Tax free “resiliente” in Europa: nei nove mesi aumenta la spesa di americani e arabi

Novembre 24, 2025 - 21:30
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Tax free “resiliente” in Europa: nei nove mesi aumenta la spesa di americani e arabi
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Il dollaro debole non scoraggia il turista americano che, nei nove mesi, contrariamente alle attese continua ad aumentare la spesa tax free in Europa. Secondo gli ultimi dati di Global Blue, nel Vecchio Continente la spesa dei turisti a stelle e strisce tra gennaio e settembre è cresciuta del 5%, seconda come incremento a quella degli arabi a +8% che registrano la spesa media più elevata del mercato (6.000 euro). “A mancare è lo shopper cinese, la cui spesa arretra del -14%, con un livello di recovery sul 2019 ancora fermo al 58%”, ha dichiarato Pier Francesco Nervini, COO North&Central Europe & Global Accounts di Global Blue, nel corso dell’Osservatorio Altagamma., ricordando poi come “nonostante un mercato del lusso in difficoltà, quello legato al viaggiatore internazionale che fa acquisti Tax Free ha mostrato una resilienza significativa. In Europa il settore si mostra stabile (+1%), sostenuto dall’aumento della spesa media per shopper (+2%)”. Un risultato importante soprattutto se si considera il periodo pre-Covid (“siamo al 50% in più rispetto al 2019”, ricorda Nervini) ed è un risultato ancora più significativo se si considera l’assenza ormai definitiva di importanti big spender come Russia, Ucraina e anche dai Paesi colpiti dalla crisi in Medio Oriente.

Alla base del segno più del tax free consolida la sua importanza il cliente UHNWI-Ultra High Net Worth Individuals che, pura rappresentando il 4% dei consumatori è però in grado però di contribuire al 42% dei volumi complessivi. Se gli UHNWI registrano una crescita della spesa del 13% e una media di 107.000 euro per shopper, contemporaneamente però si sta erodendo il peso del consumatore aspirazionale (-5%). Aumenta, inoltre, l’importanza della Gen Z: +14% sia in termini di shopper sia di spesa. “Ciononostante, i Millennials restano la generazione con la contribuzione maggiore (40%), mentre il potenziale di spesa più elevato è espresso dalle generazioni più adulte, che superano in media i 4mila euro”, ha concluso Nervini.

Guardando alle singole città, Parigi e Milano si confermano come i due poli europei dello shopping del lusso: insieme raccolgono circa un terzo della spesa tax free totale, con la capitale francese che registra un record nella spesa media per shopper (4.300 euro). “Si tratta di un rimbalzo anche in funzione della tradizionale debolezza dei consumi tax free durante le OIimpiadi”, ricorda Nervini. E proprio a proposito dei giochi olimpici invernali di Milano-Cortina alle porte, il manager ha commentato a PambiancoNews: “L’esperienza di Parigi mostra che eventi come le Olimpiadi più che penalizzare il tax free ne ridisegnano temporaneamente i flussi. Per Milano-Cortina 2026, anche alla luce del fatto che parliamo di Olimpiadi invernali, oggi sarebbe prematuro parlare di un impatto strutturale negativo: sarà importante monitorare i dati man mano che ci avviciniamo all’evento per capire come evolverà il ruolo della città nel turismo dello shopping”. 

Altro elemento chiave da monitorare sarà la crescita della Spagna. “È il terzo incomodo perché trae vantaggio da tutto il Sudamerica”, sottolinea Nervini.

Per quanto riguarda il mercato asiatico, che quest’anno segna un calo del -10%, si osserva una nuova geografia del luxury shopping rispetto al pre-pandemia: Singapore riduce la propria centralità, con una contribuzione scesa dal 62% al 29%, mentre Tokyo e Seoul guadagnano peso, passando rispettivamente dal 6% al 24% e dal 7% al 13 per cento.

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Redazione Redazione Eventi e News