Papa Leone XIV, al Quirinale l’incontro con Mattarella

Ottobre 14, 2025 - 18:30
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Papa Leone XIV, al Quirinale l’incontro con Mattarella

Papa Leone XIV è stato ricevuto al Quirinale dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Accompagnato da 12 corazzieri in moto e 32 a cavallo, il Pontefice è stato accolto dal Capo dello Stato nel cortile d’Onore. Dopo gli onori, con l’esecuzione degli Inni nazionali pontificio e italiano, il Papa e il Presidente della Repubblica hanno raggiunto la sala del Bronzino per le foto ufficiali davanti alle bandiere e la presentazione delle rispettive delegazioni. Quindi si sono recati nello Studio alla Vetrata, per il colloquio privato. Nel frattempo le due delegazioni si sono spostate nella sala del Druso, per il colloquio parallelo. Presente al Quirinale anche la premier Giorgia Meloni.

Leone XIV: “Forte legame unisce la Sede di Pietro e il popolo italiano”

“Come Vescovo di Roma e Primate d’Italia, per me è significativo rinnovare, con questa visita, il forte legame che unisce la Sede di Pietro al popolo italiano, che Lei rappresenta, nel quadro dei cordiali rapporti bilaterali che intercorrono tra l’Italia e la Santa Sede, stabilmente improntati a sincera amicizia e fattiva mutua collaborazione”, ha detto Papa Leone XIV nel suo discorso al Quirinale in occasione della visita ufficiale. “Si tratta, del resto, di un felice connubio che ha le sue radici nella storia di questa penisola e nella lunga tradizione religiosa e culturale di questo Paese – ha proseguito il Papa -. Ne scorgiamo i segni ad esempio nelle innumerevoli chiese e nei campanili che ne costellano il territorio, spesso veri e propri scrigni d’arte e di devozione, in cui la creatività innata di questo popolo, unita alla sua fede genuina e solida, ci ha consegnato la testimonianza di tanta bellezza: artistica, certamente, ma soprattutto morale e umana”.

Mattarella: “Legame imprescindibile tra Santa Sede e Italia”

“Beatissimo Padre, è un privilegio e motivo di grande emozione accoglierLa al Quirinale. Un palazzo che è testimone di una parte importante della storia del papato e dell’Italia e che la Repubblica custodisce come ‘casa’ di tutti gli italiani”, ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale Papa Leone XIV. Questa cerimonia vuol suggellare, anche oggi, il legame imprescindibile tra Santa Sede e Italia e rappresenta un gesto di omaggio nei Suoi confronti da parte dell’intera Italia, a nome della quale – assieme alle istituzioni della Repubblica qui presenti – desidero esprimere sentimenti di affettuosi auguri per l’alto magistero che il conclave le ha affidato”. “Sin dal giorno della Sua elezione, Vostra Santità ha potuto constatare l’ampiezza delle manifestazioni di vicinanza del popolo italiano, che ritrova nella Sua azione, in favore della centralità della persona umana, della pace e del dialogo, valori condivisi e fondanti, che sono anche alla base della nostra Costituzione”. Quindi il Capo dello Stato ha aggiunto: “Sin dal giorno della Sua elezione, Vostra Santità ha potuto constatare l’ampiezza delle manifestazioni di vicinanza del popolo italiano, che ritrova nella Sua azione, in favore della centralità della persona umana, della pace e del dialogo, valori condivisi e fondanti, che sono anche alla base della nostra Costituzione”.

“Preoccupa il venir meno della fiducia tra gli Stati”

Mattarella ha parlato poi di “indebolimento” delle istituzioni: “Viviamo tempi di grande difficoltà. Il Secondo dopoguerra aveva saputo puntare a un mondo costruito sul multilateralismo, su di un sistema che prevedeva il dialogo per la soluzione delle controversie. Un sistema che oggi sembra progressivamente accantonato. Le istituzioni allora sorte appaiono indebolite – talvolta strumentalmente, e irresponsabilmente, delegittimate – e non in grado di incidere con la necessaria efficacia sulle crisi attuali”. Per il Capo dello Stato “preoccupa il venir meno di meccanismi che costruiscono fiducia tra gli Stati. In questo scenario, la logica del più forte, la tentazione di fare ricorso alle armi per risolvere una disputa, sembrano talvolta prevalere. Dignità e diritti di singoli, di gruppi, di popoli sono sovente calpestati”. Sul cessate il fuoco a Gaza, Mattarella ha citato lo stesso Leone XIV: “In Medio Oriente, alla ferita atroce dell’attacco terroristico del 7 ottobre 2023, ha fatto seguito una reazione, che ha superato non soltanto criteri di proporzionalità, ma anche i confini di umanità. Oggi c’è ‘una scintilla di speranza’ – come Vostra Santità ha rimarcato – che va sostenuta con convinzione“. “La liberazione degli ostaggi rimasti in vita – ha aggiunto – è di grande valore e coinvolge quanti hanno a cuore civiltà e dignità delle persone, rivolgendo un pensiero a coloro che sono morti in quella crudele condizione di prigionia. Il cessate il fuoco a Gaza consente di iniziare a porre riparo a quella popolazione civile, così provata da brutale sofferenza. Ci auguriamo che il negoziato in atto sulle tappe successive si concluda positivamente e conduca, al più presto, a un’interruzione definitiva delle ostilità e delle violenze nella Striscia, a beneficio anche della generale stabilità del Medio Oriente e dei Luoghi Santi, per rilanciare la soluzione di uno Stato per ciascuno di due popoli, la sola in grado di consentire la possibilità di un futuro in cui tutti – Israele e Palestina – trovino pace e sicurezza”.

