25 Anni del London Wetland Centre: Oasi Verde di Londra
In una città affollata e densamente urbanizzata come Londra, trovare un luogo dove la natura possa prosperare sembra quasi impossibile.
Eppure, nel cuore di Barnes, sorge una delle riserve naturali urbane più innovative e premiate del mondo: il London Wetland Centre.
In occasione del suo 25° anniversario, questo “polmone verde” celebra non solo la propria storia, ma anche il ruolo cruciale che continua a svolgere nella tutela della biodiversità, nell’educazione ambientale e nel dialogo tra uomo e natura.
Ma come è nata questa oasi? E perché rappresenta un modello per tante altre città nel mondo?
Un polmone verde nel cuore urbano
Nel cuore frenetico di Londra, lungo la sponda sud-ovest del Tamigi, esiste un luogo che sfida il tempo, l’urbanizzazione e la perdita di biodiversità: il London Wetland Centre.
Nel 2025 questo straordinario centro naturalistico festeggia il suo 25° anniversario, e l’occasione è perfetta per raccontare la sua trasformazione da serbatoio industriale vittoriano a modello mondiale di conservazione urbana.
Inaugurato nel 2000 da Sir David Attenborough, che lo definì un “polmone extra per i londinesi“, il centro si è trasformato nel tempo in una riserva naturale di riferimento.
Scuole, turisti, scienziati e appassionati di birdwatching trovano in questo luogo un’oasi rigogliosa, a pochi passi dal caos urbano di Barnes.
Ma ciò che oggi appare come una realtà consolidata, in passato è stato un progetto pionieristico che ha richiesto anni di lotte, finanziamenti e visione.
Dalle ceneri industriali a paradiso naturale

Una delle lagune del London Wetland Centre, habitat naturale ricreato per ospitare una grande varietà di fauna selvatica nel cuore urbano di Londra.
All’inizio degli anni ’90, l’area che oggi ospita il London Wetland Centre era occupata da serbatoi dismessi appartenenti a Thames Water, risalenti all’epoca vittoriana.
Il sito, considerato obsoleto, era destinato a progetti immobiliari.
Ma fu proprio in quel momento che entrò in scena la Wildfowl and Wetlands Trust (WWT), fondata dal celebre naturalista Sir Peter Scott.
Grazie a una campagna intensa e lungimirante, la WWT riuscì a bloccare la speculazione edilizia e a presentare un piano ambizioso: trasformare l’area in una riserva naturale urbana.
Con un mix di fondi della Lotteria nazionale, donazioni private e una partnership con Berkeley Homes, il terreno fu acquistato e riconvertito.
Oltre alla creazione della riserva, vennero costruite 280 abitazioni a impatto minimo, in armonia con il paesaggio circostante.
Nel 2002, solo due anni dopo l’inaugurazione, Natural England conferì al sito il prestigioso riconoscimento di Site of Special Scientific Interest (SSSI), certificando l’importanza ecologica della zona.
L’esplosione della biodiversità
Secondo Adam Salmon, direttore della riserva sin dal primo giorno, l’obiettivo iniziale era chiaro: “dare vita a un mosaico di habitat che potesse far esplodere la biodiversità“.
Missione riuscita.
Oggi il London Wetland Centre ospita:
-
19 specie di libellule riproduttive
-
Uccelli come blackcap, reed bunting, sedge e reed warblers
-
Arvicole d’acqua, serpenti d’acqua, slow worms
-
Prati fioriti seminati a mano, oggi ricchi di varietà botaniche autoctone
La posizione lungo il Tamigi lo rende un punto strategico per gli uccelli migratori, che usano il corso d’acqua come guida durante gli spostamenti stagionali.
Il canto degli uccelli accompagna i visitatori lungo ogni sentiero, mentre insetti impollinatori come le libellule volano tra canneti e fiori selvatici.
Secondo Salmon, “la diversità ornitologica è letteralmente esplosa. Oggi abbiamo una delle migliori comunità di libellule del Regno Unito e l’abbondanza di insetti favorisce catene alimentari ricche e complesse”.
Il centro come esempio internazionale
Non è solo la fauna a fare del London Wetland Centre un punto di riferimento.
La struttura è diventata un modello di conservazione urbana replicabile, visitata da delegazioni internazionali provenienti da paesi come:
-
Corea del Sud
-
Cina
-
Singapore
-
Israele
Come ha spiegato Alexia Hollinshead, general manager della riserva, “gruppi da tutto il mondo vengono a vedere come gestiamo un’oasi naturale in pieno contesto urbano e come possiamo conciliare sviluppo sostenibile, conservazione ed educazione“.
Il sito è diventato così non solo un rifugio per specie in pericolo, ma anche un laboratorio di buone pratiche ambientali.
Educazione e comunità: la vera forza del progetto
Uno degli elementi fondanti del progetto è sempre stato l’educazione ambientale.
Ogni giorno, scolaresche da tutta Londra visitano il centro, imparando il valore della biodiversità e il funzionamento degli ecosistemi acquatici.
Come ha ricordato Hollinshead, “educazione e sensibilizzazione rimangono le nostre priorità. Questo posto è perfetto per insegnare il rispetto per l’ambiente e l’interconnessione tra natura e uomo”.
Oltre ai visitatori locali, il centro ospita eventi, workshop, corsi per insegnanti, attività per famiglie e programmi di volontariato.
L’approccio partecipativo ha creato un legame profondo tra la comunità londinese e la riserva, rendendola parte integrante della vita cittadina.
La visione di Sir David Attenborough
Figura centrale nella narrazione del London Wetland Centre è senza dubbio Sir David Attenborough, che fu presente sia all’inaugurazione del 2000 che alla celebrazione del decimo anniversario nel 2010.
Durante quest’ultima occasione, Attenborough dichiarò:
“Questa riserva rappresenta il miglior esempio di come l’umanità possa vivere in armonia con la natura nel XXI secolo”.
Le sue parole non sono mai state così attuali.
In un’epoca di crisi climatica e di distruzione degli habitat, il London Wetland Centre è una risposta concreta, un modello di rigenerazione urbana sostenibile che dovrebbe ispirare politiche pubbliche in tutto il mondo.
Le sfide del futuro: equilibrio tra natura e urbanizzazione
Se oggi celebriamo i successi raggiunti, è impossibile ignorare le sfide future.
La pressione immobiliare a Londra è ai massimi storici, e progetti come questo sembrano oggi più difficili da realizzare.
Come sottolinea la BBC, “è legittimo chiedersi se oggi un progetto simile verrebbe approvato in un’area dove il valore del terreno è così alto e la richiesta abitativa così pressante“.
Tuttavia, proprio l’esempio del London Wetland Centre dimostra che è possibile conciliarsi con la natura, anche in aree densamente popolate.
L’esperienza di Barnes insegna che investire in verde urbano è un investimento a lungo termine, in salute, qualità della vita, turismo, istruzione e resilienza ecologica.
Le immagini utilizzate sono su Common free license o tutelate da copyright. È vietata la ripubblicazione, duplicazione e download senza il consenso dell’autore
Immagini di copertina e interne: By orginal uploader was Will Green , http://flux.org.uk/ – Originally from english wikipedia; description page is/was here., CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2881784, By Diliff – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=29866814
The post 25 Anni del London Wetland Centre: Oasi Verde di Londra first appeared on Londra Da Vivere : il più grande portale degli italiani a Londra.
L'articolo 25 Anni del London Wetland Centre: Oasi Verde di Londra proviene da Londra Da Vivere : il più grande portale degli italiani a Londra.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




