Amt, Salis: “Mancati ricavi per 36,6 milioni”. La bigliettazione in calo fa saltare i conti dell’azienda

Giugno 27, 2025 - 06:30
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Amt, Salis: “Mancati ricavi per 36,6 milioni”. La bigliettazione in calo fa saltare i conti dell’azienda
salis sala rossa

Genova. “La previsioni di ricavi da bigliettazione e abbonamenti era di 70 milioni di euro per il 2024 e di 73,5 milioni per il 2025. Il consuntivo del 2024 ha chiuso a 56,2 milioni, 13,8 milioni sotto il preventivato. A gennaio 2025 era chiaro che la nuova politica tariffaria aveva fallito. I dati dei primi quattro mesi 2025 hanno ancora aggravato la situazione. I ricavi da titoli di viaggio si sono fermati a 16,7 milioni, registrando un calo sensibile rispetto allo stesso periodo del 2023 e del 2024. Se proiettiamo il dato sulla fine dell’anno, per il 2025 si ipotizzano ricavi da titoli di viaggio per 50,7 milioni, con un calo sul preventivato di 22,8 milioni. Nel biennio 2024-2025 la differenza tra i ricavi incassati e quelli stimati dalla previsione aziendale sarebbe di 36,6 milioni di euro“.

Questi sono i numeri portati oggi in sala rossa dalla sindaca Silvia Salis, numeri che definiscono la situazione di Amt, finita al centro del dibattito pubblico a seguito dell’analisi del collegio sindacale inviata nei giorni scorsi al consiglio di amministrazione di Amt Genova, dove sostanzialmente si dava notizia di “elementi sintomatici di una situazione di crisi d’impresa“, con la richiesta al cda di “predisporre entro 30 giorni un piano di intervento idoneo ad affrontare tempestivamente la situazione in atto”.

“Abbiamo già calendarizzato incontri con l’azienda e i sindacati per individuare le soluzioni percorribili – ha poi aggiunto la sindaca Salis – soluzione che dipenderanno anche dall’entità dello squilibrio economico, per accertare il quale affideremo ad una società di revisione indipendente l’incarico di effettuare una due diligence. Dopo anni di favole sui conti di Amt, questo è il momento dell’impegno del Comune, della trasparenza e della verità. Chi ci ha portato fino a qui non ci faccia la lezione. Ha portato sull’orlo della crisi l’azienda di trasporto dei genovesi, mettendo a rischio utenti e lavoratori”.

La sindaca ha ricordato che il 14 marzo la direzione Partecipate aveva scritto ad Amt, Piciocchi e assessori competenti definendo “irricevibile” la relazione previsionale aziendale 2025-2027 “perché fondata su entrate solo ipotizzabili e fondi pubblici che non trovavano riscontro nella contabilità degli enti”. “Ma la giunta – ha accusato Salis – ha preferito fare finta di nulla, aggravando la situazione di Amt”. Dubbi che erano già stati portati in sala rossa dall’opposizione a novembre, a partire dalla relazione di Deloitte che aveva già acceso il faro sui fondi mancanti.

I numeri di Amt e il crollo dei ricavi nel periodo gennaio-aprile

Eppure Amt, nella conferenza stampa in Città metropolitana in cui si annunciava la proroga della gratuità fino al 30 settembre 2025 (con l’impegno di Piciocchi a confermarla se fosse stato eletto sindaco), aveva fornito altri numeri, parlando di aumento dei ricavi da traffico nel 2025 fino a 60 milioni in base alla proiezione del dato del primo trimestre. Nulla era stato detto, però, delle previsioni ben più alte contenute nella relazione previsionale aziendale 2024-2026 approvata dagli uffici di Tursi. Nella stessa occasione la presidente Ilaria Gavuglio rivendicava un incremento del 147% del numero di abbonamenti annuali dal 2023 al 2024, contando tuttavia anche quelli gratuiti.

