Tunisia: il Parlamento al lavoro con medici e farmacisti per riforma la sanità

Lug 11, 2025 - 10:30
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Tunisia: il Parlamento al lavoro con medici e farmacisti per riforma la sanità

La Commissione parlamentare per la salute, gli affari femminili e familiari, gli affari sociali e le persone con disabilità del Parlamento tunisino ascolterà oggi l’Ordine dei medici, i rappresentanti dei farmacisti e degli odontoiatri in merito al disegno di legge che regola lo statuto generale del settore sanitario in Tunisia. Le autorità sono impegnate in un’ampia e complessa riforma del sistema sanitario pubblico, con l’obiettivo di migliorarne la governance, le capacità strategiche e operative, e l’equità nell’accesso alle cure. Gli interventi si articolano su due fronti principali: uno operativo, focalizzato sul rafforzamento delle strutture di prima linea, l’equipaggiamento dei centri di salute di base, le campagne di promozione della salute e la formazione degli operatori; l’altro strategico, mirato al miglioramento delle capacità manageriali, al decentramento e al supporto alla definizione delle politiche sanitarie locali. In un’ottica di consolidamento del suo ruolo regionale, il governo ha promosso l’apertura a Tunisi di un ufficio di coordinamento del Consiglio arabo delle specializzazioni sanitarie. Questa iniziativa ambisce a rafforzare la posizione della Tunisia come centro d’eccellenza per la formazione e la specializzazione medica nel Maghreb.

Nonostante gli sforzi riformisti, il sistema sanitario tunisino deve affrontare numerose sfide strutturali e congiunturali che ne minano la piena efficacia. Tra il 2020 e il 2024, circa 4 mila medici, in larga parte giovani, hanno abbandonato il loro Paese, attratti da migliori condizioni lavorative all’estero o nel settore privato, con oltre 1.300 emigrati solo nel 2024. Questa emorragia è aggravata dalla mancanza di nuovi reclutamenti nel settore pubblico dal 2019 e dal progressivo peggioramento delle condizioni di lavoro negli ospedali statali.

Permangono forti disuguaglianze tra le regioni costiere e quelle interne per quanto riguarda l’accesso ai servizi sanitari e la distribuzione dei professionisti. Le aree rurali e svantaggiate soffrono di croniche carenze di infrastrutture e personale, e la centralizzazione della gestione sanitaria limita la capacità di rispondere efficacemente alle esigenze locali. I giovani medici hanno recentemente proclamato scioperi nazionali per protestare contro la precarietà delle condizioni lavorative, l’assenza di indennità adeguate e l’obbligo del servizio militare senza esenzione. L’ultimo sciopero, previsto la scorsa settimana, è stato annullato in seguito ad un accordo preliminare con gli organi di vigilanza. Le aggressioni al personale sanitario e le difficili condizioni materiali e morali contribuiscono in modo significativo all’emorragia di professionisti. La debole regolamentazione del settore privato e le insufficienti partnership pubblico-privato ostacolano l’ottimizzazione della qualità e dell’efficienza del sistema. L’assenza di percorsi di cura ben definiti e la concentrazione delle cure terziarie negli ospedali universitari causano un sovraccarico, mentre le strutture periferiche rimangono sottoutilizzate. Sebbene sia stata istituita un’agenzia nazionale di accreditamento, questa sembra essere non ancora pienamente operativa.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia