A Riad la conferenza su Dieta Mediterranea e cucina araba, focus su salute e identità

Maggio 22, 2025 - 13:00
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A Riad la conferenza su Dieta Mediterranea e cucina araba, focus su salute e identità

Promuovere le diete tradizionali significa tutelare la biodiversità, sostenere le economie locali e incoraggiare stili di vita sani. È questo il messaggio emerso dalla conferenza di alto livello “Culture e tradizione per la salute: un viaggio tra la Dieta Mediterranea e la cucina mediorientale”, tenuta presso la Alfaisal University di Riad. L’iniziativa ha visto la partecipazione di ricercatori, nutrizionisti e rappresentanti istituzionali italiani e sauditi, tra cui l’ambasciatore d’Italia in Arabia Saudita, Carlo Baldocci, che ha sottolineato come “il patrimonio dietetico mediterraneo ci insegni che il benessere risiede nell’armonia tra persone, cibo e natura”. L’evento ha posto l’accento sul valore culturale del cibo, andando oltre la dimensione nutrizionale. “Il miglior consiglio alimentare è equilibrio, moderazione e varietà”, ha dichiarato il professor Rick Mattes, nutrizionista della Purdue University (Indiana), evidenziando come i principi di una dieta sana debbano essere adattati ai contesti culturali e agli stili di vita di ogni comunità.

I relatori hanno infatti criticato gli approcci uniformi alla nutrizione, spesso promossi da alcune istituzioni sanitarie internazionali. “Le tradizioni non sono ostacoli alla salute, ma ne sono parte integrante”, ha affermato la dottoressa Roberta Re, direttrice di Cambridge Food Science e moderatrice del dibattito. “Una politica alimentare efficace deve essere scientificamente fondata, ma anche culturalmente rispettosa”. Il legame tra dieta e identità è stato al centro dell’intervento di Majed AlMuhanna, responsabile della ricerca della Culinary Art Commission saudita, secondo cui “il cibo è il patrimonio culturale immateriale per eccellenza”. AlMuhanna ha rimarcato l’importanza delle tradizioni alimentari nella promozione di uno stile di vita sano.

Da parte italiana, il vice ministro delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini, ha evidenziato il valore multifattoriale delle diete tradizionali. “La Dieta Mediterranea è un paradigma completo, che unisce gusto, salute e sostenibilità, rafforzando i legami sociali e preservando saperi antichi”. Valentini ha ricordato che questi modelli alimentari si sono sviluppati attraverso secoli di evoluzione, adattandosi alle esigenze ambientali, economiche e culturali delle comunità. Il professor Lorenzo Donini, dell’Università “La Sapienza” di Roma, ha messo in guardia dalle politiche nutrizionali punitive. “Etichette nutrizionali frontali e tasse sui cibi non sono strumenti efficaci. È l’intero modello alimentare a contare, non il singolo nutriente”. La conferenza si è conclusa con un appello alla collaborazione tra scienza, politica e industria. “Il progresso in nutrizione nasce dalla valorizzazione delle differenze culturali, non dalla loro eliminazione”, ha concluso Roberta Re, ricordando che il cibo è, prima di tutto, un’esperienza comunitaria.

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