Un po’ tango, un po’ pilates: cos’è il tangolates che piace anche a JLo?

Maggio 12, 2025 - 23:30
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Un po’ tango, un po’ pilates: cos’è il tangolates che piace anche a JLo?

SEDUCE le donne di tutte le età, dalle giovanissime alle over 70, per la sua magica capacità di sciogliere blocchi e tensioni e di portare allo scoperto tracce di femminilità nascosta, negata, a volte nemmeno immaginata. Ma è soprattutto grazie alla dinamica di coppia che il tango sfodera il meglio della sua valenza di empowerment.

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E non tanto per l’iconografia (ormai un po’ démodé) a base di calze a rete e rose rosse, che ci fa sentire tutte un po’ più assertive e sensuali, quanto piuttosto per quel suo essere danza di sguardo e di confronto, di abbraccio e di distanza, che proprio in virtù della sua anima meticcia – il tango ha radici sudamericane, europee e africane – è aperta alle contaminazioni con altri mondi. Il pilates è uno di questi.

Nascita del tangolates: allenamento total body

Era il 2004 quando Tamara Di Tella, vulcanica marketing manager già divulgatrice del pilates in America Latina, inventa e brevetta il tangolates (o tango-pilates), inedita declinazione che combina l’elemento aerobico e la sonorità tanguera con i fondamentali del protocollo messo a punto all’inizio del Novecento da Joseph Pilates. In un primo momento, il tangolates viene testato come formula di riabilitazione in un ospedale di Buenos Aires su un campione di circa 300 adulti affetti da disturbi neuromotori. Dai test emergono risultati straordinari, documentati in uno studio presentato nella capitale argentina durante il decimo Convegno internazionale di Medicina interna.

Foto Getty Images

«Lavorando in coppia e utilizzando il compagno o il fisioterapista come “specchio”, i pazienti fanno meno fatica a memorizzare e a coordinare i movimenti», spiega Di Tella, autrice del manuale Tangolates. El nuevo método de Tamara Di Tella . «Mentre la ritmica sincopata del tango facili-ta l’esecuzione delle diverse sequenze, mitigando l’ansia tipica di chi soffre di patologie che alterano la percezione corporea, l’equilibrio e la mobilità».

Non a caso una ricerca di poco successiva, condotta alla McGill University di Montréal, ha confermato che la cadenza del tango stimolerebbe l’area limbica del cervello (la sede delle emozioni) e attiverebbe la secrezione di endorfine, le “molecole della felicità” che aumentano l’autostima e riducono lo stress.

Come funziona il tangolates con pedana

Durante la sperimentazione in ambito clinico veniva usato un attrezzo speciale: la pedana T-Ditella, una struttura portatile – composta da una base in legno e da due sostegni metallici – sulla quale si lavora in coppia in posizione frontale, esattamente come quando si balla in milonga (ma senza toccarsi), e che aiuta a migliorare postura e flessibilità, garantendo nel contempo un adeguato supporto nell’esecuzione di step, ganchos e boleos. Era però fatale che, dalla palestra dell’ospedale di Buenos Aires, la piattaforma ideata da Di Tella per l’attività assistita migrasse nel mondo dei cultori del fitness, tanto che adesso il tangolates è apprezzato da personaggi del calibro di Sting, Bryan Adams e Julio Bocca, insuperata star dell’American Ballet Theatre. Fra le “ragazze”, non lo disdegnano Jennifer Lopez e Jamie Lee Curtis, che peraltro con il tango tradizionale si sono già cimentate con successo sul grande schermo.

allenamento total body tangolates

Foto Shutterstock

L’allenamento senza pedana

Il tangolates, che oggi sta prendendo quota come allenamento total body, può funzionare anche senza pedana: «Molti esercizi di stretching si svolgono sul materassino, come accade nella variante del pilates matwork, o si usa il reformer, il macchinario che allunga, tonifica e modella i muscoli e agevola il controllo della postura. Il tutto sempre con la base musicale», precisa Myrna Gil Quintero, CovaTech Pilates teacher e docente di tangolates che promuove il metodo in Italia.

«Il tango è “un miracolo a due”, dice Pablo Verón, il celebre ballerino di Lezioni di tango. E, in effetti, la caratteristica distintiva del tangolates è che si pratica in coppia, a terra o in piedi, riproducendo la stessa dissociazione busto-bacino del tango che potenzia il core, la fascia muscolare situata a livello addominale e lombare. E garantisce stabilità e sostegno alla colonna vertebrale. Se si lavora sulla pedana, gli esercizi si eseguiranno mantenendo la frontalità con il partner e cercando di osservarlo e di coordinare il movimento».

Un approccio simile si ritrova anche in Lady’s Tango Pole, altra variante ideata dalla ballerina professionista Jessika Santodomingo, dove il palo, da sfidare in tacchi alti, diventa il perno dei giri o funge da elemento d’equilibrio. Così, in mancanza di un sodale in carne e ossa, si fa di necessità virtù.

Perché, in compagnia si va comunque più lontano.

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Redazione Redazione Eventi e News