Comunali, Marras: “Penalizzati dal bipolarismo, ora chiederemo conto alla nuova giunta su grandi opere, lavoro e guerra”

Genova. Uno dei tanti verdetti di questa tornata elettorale, oltre al ritorno del centrosinistra alla guida della città dopo otto anni di centrodestra, è la secca virata sul bipolarismo: oltre ai due grandi schieramenti, infatti, nessuna posizione “terza” sarà rappresentata in Sala Rossa.
Tra queste Sinistra Altenativa, la lista in supporto alla candidata sindaca Antonella Marras composta da Rifondazione Comunista, Partito Comunista Italiano e Sinistra Anticapitalista, che si è fermata allo 1.29%, avendo raccolto 3131 preferenze: “Ringrazio tutti i candidati e le candidate, gli attivisti e le attiviste che si sono impegnati in questi ultimi mesi nel duro lavoro di propaganda – scrive in un nota stampa all’indomani del voto – Non possiamo dire che il nostro risultato elettorale possa essere definito soddisfacente, pur se mettevamo realisticamente in conto quanto l’attuale sistema elettorale maggioritario e ultra-personalizzato, il condizionamento del bipolarismo, la scarsa considerazione mediatica, penalizzino chi non si apparenta con le due principali coalizioni, cosa per noi impossibile, date le enormi differenze programmatiche che ci separano anche da quello della candidata Salis”.
“Riteniamo comunque che questa campagna elettorale debba considerarsi solo una tappa di un percorso che ci consenta di essere costantemente presenti nel cuore di tutte lotte sindacali, sociali e ambientali della città – aggiunge – Il nostro prossimo obiettivo sarà quello di chiedere costantemente conto alla prossima Amministrazione comunale dei temi inerenti”.
E tra questi temi si trovano i dossier che in questa campagna hanno fatto la “cifra” sostanziale della lista: “Sulla guerra chiederemo di dire noi ai tagli agli enti locali per finanziare il riarmo, no alla militarizzazione delle scuole e della società, creazione dell’Assessorato alla Pace. Sul lavoro serve il controllo delle condizioni dei subappalti e la reinternalizzazione dei servizi. E chiaramente sulle “grandi opere”, che sono rimettere completamente in discussione”
Poi il sociale: “Diritto alla casa, accoglienza, inclusività e politiche di genere” e la trasparenza con la “standardizzazione delle procedure di vigilanza sulle possibili infiltrazioni malavitose e mafiose e apertura permanente di tavoli di informativa e confronto con la cittadinanza”. In ultimo, non per importanza, la lotta ai fascismi emergenti che passa, secondo Marras, dalla “chiusura dei covi fascisti oggi in città”.
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