Ambiente, 18 Paesi tra cui l’Italia alla Commissione: ammorbidire il regolamento sulla deforestazione

Lug 7, 2025 - 17:00
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Ambiente, 18 Paesi tra cui l’Italia alla Commissione: ammorbidire il regolamento sulla deforestazione

Bruxelles – Diciotto Paesi dell’Unione europea, tra cui l’Italia, chiedono a Bruxelles un’ulteriore semplificazione del regolamento Ue sulla deforestazione (Eudr). I ministri di Austria, Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia e Svezia hanno scritto una lettera alla Commissione europea e ai commissari all’Ambiente, Jessika Roswall, e all’Agricolutra, Christophe Hansen, precisando che, sebbene la legge sia “una pietra miliare nella protezione forestale globale”, tuttavia “non tiene sufficientemente conto dei Paesi con leggi efficaci in materia di protezione forestale e un rischio di deforestazione trascurabile“. Con la conseguenza che “gli obblighi imposti ad agricoltori, proprietari forestali e operatori rimangono onerosi e ingiustificati per i Paesi con un rischio di deforestazione trascurabile” e “sono sproporzionati rispetto all’obiettivo del regolamento, che è quello di prevenire la deforestazione laddove si verifica”. Perciò “esortiamo la Commissione europea a includere rapidamente il Regolamento sulla deforestazione nei suoi piani di semplificazione al fine di garantire un’attuazione coordinata ed efficace” del regolamento in tutta l’Unione. Nel frattempo, “potrebbe essere opportuno posticipare ulteriormente la data di applicazione del regolamento”, scrivono i ministri.

Entrato in vigore il 29 giugno 2023, il Regolamento sui prodotti esenti da deforestazione (Eudr) cerca di affrontare il principale motore della deforestazione, cioè l’espansione dei terreni agricoli legati alla produzione di prodotti di base come il bestiame, il legno, il cacao, la soia, l’olio di palma, il caffè, la gomma e alcuni dei loro prodotti derivati, come il cuoio, il cioccolato, i pneumatici o i mobili. Dunque, secondo il regolamento, ogni operatore o commerciante che immette questi prodotti sul mercato dell’Ue, o che esporta da esso, deve essere in grado di dimostrare che i prodotti non provengono da terreni recentemente deforestati o che hanno contribuito al degrado forestale. Inizialmente destinato a entrare in vigore dal 30 dicembre 2024, a dicembre dell’anno scorso l’Ue ha concesso un ulteriore periodo di introduzione graduale di 12 mesi, rendendo la legge applicabile il 30 dicembre 2025 per le grandi e medie imprese e il 30 giugno 2026 per le micro e piccole imprese, così da dare più tempo alle parti interessate di allinearsi ai requisiti.

Nella lettera, viene sottolineato che “la gestione forestale sostenibile è fondamentale per sviluppare foreste resilienti ai cambiamenti climatici, garantire la diversità delle specie e migliorare la bioeconomia con molteplici prodotti e servizi”. E che, “grazie al lavoro instancabile degli Stati membri, la superficie coperta da foreste e aree boschive in Europa è aumentata negli ultimi decenni”. In più, per i 18 ministri, “il Regolamento costituisce una pietra miliare nella protezione forestale globale, fornendo una solida base giuridica per l’azione dell’Ue contro la deforestazione, rafforzando al contempo la cooperazione internazionale e includendo misure di sostegno per i piccoli produttori nei Paesi terzi”. Tuttavia, “nella sua forma attuale”, il testo “non tiene sufficientemente conto dei Paesi con leggi efficaci in materia di protezione forestale e un rischio di deforestazione trascurabile”. E “invece di concentrarsi sulla deforestazione dove il rischio è più elevato, il Regolamento impone obblighi burocratici sproporzionati ai Paesi in cui la deforestazione è dimostrabilmente insignificante“.

