Modena trasforma uffici in case a canone calmierato: ok al progetto del Comune

Lug 26, 2025 - 09:00
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Modena trasforma uffici in case a canone calmierato: ok al progetto del Comune

lentepubblica.it

A Modena prende forma un progetto innovativo per rispondere alla crescente domanda di alloggi a prezzi accessibili: gli uffici del Comune potranno diventare case a canone calmierato per chi ne ha bisogno.


Gli spazi adibiti a uso ufficio potranno essere riconvertiti temporaneamente in abitazioni, a condizione che vengano adeguatamente ristrutturati e messi a disposizione dell’Agenzia Casa comunale, che provvederà a destinarli alla locazione a canone concordato.

A renderlo noto è stato il sindaco Massimo Mezzetti, attraverso un post pubblicato sui social, dove ha illustrato la novità definendola una delle “gambe” fondamentali del nuovo Piano Casa cittadino, diventata operativa grazie al via libera del Consiglio Comunale e all’applicazione creativa di una norma prevista dalla legge urbanistica dell’Emilia-Romagna.

Modena trasforma uffici in case a canone calmierato

Il progetto, frutto dell’impegno della vicesindaca Francesca Maletti e dell’assessora alle politiche abitative Carla Ferrari, punta a offrire una risposta concreta all’emergenza abitativa e potrebbe diventare un modello replicabile anche in altre città. “Modena – ha sottolineato Mezzetti – può indicare una direzione da seguire in un contesto in cui trovare case in affitto a costi sostenibili è sempre più difficile.”

Il cuore operativo dell’iniziativa è l’Agenzia Casa, il servizio comunale che si occupa di facilitare l’accesso alla casa per le persone in condizioni di fragilità economica o sociale. L’ente pubblico si occupa di individuare sul mercato abitazioni da destinare a chi non ha le garanzie economiche richieste per sottoscrivere un contratto privato. In questi casi, è l’Amministrazione stessa a farsi garante, assegnando l’alloggio per un periodo di tre anni, con possibilità di proroga per ulteriori due, a un affitto inferiore rispetto ai prezzi correnti e senza necessità di versare una cauzione iniziale.

L’iniziativa si rivolge in particolare a famiglie in difficoltà, nuclei appena formati e persone singole che non riescono a trovare casa in autonomia. Per ottenere maggiori informazioni, è possibile rivolgersi direttamente all’Agenzia Casa del Comune di Modena, contattando l’indirizzo e-mail: ufficio.casa@comune.modena.it.

Questa nuova misura rappresenta un passo avanti concreto nella lotta alla precarietà abitativa e dimostra come una gestione flessibile degli spazi urbani possa contribuire al benessere collettivo.

La casa non è solo un bene materiale, ma un diritto fondamentale

Centrarsi su politiche abitative flessibili e innovative, come quella avviata dal Comune di Modena, significa riconoscere che la casa non è solo un bene materiale, ma un diritto fondamentale e un presupposto essenziale per la dignità individuale e l’inclusione sociale. In un contesto in cui l’accesso all’abitazione sta diventando sempre più difficile — a causa dell’aumento dei prezzi, della precarietà lavorativa e della scarsità di offerta a canone sostenibile — adottare misure che valorizzano e riconvertono il patrimonio edilizio inutilizzato rappresenta una risposta concreta all’emergenza.

L’idea di trasformare temporaneamente uffici in abitazioni a uso sociale permette di rispondere in modo rapido e adattabile ai bisogni delle persone, senza necessità di costruire nuovi edifici né di consumare ulteriore suolo. È una strategia intelligente, sostenibile e socialmente orientata che ottimizza risorse già esistenti e spesso sottoutilizzate.

Questa esperienza modenese può rappresentare un modello replicabile anche altrove, offrendo agli enti locali uno strumento operativo per ampliare l’offerta di alloggi a prezzi calmierati senza dover attendere lunghi iter urbanistici o edilizi. In un Paese in cui il disagio abitativo coinvolge migliaia di famiglie — spesso giovani coppie, lavoratori precari, single e persone anziane — le amministrazioni pubbliche hanno il dovere di sperimentare soluzioni capaci di rispondere alle trasformazioni sociali e demografiche in atto.

Adottare approcci simili significherebbe anche rendere le città più inclusive, capaci di accogliere tutti, non solo chi può permettersi un affitto di mercato. La casa deve tornare a essere uno spazio accessibile, non un lusso riservato a pochi. In questo senso, Modena offre un esempio virtuoso: ora spetta ad altri territori raccogliere la sfida e adattare questa buona pratica alle proprie realtà locali.

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