Monet, Boldini e gli Impressionisti in mostra a Sassari: al Museo Tavolara “Luce, Natura, Libertà”
Dal 28 novembre 2025 al 1° febbraio 2026 il Museo Tavolara di Sassari ospita “Luce, Natura, Libertà”: 66 opere da Barbizon agli Impressionisti, con Monet e Boldini.
Impressionismo e Belle Époque in Sardegna,
al Museo Tavolara di Sassari arrivano Monet e Boldini
Dal 28 novembre 2025 al 1° febbraio 2026 la Sardegna ospita per la prima volta una grande mostra dedicata a Luce, Natura, Libertà. I pionieri del paesaggio: da Barbizon agli Impressionisti, un percorso che porta a Sassari alcuni capolavori dell’arte francese dell’Ottocento, tra cui due Monet e un prestigioso Boldini.
Allestita al Museo Tavolara, l’esposizione riunisce 66 opere di 31 artisti, provenienti da collezioni private francesi e italiane – molte delle quali mai esposte prima al pubblico. Il progetto è ideato dall’Associazione Culturale Aurea Natur, realizzato in collaborazione con la Fondazione di Sardegna e il Comune di Sassari, con il patrocinio della Città Metropolitana e dell’Università di Sassari. La curatela è affidata allo storico dell’arte Alberto Bertuzzi.
Un viaggio nella nascita dell’Impressionismo
Il percorso espositivo ripercorre le tappe fondamentali che hanno portato alla nascita del movimento impressionista: dai primi segnali antiaccademici della pittura di paesaggio, alla Scuola di Barbizon, fino ai grandi protagonisti della rivoluzione artistica francese della Belle Époque.
Le tre sezioni della mostra mettono in evidenza la trasformazione dello sguardo artistico sull’ambiente, sulla luce e sulla modernità, raccontando l’evoluzione della pittura en plein air, resa possibile anche dall’introduzione del tubetto di colore nel 1841. Una rivoluzione che spinse generazioni di artisti a osservare la natura dal vero, a restituirne i mutamenti atmosferici e la vitalità, ma anche a raccontare la società contemporanea con le sue contraddizioni.
Prima di Barbizon: i precursori della rivoluzione impressionista
La prima sezione, “Prima di Barbizon”, è dedicata agli artisti che hanno anticipato l’Impressionismo. Tra questi emerge Eugène Boudin, maestro di Claude Monet, presente con Plage de Trouville, una preziosa versione ad acquerello del celebre dipinto conservato al Musée d’Orsay.
Accanto a lui:
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Eugène Isabey, con quattro opere, tra cui Bateau entrant au port (1820) e Retour de pêche en Bretagne (1865)
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il suo allievo Johan Bartold Jongkind, con due oli, tra cui Paysage nocturne avec moulin à vent (1864)
Artisti che, ciascuno a suo modo, hanno preparato il terreno alla rivoluzione visiva impressionista.
La Scuola di Barbizon: il paesaggio come esperienza viva
La seconda sezione, “La Scuola di Barbizon”, concentra lo sguardo sui pittori che si stabilirono nella foresta di Fontainebleau, dando vita a un nuovo modo di concepire il paesaggio.
Tra i protagonisti:
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Théodore Rousseau, con tre opere tra cui Dans la Forêt (1860)
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Narcisse Díaz de la Peña, presente con sei dipinti di grande suggestione
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Charles-François Daubigny, con cinque opere, tra cui Paysage (1857)
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Jules Dupré, maestro dei cieli luminosi
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Constant Troyon e Jean Ferdinand Chaigneau, celebri per i soggetti animali
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Jean-François Millet e Camille Corot, rappresentati con due opere ciascuno
La Scuola di Barbizon influenzò profondamente i giovani artisti che sarebbero poi diventati gli Impressionisti.
L’Impressionismo e oltre: Monet, Sisley, Pissarro, Morisot e Boldini
Cuore della mostra è la sezione “L’Impressionismo e oltre”, che presenta opere originali di alcuni dei più grandi maestri del movimento:
Claude Monet
Due dipinti straordinari:
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Tempesta a Sainte-Adresse, risalente al periodo giovanile legato al maestro Boudin
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I pescatori di Poissy sulla Senna, studio preparatorio dell’opera conservata al Belvedere di Vienna
Alfred Sisley
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Le pont de Sèvre, esemplare della sua poesia atmosferica
Camille Pissarro
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un raro disegno su carta, testimonianza delle sue ricerche luministiche
Berthe Morisot
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un delicato ritratto femminile, segno della sensibilità unica dell’artista impressionista
Accanto agli Impressionisti, la sezione ospita tre personalità affascinanti della Belle Époque:
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Henri Gervex, con sette dipinti
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Paul César Helleu, con quattro opere
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Giovanni Boldini, con il pastello Donna seduta con il ventaglio (1890 ca), recentemente inserito nel catalogo ragionato dell’artista
Per l’Italia spicca anche Emilio Donnini con Il litorale presso l’Argentario (1860), testimonianza della diffusione della poetica impressionista nel nostro Paese.
Chiude la sezione l’acquerello Vue à Le Cannet (1923) di Pierre Bonnard, esempio perfetto di come il colore possa diventare protagonista assoluto.
Una mostra imperdibile per la Sardegna
Luce, Natura, Libertà non è solo una mostra, ma un vero viaggio nella storia dell’arte, capace di unire grandi nomi a opere rare e inedite. Un’occasione unica per ammirare capolavori che hanno segnato la modernità e che, per la prima volta, arrivano in Sardegna.
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