Prendendo in esame solo il periodo gennaio-aprile degli ultimi tre anni emerge in realtà un’evidente riduzione dei ricavi complessivi: da 20,4 milioni nel 2023 a 17,9 milioni nel 2024 fino a 16,7 milioni nel 2025. In particolare l’incasso garantito dai titoli di viaggio ordinari, che dal 15 gennaio 2024 hanno subito aumenti di prezzo, è passato da 9,5 milioni nel 2023 a 7,8 milioni nel 2024, mantenendosi pressoché stabile quest’anno. Gli abbonamenti mensili sono crollati di oltre il 50%: nei primi quattro mesi del 2023 avevano portato in dote 5 milioni e mezzo, un anno dopo sono scesi a 3,4 milioni e ora si attestano a 2,6 milioni. E la cifra degli abbonamenti annuali, su cui Amt ha impostato una politica di fidelizzazione, non compensa la perdita delle voci precedenti: 4,4 milioni nel 2023 saliti a 5,3 milioni nel 2024 e 5,6 milioni nel 2025.

“L’impressione che abbiamo noi – spiega il vicesindaco Alessandro Terrile – è che, oltre alla mancanza di questi introiti, siano aumentati i costi, come quasi in tutte le aziende tra il 2024 e il 2025. Noi i numeri più precisi non li abbiamo perché abbiamo dei dati trimestrali che sembrerebbero molto migliori, però se fossero migliori non ci sarebbe la segnalazione del collegio sindacali. Tra l’altro è una previsione ottimistica moltiplicare il dato del primo quadrimestre per tre, perché nel secondo quadrimestre, in estate, si vendono meno biglietti che nel resto dell’anno”.

“È anche vero che la politica tariffaria non è l’unica leva – puntualizza Terrile -. Se ci fossero stati tutti questi incassi sarebbe stato certamente meglio, però ci sono altre questioni: ci sono ancora i 12 milioni e mezzo con cui si è chiuso il bilancio nel 2023, per cui il Comune addirittura ha accantonato 14 milioni in attesa che si sblocchi una questione tra ministero e Regione; c’è il tema dei 20 milioni, sempre per la qualità dell’aria, da usare per il 2024, per cui siamo in attesa di un decreto ministeriale. Poi c’è il tema della cessione dei crediti. Però sono tutte questioni ipotetiche che al momento, a parere dei revisori, non sono verificate e neppure verificabili a breve, e che quindi impongono un piano che attendiamo da parte dell’azienda per capire come si ritornerà all’equilibrio”.

In bilico la gratuità e le nuove tariffe

La contrazione dei ricavi è solo uno dei fattori critici, ma la nuova amministrazione sarà chiamata presto a decidere se confermare o meno la politica commerciale di Amt: metropolitana e impianti speciali gratis per i residenti, gratuità totale per under 14 e over 70, biglietto ordinario a 2 euro, abbonamento a 395 euro valido in tutto il territorio metropolitano.

Noi aspettiamo una proposta dell’azienda – la risposta di Terrile -. Abbiamo già in calendario alcune riunioni e cercheremo di capire qual è effettivamente il fabbisogno per evitare il primo problema che è la carenza di liquidità. Ci pare evidente che non solo la gratuità ma tutta la politica tariffaria (che aveva due obiettivi, aumentare gli utenti e aumentare i ricavi) almeno per i ricavi non ha funzionato. Anche perché l’azienda non ha mai contato su contribuzioni pubbliche compensative della gratuità: non c’è mai stata l’idea che rispetto al calo dei ricavi ci sarebbe stata una contropartita da parte del Comune. Era stato promesso ai sindacati, ma nei piani aziendali approvati dal Comune non ne abbiamo traccia”.

L’allarme del collegio sindacale

Lo scossone sull’azienda di trasporto pubblico è arrivato ieri, quando il collegio sindacale ha inviato al cda di Amt la nota in cui si parlava apertamente dei elementi sintomatici di una crisi d’impresa. Un testo in cui si parlava di possibili cause e possibili effetti: secondo il collegio sindacale le criticità principali sono il sistema di esazione delle sanzioni e la politica commerciale di gratuità del servizio per under 14 e over 70.

