Biometric Boarding: serve ancora il documento per volare in Italia

Lug 12, 2025 - 07:30
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Biometric Boarding: serve ancora il documento per volare in Italia

Nelle ultime settimane si è fatto un gran parlare di una presunta novità che avrebbe rivoluzionato il modo di volare in Italia e in Europa: la possibilità di imbarcarsi mostrando solo la carta d’imbarco, senza più bisogno di un documento di identità. Alcuni titoli sensazionalistici, post sui social e articoli poco accurati hanno alimentato l’illusione che fosse già realtà un futuro in cui bastasse il biglietto elettronico sullo smartphone per salire su un aereo, senza passaporto né carta d’identità. Una prospettiva allettante per chi sogna viaggi più facili e rapidi, ma purtroppo lontana dall’essere vera.

In realtà, come hanno chiarito in questi giorni sia le compagnie aeree coinvolte che le autorità competenti, non esiste alcuna norma italiana o europea che consenta di viaggiare in aereo senza un documento di identità valido. I sistemi di biometric boarding che stanno venendo sperimentati in alcuni aeroporti non eliminano l’obbligo del documento, ma semplificano i controlli al gate, riducendo code e tempi morti. Comprendere questa differenza è fondamentale per non alimentare false speranze e per prepararsi in modo consapevole ai viaggi futuri. In questo articolo approfondiremo cosa dice la legge, come funzionano davvero i nuovi sistemi biometrici, perché il documento resta indispensabile e quali sono le prospettive per il futuro dei viaggi aerei in Italia e in Europa.

Documenti obbligatori per volare: la legge italiana ed europea

Per capire perché la notizia del “volo senza documento” sia una bufala o quantomeno una semplificazione fuorviante, bisogna partire dalle regole attuali. In Italia, non esiste alcuna possibilità di salire su un aereo senza un documento di identità valido. Questo vale per tutte le tipologie di volo: domestici, Schengen ed extra-Schengen.

Secondo il DPR 445/2000, la carta d’identità (anche elettronica) e il passaporto sono i documenti validi per l’identificazione del cittadino. Chi viaggia deve essere sempre in grado di dimostrare la propria identità in modo certo e ufficiale. Lo stesso vale a livello europeo: il Codice Frontiere Schengen (Regolamento UE 2016/399) stabilisce che ai valichi di frontiera tutti devono presentare un documento valido e che anche nei movimenti interni all’area Schengen le compagnie aeree devono verificare l’identità dei passeggeri.

In Italia l’ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) è l’autorità che regola queste procedure. Come si legge sul loro sito ufficiale ENAC – Documenti per il viaggio, è obbligatorio presentare un documento di identità valido al momento del check-in e dell’imbarco, senza eccezioni. Anche per i voli nazionali servono carta d’identità o altro documento riconosciuto.

La motivazione non è solo burocratica: è una misura di sicurezza e di identificazione obbligatoria, che consente di sapere chi sale a bordo e di garantire i controlli previsti dalle leggi italiane e internazionali. Le autorità di pubblica sicurezza hanno il diritto (e il dovere) di verificare l’identità dei viaggiatori in qualsiasi momento, sia al controllo di sicurezza sia al gate.

Le compagnie aeree, dal canto loro, sono obbligate a verificare l’identità dei passeggeri per rispettare le leggi sul trasporto di persone e per garantire la sicurezza del volo. Non possono assumersi la responsabilità di imbarcare persone non identificate solo perché hanno acquistato un biglietto.

Per queste ragioni, l’idea che basti mostrare la carta d’imbarco elettronica sul telefono per sostituire il documento è sbagliata. La carta d’imbarco è solo la prova dell’avvenuto acquisto del volo e della prenotazione di un posto, non è un documento legale di identità.