“Occorre sviluppare un nuovo umanesimo”

“È un quadro allarmante, Santità, che contrasta con le aspirazioni dei cittadini di ogni popolo. I suoi riflessi non risparmiano neppure le nostre società, alle prese con frequenti fenomeni di polarizzazione, di integralismo, di emarginazione dei poveri e degli svantaggiati. Vecchie e nuove povertà si contrappongono nel mondo a ricchezze sempre più smisurate”, ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale Papa Leone XIV. “Interpellano le coscienze i vibranti richiami di Vostra Santità alla povertà dei molti, come esito di ingiustizie interne e di squilibri internazionali; come la necessità di sviluppare un nuovo umanesimo, di fronte alla sfida dell’intelligenza artificiale, e l’incessante esortazione alla ricerca di autentici percorsi di riconciliazione. Punti di riferimento chiari e coinvolgenti, tesi a realizzare società umane nelle quali il rispetto dei diritti di ciascuno, il contemperamento delle disparità, l’uguaglianza nelle possibilità siano cardine per il perseguimento del bene comune”, ha aggiunto.

“Da Patti Lateranensi alleanza per il bene comune”

“In un contesto internazionale in cui sono presenti ostentazioni di un pericoloso spregio del diritto, è significativo che la relazione fra la Repubblica e la Chiesa in Italia si basi su una cornice di regole condivise e rispettate da ambo le parti. I Patti Lateranensi, che, nel 1929, misero fine alla cosiddetta ‘questione romana’ e che furono inseriti, nel 1947, dall’Assemblea Costituente nella Costituzione repubblicana, l’Accordo che, nel 1984, ha pienamente allineato quadro pattizio, disposizioni della Carta fondamentale d’Italia e sviluppi promossi dalla Chiesa con il Concilio Vaticano II“. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale Papa Leone XIV. “”Il nuovo Accordo, riflettendo una concezione matura ed equilibrata dei rapporti tra Stato e Chiesa Cattolica, afferma una piena libertà di religione e di coscienza, condizione perché la persona possa manifestare la sua dignità e, con essa, la sua vocazione alla affermazione della propria autonomia e responsabilità. La cornice pattizia invera ancora oggi la fruttuosa alleanza tra Chiesa Cattolica e Stato italiano, ‘ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani’, ma uniti nel comune obiettivo di tutelare e accrescere il bene comune. La solidità del rapporto con la Chiesa cattolica ha significato per l’Italia – e tengo a ricordarlo in questa occasione – un rafforzamento del patrimonio vitale e indivisibile dell’unità nazionale, accrescendo la coesione del popolo italiano, contribuendo alla consapevolezza della responsabilità che ciascuno porta verso la comunità in cui vive. La Chiesa cattolica ha svolto e continua a svolgere un’azione mirabile a sostegno delle frange più deboli della popolazione. E per questo le siamo profondamente riconoscenti. Un impegno che vediamo, quotidianamente, promuovere opere sociali di grande valore, accoglienza ai migranti, impegno per la legalità”, ha aggiunto.

Le delegazioni

Prima dell’inizio del colloquio privato ci sono stati i saluti delle rispettive delegazioni. Per il Vaticano, tra gli altri, c’erano il segretario di Stato vaticano cardinale Pietro Parolin e il presidente della Cei, Conferenza episcopale italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi. Per l’Italia la Premier Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alfredo Mantovano.

Lo scambio dei doni

Dopo il colloquio, durato oltre mezz’ora, il Papa e Mattarella si sono scambiati i doni nella Sala degli Arazzi di Lille. Il Santo Padre ha donato al Capo dello Stato un mosaico raffigurante il Colosseo, opera dello Studio del Mosaico Vaticano, e una copia autografata con dedica dell’Esortazione apostolica ‘Dilexi te’. Mattarella, invece, ha donato a Papa Prevost un’acquaforte della seconda metà del XVII secolo, che riproduce la scultura di Alessandro Algardi (1598-1654) per l’altare di San Leone Magno nella Basilica Vaticana, e una biografia di Santa Rosa da Lima del 1827. Al termine dello scambio dei doni i due si sono trasferiti nella Sala del Bronzino, dove l’inquilino del Colle ha presentato al Santo Padre i suoi consiglieri. Dopo una breve sosta nella Cappella dell’Annunziata, poi, il Santo Padre e il Presidente si sono recati nella Sala degli Specchi, per l’incontro con il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Amoroso.

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