Per quanto riguarda il primo punto, nonostante sia ritenuto congruo il fondo rischi accantonato, è presente nella procedura adottata una condizione di incertezza rappresentata dalla lentezza del recupero crediti, caratteristica del procedimento giudiziario alla base dello stesso, tale da suggerire un livello di prudenza superiore alla previsione degli incassi. Tradotto: sono state ipotizzate molte più entrate da multe rispetto a quelle che potrebbero effettivamente essere riscosse.

L’altro elemento – fonte anche di scontri politici in campagna elettorale, con da una parte l’amministrazione di centrodestra uscente che ha deciso di confermare le gratuità fino a fine anno e dall’altra le “mani avanti” del centrosinistra che poi ha vinto le elezioni – è definito dal collegio quello a cui “riservare la massima attenzione”. “La contrazione dei ricavi registrati in chiusura del bilancio 2024 – scrive l’organismo interno – è ben al di sotto di quanto previsto dal budget e tale da non garantire l’equilibrio economico“. Secondo il collegio sindacale la situazione comporta un’ipotesi di capitalizzazione dei costi che, tuttavia, dovrà essere affrontata rispettando tutti i principi contabili di legge.

Lo scontro in aula

Dopo l’allarme, quindi, oggi in numeri che hanno definito la situazione di Amt. Prima della relazione della sindaca, lo scontro tra maggioranza e opposizione, con i primi che hanno richiamato le preoccupazioni e i timori anticipati negli scorsi anni, e i secondi che hanno provato a ridimensionare la polemica politica sulla questione. “In sede di bilancio ho chiesto come fosse possibile presentare un previsionale di spesa del comune senza quello di Amt – ha ricordato Filippo Bruzzone, Lista civica Salis – Noi avevamo proposto una tariffazione legata all’assegno unico, ma l’avete bocciata”. Dose rincarata da Francesca Ghio, Avs: “Per anni abbiamo fatto domande a cui non sono seguite le risposte. Oggi sappiamo di un buco di svariate decine di milioni di euro”.

La replica, compatta della nuova opposizione. “Il centro destra ha fatto investimenti di centinaia di milioni di euro per sostituire il servizio di trasporto pubblico – ha ricordato Paola Bordilli, Lega – in questi anni abbiamo rinnovato il parco mezzi dell’azienda, cosa che non succedeva da anni”. “Se l’operazione che state facendo è quello di screditarci per farvi salvatori della patria, ecco vi diciamo che è inaccettabile – ha commentato Pietro Piciocchi, ex candidato sindaco – Il centrodestra in questi anni ha difeso l’azienda, e in e infatti non abbiamo avuto nessuno sciopero in 8 anni. Se vogliamo discutere seriamente il futuro dell’azienda, noi ci siamo. Se volete trovare un capro espiatorio, un colpevole, noi non ci siamo. Le parole sono importanti. Dire che si apre uno stato di crisi è sbagliato, il collegio sindacale ha mandato una lettera per evitare che questo succedesse. Cifre di mancati ricavi di qualche decina di milioni di euro per una azienda che ha un bilancio di oltre 200 milioni sono cifre gestibili”.

“Bisogna fare attenzione all’uso delle parole perché c’è chi gioca con le parole e poi c’è chi gioca con i milioni di euro che vanno trovati per salvare Amt – ribatte Terrile dopo la seduta -. Esiste una procedura di crisi attivata presso il tribunale di Genova? La risposta è no, però esiste una comunicazione formale prevista dal codice della crisi che è il primo atto di una probabile crisi. Noi siamo convinti che si possa evitare, però la prima sirena è suonata e arriva non dal Tribunale del popolo cinese, ma dai revisori dei conti nominati dalla giunta di centrodestra”.

 

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