Morgan Boyce e Simone Rizzato con il loro progetto "Paracadute" hanno vinto l'edizione 2025 del "Loro Piana Knit Design Award 2025"

Maggio 20, 2025 - 02:30
 0
Morgan Boyce e Simone Rizzato con il loro progetto "Paracadute" hanno vinto l'edizione 2025 del "Loro Piana Knit Design Award 2025"

Mentre la giuria – della quale, con una certa ritrosia ma anche con sincero onore, facevo parte insieme all’amministratore delegato Damien Bertrand, Gilles Denis, (direttore di Le Point), Pauline Dujancourt (fondatrice e direttrice creativa del marchio eponimo), Anna Dello Russo (consulente creativa ed ex fashion director di Vogue Giappone), Satoshi Kuwata (fondatore e direttore creativo del brand Setchu) e infine Kimberly Drew (curatrice d’arte e content creator) – discuteva attorno ai mille modi in cui il lino potesse reinventarsi come compagno dell’inverno, sempre sotto l’egida silenziosa e rigorosa di Loro Piana prendeva forma un altro racconto: quello del Knit Design Award, giunto alla sua nona edizione.

Come abbinare i pantaloni palazzo secondo lo street style

È proprio intorno a questa evento che, il 13 e 14 maggio 2025, si è celebrata una due giorni lieve, precisa, colta, svoltasi negli spazi della Casa degli Artisti, un edificio progettato nei primi del Novecento per dare rifugio agli scultori e oggi abitato da una nuova generazione di visionari. Qui si sono dati appuntamento i rappresentanti delle più importanti scuole internazionali di moda: unica italiana, l’Accademia Costume & Moda di Roma, il Royal College of Art di Londra, la Swedish School of Textiles dell’Università di Borås, il BIFT-Beijing Institute of Fashion Technology, il FIT-Fashion Institute of Technology della State University of New York, la Hong Kong Polytechnic University, l’École Duperré di Parigi che si è ben meritata una menzione d’onore e, a coppie, interpretavano il tema di quest’anno, Winter Legacy, con l’ambizione di trasformare un’eredità tessile come l’antichissima fibra in una proposta per il futuro.

Un futuro, insomma, che non si limita a vestire, ma vuole raccontare. Ad aggiudicarsi il premio sono stati Morgan Boyce e Simone Rizzato dell’Accademia Costume e Moda di Roma, con un progetto intitolato Paracadute. Un nome che suggerisce un’idea di atterraggio morbido, proprio come la loro proposta: un capo che attraversa le stagioni con la stessa con cui certi pensieri attraversano le stanze.

Morgan Boyce e Simone Rizzato, studenti dell’Accademia Costume & Moda, hanno vinto l’edizione 2025 del “Loro Piana Knit Design” con un progetto intitolato “Paracadute” (foto Ufficio stampa)

La loro vittoria non è solo simbolica: si traduce in un trofeo ridisegnato, in una borsa di studio, e in un’opportunità concreta di lavorare nei laboratori di maglieria di Loro Piana in Piemonte, dove la tecnica incontra la poesia del fare, dove le mani si muovono con una lentezza che non è esitazione, ma perfezione, completeranno il loro progetto a fianco di maestri artigiani. Il capo sarà presentato a luglio a Firenze, in occasione di Pitti Filati: il luogo dove la materia prima diventa narrazione, e i filati sono trattati come parole rare.

Il lino d’inverno. E perché no?

C’è qualcosa di profondamente toccante nell’idea che un tessuto antico come il lino, nato dalla pazienza agricola delle civiltà mesopotamiche e poi lavorato con grazia dai monaci medievali, possa oggi tornare a essere protagonista assoluto di una conversazione sulla contemporaneità. Non come citazione nostalgica, ma come atto di presenza.

Nonostante l’aura storica, al Premio si è respirata aria fresca. Come se il lino, a furia di essere “estivo per definizione”, avesse deciso — una volta tanto — di cambiare stagione, temperatura e persino carattere, diventare invernale. Il lino, Linum usitatissimum, al centro dell’edizione 2025, non è più relegato al folklore estivo delle camicie stropicciate, da spiaggia col pareo e della camicia larga del professionista in pensione.

