Appalti e viaggi d’istruzione: l’ANAC chiarisce le regole per le scuole

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Con l’introduzione del nuovo Codice dei contratti pubblici, la gestione degli appalti nel mondo della scuola entra in una fase di profonda trasformazione.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha fornito di recente alcune precisazioni rivolte alla Fiavet, la Federazione Italiana delle Associazioni delle Imprese di Viaggi e Turismo, in merito alle modalità con cui gli istituti scolastici possono procedere all’affidamento dei servizi legati ai viaggi d’istruzione, ai corsi di lingua e ad altre attività educative.

Si tratta di un tema particolarmente sensibile, poiché il nuovo quadro normativo — definito dal D.lgs. 36/2023 e successivamente modificato dal D.lgs. 209/2024 — impone alle amministrazioni pubbliche di qualificarsi per poter gestire direttamente le procedure di gara sopra determinate soglie economiche. Le scuole, in quanto amministrazioni di livello sub-centrale, rientrano a pieno titolo in queste disposizioni.

Le nuove soglie di qualificazione per gli appalti

Dal 1° luglio 2023, le regole stabilite dal D.lgs. 36/2023 prevedono che le stazioni appaltanti debbano essere qualificate per gestire autonomamente appalti relativi a servizi e forniture di valore superiore a 140.000 euro, e lavori che superino i 500.000 euro.

L’obbligo, inizialmente limitato alle fasi di progettazione e affidamento, sarà esteso anche alla fase di esecuzione dei contratti a partire dal 1° gennaio 2025, come stabilito dal D.lgs. 209/2024.

In sostanza, ciò significa che solo le amministrazioni qualificate potranno seguire in autonomia l’intero ciclo di un appalto di valore significativo. Le altre dovranno rivolgersi a centrali di committenza o soggetti aggregatori già accreditati.

Cosa possono fare le scuole non qualificate

Le istituzioni scolastiche che non possiedono i requisiti di qualificazione mantengono comunque una certa autonomia per gli appalti di minore entità. Secondo l’articolo 62, comma 6, del Codice, esse possono procedere ad affidamenti sotto la soglia europea — stabilita all’articolo 14 — utilizzando gli strumenti telematici messi a disposizione dalle centrali di committenza qualificate.

Ciò consente, ad esempio, di gestire in autonomia appalti per servizi o forniture sotto la soglia comunitaria o lavori di manutenzione ordinaria fino a un milione di euro. Per i servizi sociali e assimilati, tra cui rientrano anche i corsi di lingua, la soglia di rilevanza europea è fissata a 750.000 euro.

Gare autonome o suddivise in lotti: le regole da seguire

Uno dei punti più delicati riguarda la possibilità per le scuole di indire gare separate per differenti tipologie di servizi, come corsi linguistici, viaggi culturali o gite con finalità ricreative. Secondo l’interpretazione fornita dall’ANAC, la suddivisione in procedure autonome è ammessa solo quando le attività non siano assimilabili tra loro per natura o finalità.

In altre parole, se i servizi hanno caratteristiche e obiettivi distinti — come un corso di lingua da un viaggio culturale — è possibile bandire gare separate senza incorrere nell’illecito di frazionamento artificioso del contratto.
Al contrario, se le attività rientrano nella stessa categoria di servizio, devono essere raggruppate in un’unica procedura, eventualmente articolata in lotti funzionali.

Il nodo dei viaggi d’istruzione

Proprio il tema dei viaggi scolastici è al centro dell’attenzione dell’ANAC e del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM). La gestione di queste attività coinvolge ogni anno migliaia di scuole e operatori turistici, costituendo un comparto rilevante non solo per il sistema educativo, ma anche per l’economia nazionale.

Fin dall’entrata in vigore del nuovo sistema di qualificazione, l’Autorità ha riconosciuto le criticità specifiche del settore, avviando un dialogo costante con il Ministero per individuare soluzioni pratiche che rispettino la normativa senza bloccare l’organizzazione dei viaggi.

Una riforma in corso: più ruolo agli Uffici scolastici regionali

Per semplificare le procedure e sostenere gli istituti, il Ministero ha avviato una riforma organizzativa che punta a rafforzare le competenze degli Uffici scolastici regionali (USR) nel campo degli appalti.
Secondo quanto pubblicato sul portale del MIM, il processo mira a creare un sistema più efficiente e centralizzato per la gestione delle gare relative ai viaggi di istruzione a partire dall’anno scolastico 2025/2026.

Nell’attesa che la riforma venga completata, il Ministero ha deciso di collaborare con Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione, per realizzare un modello digitale di approvvigionamento.
Il progetto, consultabile sul sito di Consip, prevede la creazione di un sistema nazionale di acquisto per i viaggi d’istruzione, volto a selezionare operatori economici qualificati e a mettere in contatto scuole e imprese turistiche in modo trasparente e competitivo.

Il supporto operativo alle scuole

Nella fase transitoria, gli Uffici scolastici regionali hanno individuato, su indicazione del MIM, le stazioni appaltanti di riferimento alle quali gli istituti potranno delegare la gestione delle gare, in particolare nei casi di maggiore complessità o in assenza di qualificazione propria.

Questa soluzione temporanea intende garantire continuità alle attività didattiche e formative, evitando che le nuove norme possano rallentare o compromettere l’organizzazione dei viaggi.

L’obiettivo resta in conclusione quello di assicurare il rispetto della legalità e della trasparenza nelle procedure, senza tuttavia ostacolare la realizzazione di esperienze educative fondamentali per gli studenti.

Appalti e viaggi d’istruzione: le istruzioni dell’ANAC alle scuole

Qui il testo completo del parere dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.

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