Monreale, terzo fermo per la strage: il secondo killer incastrato da testimoni e post della fidanzata di una vittima

Maggio 13, 2025 - 02:30
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Monreale, terzo fermo per la strage: il secondo killer incastrato da testimoni e post della fidanzata di una vittima

C’è un terzo fermo per la strage di Monreale, la cittadina del Palermitano dove nella notte tra 26 e 27 aprile scorso una sparatoria scoppiata a seguito di una rissa per futili motivi costò la vita a Massimo Pirozzo, Salvo Turdo e Andrea Miceli, tutti uccisi a colpi di pistola.

La Procura di Palermo coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia ha disposto il fermo di Mattias Conti, 19enne del quartiere Zen di Palermo: Conti secondo gli inquirenti avrebbe materialmente partecipato alla sparatoria e risponde dell’accusa di concorso in strage.

Prima di Conti erano stati fermati altri due 19enne, Salvatore Calvaruso e Samuel Acquisto: Calvaruso è accusato di aver sparato alle tre vittime ed era stato riconosciuto da testimoni e ripreso dalle telecamere in zona; Acquisto invece, fermato alcuni giorni dopo, avrebbe istigato gli amici ad aprire il fuoco.

Anche per l’individuazione di Conti sono state determinanti le testimonianze di alcuni giovani presenti sul luogo della strage e le riprese delle telecamere dei negozi nella zona del Duomo di Monreale. Ma ad inchiodarlo, come riferisce l’Ansa, sarebbe anche una foto pubblicata dalla fidanzata di uno dei tre giovani assassinati in piazza: la ragazza ha postato sui social una foto, scattata poco prima della sparatoria, in cui si vedono due dei tre arrestati accompagnata da un commento e da una serie di insulti.

In quello scatto c’erano Calvaruso e Conti, con indosso lo stesso abbigliamento visibile nei filmati di videosorveglianza della zona della strage e poi acquisiti da carabinieri e Procura per le indagini. Quell’immagine è stata fondamentale per l’identificazione del fermato, poi riconosciuto anche da diversi testimoni oculari.

In particolare Conti, dopo aver aperto il fuoco, avrebbe alzato in aria le braccia in segno di vittoria: a raccontarlo agli inquirenti è stato uno dei testimoni oculari della strage. “Lui è quello sul motore grosso, aveva un giubbotto bianco e il casco Momo Design grigio opaco con le scritte nere – avrebbe raccontato il testimone secondo quanto riferisce l’Ansa – Lui era seduto dietro questa moto (come passeggero), che era una Bmw GS (preciso di aver visto i borsoni laterali), il suo giubbino era bianco con le cuciture tipo Blauer. Dopo la prima raffica di colpi io mi ero allontanato, quindi tornavo indietro verso la piazza e in quel momento vedevo arrivare verso di me, sulla strada, il GS: a bordo c’era il soggetto in foto e io lo vedevo che, mentre stringeva in una mano il casco descritto prima, alzava entrambe le braccia in aria, come per fare un segno di vittoria”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia