Cina testa la prima radio quantistica portatile: comunicazioni possibili anche dove tutto si interrompe
Nelle regioni di confine più isolate della Cina, dove la montagna frantuma i segnali e le foreste diventano barriere naturali, i soldati stanno sperimentando uno strumento inedito. Si tratta di un prototipo di radio quantistica portatile, un dispositivo che pesa poco più di 3 kg e che, durante esercitazioni recenti, è riuscito a captare messaggi provenienti da decine di chilometri di distanza senza l’ausilio del GPS e in condizioni in cui le tradizionali apparecchiature faticano a funzionare.
A rendere particolarmente interessante questa tecnologia è la capacità di mantenere la qualità del segnale anche laddove la geografia punisce ogni forma di trasmissione classica. Le unità di pattugliamento, spesso impegnate in vallate strette, altipiani remoti o zone boschive impenetrabili, conoscono bene i limiti dei sistemi convenzionali: rimbalzi indesiderati delle onde, interferenze continue e una copertura instabile che complica operazioni di soccorso o coordinamento.
Il nuovo prototipo nasce proprio per affrontare questi punti deboli. Secondo quanto riportato dalla stampa cinese, gli ingegneri dell’Information Support Force dell’Esercito Popolare di Liberazione hanno ridotto al minimo l’ingombro del ricevitore grazie all’uso di un meccanismo quantistico miniaturizzato. La ricezione, che normalmente richiede antenne ingombranti e poco pratiche in prima linea, è stata compressa in una struttura di pochi centimetri senza sacrificare la potenza. Il risultato è un apparecchio che un singolo soldato può portare con sé senza rallentare la marcia, ma capace di performance paragonabili a sistemi molto più voluminosi.
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