“Sarà il primo ospedale del futuro”: la visione della direttrice dell’Asst Valle Olona Daniela Bianchi

Un ospedale pensato per il domani, ma pronto a diventare realtà già oggi. È questa la visione che guida il Grande Ospedale della Malpensa, come lo ha raccontato la direttrice generale della ASST Valle Olona Daniela Bianchi, protagonista della presentazione pubblica del progetto vincitore del concorso internazionale di progettazione, avvenuta questa mattina, venerdì 12 dicembre, a Malpensafiere.
Un progetto che segna una svolta epocale per il territorio, come ha sottolineato la stessa Bianchi: «Non è solo un’opera architettonica, è un atto di responsabilità verso le comunità e una scelta di visione condivisa».
“Il primo Next Generation Hospital in Italia”
Secondo la DG, il futuro ospedale – che sorgerà tra Busto Arsizio e Gallarate – sarà il primo in Italia a rispettare in pieno gli standard del Next Generation Hospital, un modello che unisce innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale, flessibilità gestionale e benessere delle persone.
«Come ha spiegato il professor Capolongo, professore del Dipartimento di Architettura del Politecnico di Milano, questo è un ospedale che ha tutte le caratteristiche del futuro: sostenibilità economica, sostenibilità ambientale, attenzione ai percorsi dei pazienti e al benessere degli operatori – ha detto la direttrice –. È un ospedale che non si valuta più al metro quadro, ma al “benessere al metro quadro”».
Un ospedale flessibile, verde e connesso
L’integrazione con il territorio e la natura è un altro elemento centrale del progetto: l’ospedale sarà immerso in un parco, capace di preservare la biodiversità esistente e al tempo stesso arricchire l’esperienza di cura. «È un ospedale bello, funzionale, flessibile, modulabile in base ai cambiamenti epidemiologici» – ha sottolineato Bianchi.
Anche la mobilità sostenibile è parte integrante della visione futura. «Abbiamo bisogno di una stazione ferroviaria. Ci crediamo noi e ci crede anche il Comune di Busto Arsizio. Perché ridurre l’uso dell’auto, offrire collegamenti in treno e riorganizzare i parcheggi in chiave innovativa è parte della trasformazione che stiamo immaginando».
Un progetto per tutto il territorio
La denominazione “Grande Ospedale della Malpensa” è stata scelta personalmente dalla direttrice durante la stesura del documento delle iniziative progettuali. «L’ho deciso in quei tre mesi di lavoro intenso al Politecnico con il team. Volevamo un nome che rappresentasse l’intero territorio, non solo Busto o Gallarate. E Malpensa è il cuore simbolico e logistico di quest’area. L’ho chiamato “grande” perché credo davvero che lo sarà».
L’ospedale servirà oltre 450.000 abitanti, in rappresentanza dei 32 Comuni dell’ASST Valle Olona, ma si candida anche a essere un punto di riferimento sovraprovinciale, grazie alla qualità dei servizi e alla forza attrattiva della struttura.
Cronoprogramma: verso il 2031
A inizio gennaio 2026 è previsto il primo incontro operativo con gli architetti vincitori del concorso. Da lì partirà la fase di progettazione esecutiva, che durerà alcuni mesi. La gara per l’appalto dei lavori è prevista entro il 2027, con posa della prima pietra nello stesso anno.
«L’architettura è semplice e ben studiata, quindi confidiamo in una costruzione rapida – ha spiegato Bianchi –. Se tutto procederà come previsto, l’ospedale potrebbe essere completato entro il 2029, con il trasferimento e l’avvio delle attività nel 2031».
“Un sogno che diventa realtà”
Per Daniela Bianchi, quella di oggi non è solo una giornata di presentazione: è una tappa storica. «Siamo partiti da una visione e oggi cominciamo davvero a vederne i frutti. Il futuro non è qualcosa che si aspetta, ma che si costruisce, giorno dopo giorno. E oggi lo stiamo facendo».
L’auspicio è che il Grande Ospedale della Malpensa diventi un modello replicabile, ma soprattutto un luogo che genera salute, non solo attraverso la medicina, ma anche attraverso gli spazi, la bellezza, le relazioni.
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