Delineato questo quadro, i firmatari ricordano che la Commissione ha posto la competitività “al centro della sua agenda generale ed economica” e che “si è impegnata a garantire che le imprese europee possano prosperare sul mercato globale e garantire una prosperità sostenibile a tutti i cittadini dell’Ue”. Elementi che cozzano, a detta dei ministri, con il regolamento. Tant’è che, osservano i ministri, “data la notevole complessità” delle disposizioni del regolamento e per permettere a tutte le parti (agricoltori, proprietari forestali, operatori, autorità competenti) di adempiere ai propri obblighi, l’anno scorso la Commissione ha proposto di posticipare la data di applicazione del regolamento al 30 dicembre 2025. Una proposta che è stata accolta e adottata dai colegislatori a dicembre insieme a una dichiarazione della Commissione “che attestava il suo impegno a ridurre gli oneri per le imprese eliminando gli oneri amministrativi superflui”.

I ministri prendono atto del fatto che “gli orientamenti per la semplificazione e la riduzione degli oneri amministrativi sono stati adottati dalla Commissione europea nell’aprile 2025. Tuttavia, gli obblighi imposti ad agricoltori, proprietari forestali e operatori rimangono onerosi e ingiustificati per i Paesi con un rischio di deforestazione trascurabile. Essi sono sproporzionati rispetto all’obiettivo del regolamento, che è quello di prevenire la deforestazione laddove si verifica”, scrivono. Un altro tema sollevato nella lettera è quello dei costi perché gli obblighi “generano costi aggiuntivi sia per le aziende che per le amministrazioni, compromettendo così l’obiettivo generale di migliorare la competitività, non solo nel settore della bioeconomia, ma anche in una serie di altri settori, tra cui quello zootecnico, e adattare le foreste ai cambiamenti climatici attraverso una gestione forestale attiva e sostenibile”, precisano i ministri. Non solo: nella lettera viene denunciato “il rischio concreto che l’aumento dei prezzi delle materie prime, causato dai complessi obblighi” del regolamento, “porti a un aumento dei costi di produzione e dei prezzi, con il rischio associato che i nostri produttori delocalizzino la loro produzione al di fuori dell’Unione europea”.

Un altro aspetto problematico secondo i Paesi Ue è quello della completa tracciabilità delle materie prime all’interno del mercato Ue che, secondo i ministri dei 18 Stati membri, “sarà estremamente difficile, se non impossibile per alcune di loro“. Al contrario, nella lettera viene osservato che “gli obblighi di due diligence eccessivi e ridondanti dovrebbero essere eliminati nei Paesi in cui l’espansione agricola non riduce significativamente la superficie forestale” e che, “nei Paesi designati come a basso rischio di deforestazione, si dovrebbe accettare che i sistemi nazionali esistenti siano sufficientemente solidi da dimostrare che il rispetto dell’Eudr può essere adeguatamente controllato”. Ad esempio, per i ministriè essenziale semplificare i requisiti per le materie prime e i prodotti già immessi sul mercato dell’Unione, nonché per gli agricoltori e i silvicoltori dei Paesi o delle regioni che presentano un rischio di deforestazione trascurabile“. Inoltre, “è fondamentale facilitare una migliore integrazione dei dataset forestali nazionali esistenti degli Stati membri con il sistema informativo della Commissione”.

Infine, “nel contesto di un generale desiderio di semplificare la normativa Ue, ribadiamo che molti Stati membri hanno già espresso la forte necessità di una riduzione più sostanziale degli oneri amministrativi” legati al Regolamento sulla deforestazione. Ed “esortiamo pertanto la Commissione europea a includere rapidamente il Regolamento sulla deforestazione nei suoi piani di semplificazione al fine di garantire un’attuazione coordinata ed efficace dell’Eudr in tutta l’Ue”. Mentre, nell’attesa che vengano formulate le proposte di semplificazione della Commissione, “potrebbe essere opportuno posticipare ulteriormente la data di applicazione del regolamento“.

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