Malpensa, arrestato cinese accusato di spionaggio dall’Fbi: avrebbe rubato segreti sui vaccini anti-Covid

Lug 7, 2025 - 18:30
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Malpensa, arrestato cinese accusato di spionaggio dall’Fbi: avrebbe rubato segreti sui vaccini anti-Covid

Se la pandemia di Covid-19 sembra oggi un lontano ricordo, anche se è impossibile dimenticare una strage costata la vita a livello mondiale ad oltre 7 milioni di persone, sulle origini del virus e sulle contromisure prese per impedire i contagi e ridurre la mortalità le indagini continuano a proseguire.

È in questo ambito che giovedì 3 luglio (ma la notizia è stata comunicata solamente oggi, ndr) un uomo di nazionalità cinese, Xu Zewei, di 33 anni, è stato arrestato all’aeroporto milanese di Malpensa. L’uomo era appena giunto nello scalo milanese quando la polizia italiana lo ha ammanettato in esecuzione di un mandato delle autorità statunitensi in un’inchiesta dell’Fbi.

Xu Zewei è accusato di far parte di un team di hacker che avrebbe effettuato operazioni di spionaggio, in particolare nel 2020 su vaccini anti-Covid in produzione all’Università del Texas. Difeso dall’avvocato Enrico Giarda e attualmente detenuto nel carcere di Busto Arsizio (Varere), per domani è fissata l’udienza in Corte d’Appello a Milano nel procedimento sulla richiesta di estradizione degli Stati Uniti.

Come spiega l’Ansa, il 33enne cinese era ricercato a livello internazionale su mandato d’arresto, emesso il 2 novembre 2023, dal Distretto meridionale del Texas del Tribunale distrettuale degli Usa. In particolare, come si legge negli atti, è accusato dalla giustizia americane di frode telematica e furto di identità aggravato, associazione a delinquere finalizzata alla frode telematica, accesso non autorizzato a computer protetti e furto di identità aggravato: rischia una pena massima di 32 anni di reclusione.

Nel disporre la custodia in carcere il giudice Veronica Tallarida della quinta sezione penale d’appello di Milano spiega che in base all’inchiesta dell’Fbi Xu Zewei avrebbe preso parte, insieme ad altri connazionali cittadini cinesi, ad una “associazione a delinquere finalizzata a rubare informazioni tramite l’accesso non autorizzato a computer, tra cui quelli di varie università e centri di ricerca scientifica, ubicati negli Stati Uniti e altrove”. E secondo l’Fbi, avrebbe agito in questa “attività di intrusione informatica per conto di autorità appartenenti al governo cinese”.

Xu Zewei è inoltre accusato, nelle indagini del Federal Bureau Usa, di aver spiato con un team di hacker connazionali “università, immunologi e virologi” negli Stati Uniti a partire dal febbraio 2020, ossia dallo scoppio della pandemia Covid, oltre ad aver fatto parte di “una campagna di intrusione informatica su larga scala orchestrata” dal governo cinese, che ha “preso di mira migliaia di computer in tutto il mondo”, nota come ‘Hafnium‘, per aver informazioni su “varie politiche del governo statunitense”

Accuse totalmente respinte dalla famiglia dell’uomo: il 33enne sarebbe solamente un tecnico di un’azienda informatica e non un hacker al soldo del regime di Pechino.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia