Sangalli (Confcommercio) spiega come contrastare i dazi

“La relazione del presidente Orsini all’odierna (di ieri, ndr) assemblea di Confindustria ha giustamente sottolineato l’urgenza dell’avanzamento del negoziato europeo con gli Usa sulla questione dazi e l’importanza della ricerca e della valorizzazione di nuovi mercati per il nostro export”: così Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, ha commentato la relazione assembleare del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.

Nei giorni scorsi, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha deciso di posticipare di circa un mese l'introduzione dei dazi sulle importazioni dall'Ue, da lui annunciati per l'inizio di giugno, al fine di avere più tempo per le trattative. L'avvio dei dazi aggiuntivi all'importazione, pari al 50%, è stato rinviato al 9 luglio, ha comunicato Trump dopo un colloquio con la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Quest'ultima gli ha assicurato che i colloqui necessari inizieranno rapidamente, ha scritto Trump sulla sua piattaforma online Truth Social.

Importante spiega Sangalli, "l’argomentato richiamo alla necessità di misure, nazionali, europee e coordinate tra loro, a sostegno della competitività delle nostre imprese e per il migliore funzionamento del mercato interno europeo: deideologizzazione del Green deal ed energia, innovazione e meno burocrazia sono temi prioritari d’intervento. Senza dimenticare la necessità di avanzare rapidamente anche sul terreno fiscale, dell’Unione bancaria e del mercato dei capitali per rendere gli investimenti in Europa più attrattivi e convenienti”.

Per il presidente di Confcommercio, l’impatto recessivo dei dazi può e deve essere contrastato anche lavorando per un’Europa più amica della crescita e per un’Italia che sappia accelerare la messa a terra delle riforme e degli investimenti indispensabili per rafforzare produttività, crescita ed occupazione. "L’impegno unitario delle associazioni imprenditoriali poggia, dunque, su solide basi, a partire dalla richiesta del riconoscimento del ruolo della contrattazione collettiva realmente rappresentativa e di un efficace contrasto del dumping contrattuale”.