V Domenica dopo Pentecoste
ALL’INGRESSO
Dio ci ha salvato e chiamato con una vocazione santa,
non per i nostri meriti, ma per il suo proposito
e per la grazia a cui ci ha predestinato
prima di ogni tempo in Cristo Gesù.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, creatore e salvatore dell’universo, la tua Chiesa, piantata come vite feconda dagli apostoli del tuo Figlio in ogni parte della terra, in te soltanto affonda le radici della sua sicurezza; tu ascolta la sua accorata preghiera: proteggila nelle tempeste del mondo, rendila rigogliosa di nuovi germogli e lieta di frutti sovrabbondanti.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Gen 18, 1-2a. 16-33
Lettura del libro della Genesi
In quei giorni. Il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Quegli uomini andarono a contemplare Sòdoma dall’alto, mentre Abramo li accompagnava per congedarli. Il Signore diceva: «Devo io tenere nascosto ad Abramo quello che sto per fare, mentre Abramo dovrà diventare una nazione grande e potente e in lui si diranno benedette tutte le nazioni della terra? Infatti io l’ho scelto, perché egli obblighi i suoi figli e la sua famiglia dopo di lui a osservare la via del Signore e ad agire con giustizia e diritto, perché il Signore compia per Abramo quanto gli ha promesso». Disse allora il Signore: «Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!». Quegli uomini partirono di là e andarono verso Sòdoma, mentre Abramo stava ancora alla presenza del Signore. Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero sterminerai il giusto con l’empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: davvero li vuoi sopprimere? E non perdonerai a quel luogo per riguardo ai cinquanta giusti che vi si trovano? Lontano da te il far morire il giusto con l’empio, così che il giusto sia trattato come l’empio; lontano da te! Forse il giudice di tutta la terra non praticherà la giustizia?». Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò cinquanta giusti nell’ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutto quel luogo». Abramo riprese e disse: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere: forse ai cinquanta giusti ne mancheranno cinque; per questi cinque distruggerai tutta la città?». Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne troverò quarantacinque». Abramo riprese ancora a parlargli e disse: «Forse là se ne troveranno quaranta». Rispose: «Non lo farò, per riguardo a quei quaranta». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora: forse là se ne troveranno trenta». Rispose: «Non lo farò, se ve ne troverò trenta». Riprese: «Vedi come ardisco parlare al mio Signore! Forse là se ne troveranno venti». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei venti». Riprese: «Non si adiri il mio Signore, se parlo ancora una volta sola: forse là se ne troveranno dieci». Rispose: «Non la distruggerò per riguardo a quei dieci». Come ebbe finito di parlare con Abramo, il Signore se ne andò e Abramo ritornò alla sua abitazione.
SALMO Sal 27 (28)
Signore, ascolta la voce della mia supplica.
Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio. R
Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.
Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie. R
Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre. R
EPISTOLA Rm 4, 16-25
Lettera di san Paolo apostolo ai Romani
Fratelli, eredi si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono. Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne «padre di molti popoli», come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara. Di fronte alla promessa di Dio non esitò per incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. E non soltanto per lui è stato scritto che gli fu accreditato, ma anche per noi, ai quali deve essere accreditato: a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù nostro Signore, il quale è stato consegnato alla morte a causa delle nostre colpe ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
VANGELO Lc 13, 23-29
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Un tale chiese al Signore Gesù: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio».
DOPO IL VANGELO
Ti loderò, Signore, nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, che a quanti ti amano hai preparato le ricchezze di un mondo ancora invisibile, infondi nei nostri cuori un affetto più puro per te; donaci di ricercarti in ogni creatura e in ogni evento, di desiderarti sopra tutte le cose e di conseguire l’adempimento delle tue promesse.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Accogli con bontà, o Dio, le offerte di questo tuo popolo; non trascurare nessun desiderio ed esaudisci ogni preghiera elevata con fede.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu ci raduni ad ascoltare con cuore docile e fiducioso la voce dello Spirito e ci inviti a conformare sempre più la nostra vita a Cristo, modello perfetto. In lui la tua misericordia ci ha tutti predestinati perché, corrispondendo ai tuoi doni e camminando sulla via della fede, la speranza ci sostenga e l’amore ci rinnovi. Così guardando a te, o Padre, come a mèta dei nostri più ardenti desideri noi confidiamo nell’immancabile aiuto della tua grazia, mentre, uniti al coro festoso degli angeli e dei santi, a te con voce di esultanza inneggiamo: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
Comportiamoci in modo degno di Dio
che ci chiama al suo regno e alla sua gloria.
ALLA COMUNIONE
In questo consiste l’amore di Dio:
nell’osservare i suoi comandamenti,
che non sono gravosi.
Tutto quello che è nato da Dio vince il mondo;
e questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede.
DOPO LA COMUNIONE
O Dio vivo e santo, che ci hai invitato come figli alla mensa di grazia, conserva in noi i tuoi doni e sostieni nell’obbedienza e nella fedeltà il proposito di corrispondere alla tua chiamata.
Per Cristo nostro Signore. Amen
Qual è la tua reazione?