È stato forse il momento più divertente: scoprire come designer emergenti e artigiani sapienti abbiano iniziato a giocare col lino come se fosse lana, cachemire o un algoritmo. E così, via alle giacche imbottite, ai cappotti doppiati, alle texture ruvide e calde, in un trionfo di tessuti lavorati che avrebbero fatto impallidire anche la più fanatica delle fashion victim estive. Tutto all’insegna dell’arte della leggerezza che Loro Piana, dal 1924 affina a Quarona, in Piemonte.

Il progetto vincitore del “Loro Piana Knit Design 2025” è stato “Paracadute”, ideato e realizzato da due studenti dell’Accademia Costume & Moda. Il capo sarà presentato a luglio a Firenze, in occasione di Pitti Filati (foto Ufficio stampa)

Morgan Boyce e Simone Rizzato hanno convinto la giuria di esperti con un progetto supervisionato da Sonia Veroni e volto a esplorare la connessione tra il duo e l’eredità del lino: «Morgan, ha lavorato nelle aziende che producevano paracadute per lo sforzo bellico degli Alleati durante la Seconda Guerra Mondiale. Questi paracadute avevano come base il lino. Dopo la guerra, gli stessi paracadute furono presi dai suoi parenti e trasformati in abiti per le comunità̀; alcuni anche in abiti da sposa. Raccontiamo racconta quindi una storia di resilienza e trasformazione, temi di rinascita che si riflettono nei design e nei punti. Il tema di questa edizione ci ha incoraggiato a giocare con la leggerezza contro la struttura, mostrata dalle proprietà naturali del lino, combinate per l’occasione con la morbidezza dei filati invernali di Loro Piana», hanno raccontato i vincitori.

Riannodare con un filo il passato al futuro

A premiarli, tra gli altri, Damien Bertrand, amministratore delegato di Loro Piana e da giugno prossimo Ceo di Louis Vuitton: «Questo premio è un modo per ritrovarci, uscire dall’ambiente di lavoro, stare con gli studenti, guardare le cose in modo diverso e sognare insieme».

Presenti, tra gli altri, anche Frédéric Arnault, che succederà a Bertrand alla guida della maison. E ad accompagnare questo silenzioso rinnovamento, anche la nuova linea di gioielli “architettonici” della Maison – piccoli totem in ottone e satin, come la collana Linen Flower Bud o la spilla Linen Flower Bud – che trasformano la geometria in gesto, la sobrietà in incanto.

C’è una frase di Plinio il Vecchio che dice: «Nulla più puro dell’acqua, nulla più utile del lino». Ed è vero. Perché il lino non è mai solo un tessuto: è una metafora. Di ciò che resiste, di ciò che non ostenta, di ciò che si lascia modellare dal tempo. E forse per questo, in un’epoca che corre o scrolla i feed di Instagram, vedere dei giovani designer misurarsi con una fibra così antica per parlare del loro presente, della storia dei loro Paesi, della guerra e della pace, dell’abito e del corpo, è stato qualcosa di profondamente emozionante.

Un’emozione che non viene dallo spettacolo, ma dal rigore. Dal dettaglio. Dal modo in cui – in un punto maglia o in una cucitura – si può ancora trovare una lingua comune tra le generazioni, le culture, le stagioni. Non c’è retorica in tutto questo. Solo una forma di bellezza che, come il lino, non invecchia. Si tramanda. Per una moda che lavora come si lavora a maglia: un punto dopo l’altro, con attenzione, con cura. E con l’idea semplice e radicale che il filo non unisce solo i lembi di un tessuto, ma anche le generazioni, le culture, le speranze. Ecco la vera eredità: saper fare di una fibra un linguaggio. E dell’intreccio una forma di futuro.

The post La coppia romana: i vincitori del Loro Piana Knit Design Award 2025 appeared first on Amica.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News