissioni di gas serra e altri inquinanti, aumentano i consumi di acqua in aree spesso colpite da siccità, la flora e la fauna locali vengono disturbate e anche i suoli, calpestati e percorsi da veicoli a due e quattro ruote, vengono erosi e danneggiati.
Sostenibilità dei rifugi
Come se non bastasse, l’aumento del numero di turisti va di pari passo con la crescita della quantità di rifiuti prodotti che, considerati i contesti, non sono per niente semplici da gestire e smaltire.
Mancano le reti fognarie, con la conseguenza che le acque reflue vengono spesso smaltite (abusivamente) nei corsi d’acqua, andando a danneggiare ecosistemi unici e fragili.
L’adeguamento alle direttive in materia di reflui rappresenta una delle voci prioritarie negli investimenti delle strutture ricettive montane, sempre più consapevoli della necessità di fare scelte che migliorino la reputazione ambientale senza compromettere l’efficienza del servizio.
Una soluzione per queste problematiche viene da Kesselm, un’azienda tedesca che ha presentato EasyClean free SkimTech, un degrassatore progettato per operare in assenza di collegamento alla rete fognaria.
L’apparecchiatura riesce a intercettare in maniera selettiva i grassi contenuti nelle acque reflue, evitando che finiscano nei terreni o nei corsi d’acqua e li compatta in contenitori che possono essere portati a valle anche in funivia e sostituiti senza l’intervento di mezzi di trasporto pesanti.
Strategie di contrasto allo spopolamento delle montagne
Quello dell’overtourism in montagna è un tema che si intreccia con le strategie per arrestare lo spopolamento, la desertificazione, l’impoverimento, l’abbandono e la fragilità delle aree interne e montante.
Le alte quote sono infatti strette tra un modello economico che privilegia il consumo mordi e fuggi e la debolezza delle strategie di lungo periodo per evitare lo spopolamento e la perdita delle tradizioni e delle economie locali.
Una proposta per invertire la rotta è quella che arriva dall’Unione Nazionale Comuni, Comunità ed Enti montani, che ha presentato Verso la nuova Strategia per le Montagne e le Aree interne, un documento che vuole favorire lo sviluppo delle aree montane e interne del Paese.
Come prima cosa, il paper sottolinea l’importanza di una visione strategica integrata, che tenga assieme l’azione di governo, le aree urbane e interne e i vari enti territoriali (Comuni, Unioni di Comuni, Comunità montane), così da rendere più incisive le azioni sui territori.
Il documento insiste sull’importanza dell’agricoltura montana, da far crescere in ottica green e circolare e delle risorse forestali e ambientali, indispensabili per lo sviluppo delle economie locali.
Proprio la crescita delle economie dei territori è considerata l’antidoto allo spopolamento e al crollo demografico delle aree montane, crescita da ottenere anche attraverso la semplificazione delle procedure burocratiche e l’adozione di misure che tengano conto delle specificità dei contesti e delle possibilità offerte dalle tecnologie digitali.
Crediti immagine: Depositphotos
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