Il mito del volo “senza documenti”: l’errore di interpretazione

Come nasce allora la confusione? Il cuore del fraintendimento è l’introduzione di sistemi di imbarco biometrico in vari aeroporti italiani ed europei. Alcuni articoli e post social hanno rilanciato la notizia in modo impreciso, parlando di “volo senza documenti” solo perché in alcuni casi il passeggero non deve fisicamente mostrare carta d’identità o passaporto al gate.

Ma la realtà è diversa. L’imbarco biometrico si basa su una registrazione preventiva: il passeggero carica i dati del documento d’identità e la propria foto sul sistema (tramite app o chiosco in aeroporto). I dati vengono verificati e associati alla carta d’imbarco.

Quando arriva il momento di imbarcarsi, il sistema di riconoscimento facciale identifica la persona confrontandola con la foto già memorizzata. In pratica, il documento non serve più in mano in quel momento perché il controllo di identità è già stato fatto e certificato.

Come spiegano chiaramente compagnie aeree come ITA Airways e Lufthansa, il sistema non elimina l’obbligo di avere un documento valido, ma semplifica la procedura al gate. Il documento resta necessario:

  • Per registrarsi al servizio biometrico.

  • Per i controlli di sicurezza e di polizia.

  • Per eventuali verifiche a campione.

La IATA promuove da anni il progetto One ID, che mira a digitalizzare e semplificare i controlli aeroportuali integrando passaporto, biglietto e biometria in un’unica identità digitale. Ma anche in questo scenario futuro il passaporto o la carta d’identità rimarrebbero indispensabili per validare i dati biometrici.

Quello che cambia è il metodo di verifica al gate, non la regola di fondo.

L’ENAC ha chiarito in modo netto la questione, rispondendo alle domande di Repubblica: nessuna compagnia può imbarcare passeggeri sprovvisti di un documento valido. Anche per i voli interni serve sempre un documento di identità.

Come funzionano i sistemi di imbarco biometrico e quali sono i vantaggi

Capire come funzionano i sistemi di biometric boarding è fondamentale per evitare fraintendimenti. Il principio di base è quello di rendere più veloce e sicuro il passaggio al gate, riducendo code e tempi di attesa.

Il passeggero, prima del volo, deve iscriversi al servizio: può farlo via app o nei chioschi presenti in aeroporto. Durante questa registrazione fornisce i propri dati personali e il documento di identità valido, che vengono verificati. In alcuni casi è necessario scattare o caricare una foto del volto.

Questi dati vengono poi legati in modo sicuro alla prenotazione del volo e alla carta d’imbarco. Al momento dell’imbarco, invece di esibire fisicamente il documento e il biglietto, il passeggero passa davanti a un lettore biometrico che scansiona il volto e lo confronta con la foto registrata.

Se i dati corrispondono, il sistema autorizza l’imbarco in pochi secondi.

Il vantaggio per il passeggero è chiaro: procedure più rapide, meno code, niente ricerca affannosa di documenti tra le mani. Per le compagnie e gli aeroporti significa ridurre i tempi di imbarco e migliorare la sicurezza, visto che la biometria è più difficile da falsificare di un documento cartaceo.

Tuttavia, il documento di identità non scompare. È obbligatorio per la registrazione e può sempre essere richiesto dalle autorità di sicurezza o dall’equipaggio. Inoltre, chi non vuole fornire i propri dati biometrici può tranquillamente scegliere la procedura tradizionale con documento alla mano.

Alcuni aeroporti italiani già usano sistemi biometrici su base volontaria. Il Leonardo da Vinci di Fiumicino ha attivato con ITA Airways un sistema di imbarco biometrico per alcune destinazioni, che consente di passare il controllo al gate senza mostrare il documento fisicamente. Ma solo dopo averlo fornito e validato in fase di check-in.

Analoghi sistemi sono attivi o in sperimentazione a Milano Malpensa, Londra Heathrow, Parigi Charles de Gaulle, Amsterdam Schiphol e molti altri hub internazionali.

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