Street art per Leone XIV: Roma celebra il Papa della pace
Un murale dedicato a Papa Leone XIV compare a Roma: simbolo di pace e spiritualità moderna in un’opera di street art che unisce fede e cultura urbana.

Roma, maggio 2025 – Il tramonto romano si tinge di colori accesi e significati profondi grazie a una sorprendente opera di street art apparsa nelle ultime ore vicino al Gianicolo. L’immagine ritrae il nuovo Papa, Leone XIV, a cavallo, con lo sguardo rivolto verso l’orizzonte e un sole gigante che cala su un paesaggio metafisico. Sulla schiena, stampato sulla tonaca in stile t-shirt, un enorme simbolo della pace e la scritta “LEO XIV”.
La firma dell’opera, visibile in basso a sinistra, è TVBOY, noto artista di arte urbana che da anni reinterpreta figure religiose e politiche con un tratto ironico ma carico di significato. L’opera ricorda per stile e composizione i poster pop degli anni '70, mescolando religione, icone culturali e critica sociale.
Ma qui non c’è derisione, bensì un omaggio visionario. Papa Leone XIV – il primo pontefice a scegliere un nome carico di storia e, al tempo stesso, aperto al futuro – è rappresentato come un pellegrino della pace, in sella come un moderno cavaliere errante. La figura che si allontana nella luce, sul sentiero parallelo, potrebbe rappresentare il suo predecessore, o forse l’umanità stessa in cammino verso qualcosa di nuovo.
Il simbolo della pace campeggia sul dorso del Papa come a suggellare una missione chiara: ricucire. Ricucire tra le religioni, tra popoli, tra persone. E forse anche tra spiritualità e cultura contemporanea.
La comunità artistica romana ha accolto l’opera con entusiasmo. C’è chi la definisce un “manifesto poetico”, chi una “profezia laica”, chi semplicemente un capolavoro. Nel giro di poche ore, centinaia di cittadini e turisti si sono recati sul luogo per fotografare l’opera e condividerla, trasformandola in un potente messaggio virale.
In un’epoca dove la comunicazione del sacro si intreccia sempre più con i linguaggi della strada, questo murale è molto più di una semplice provocazione: è un invito a guardare il mondo con occhi nuovi, come forse farà il nuovo Papa.
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