Cos’è il Baby Tonfa e cosa c’entra con l’omicidio di Chiara Poggi: l’arma israeliana e il delitto di Garlasco, Andrea Sempio e il Krav Maga

Sarebbe compatibile con un colpo di Baby Tonfa, la ferita alla tempia di Chiara Poggi. È soltanto l’ultima novità, forse una suggestione, nel caso del delitto di Garlasco, quello consumatosi il 13 agosto 2007 e che negli ultimi mesi è tornato all’attenzione mediatica nazionale dopo la riapertura delle indagini. 18 anni fa il corpo della 26enne venne ritrovato nella villetta di famiglia, Poggi aveva il cranio spaccato e sarebbe stata sottoposta a sevizie, come il taglio simmetrico delle palpebre e il foro sulla tempia sinistra al centro dell’attenzione.

Quest’ultimo sarebbe troppo piccolo e superficiale per esser stato causato con una lama, allo stesso tempo sarebbe troppo netto per esser stato l’esito di un urto accidentale. Secondo Luisa Regimenti, docente di Medicina legale all’Università di Roma Tor Vergata che ha riesaminato le immagini autoptiche e la scena del crimine, quest’arma sarebbe “compatibile” con il foro accertato sulla tempia del cadavere di Poggi durante l’autopsia. Si era ipotizzato, in un primo momento, per quel foro, un punteruolo o una lama appuntita. Ma cos’è un Baby Tonfa?

Baby Tonfa è uno strumento di difesa personale. È un’evoluzione del kubotan, la forma ridotta del Tonfa utilizzato dalla polizia. Ha grossomodo la forma di un piccolo manganello in miniatura, molto spesso è in plastica o in metallo. Entra nel palmo di una mano. Spesso viene agganciato a un mazzo di chiavi per poter risultare utile in caso di aggressioni. Si può comprare anche su Amazon, costa anche una ventina di euro. Non rientra negli oggetti vietati dal TULPS (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza), in Italia sono legali sia il possesso che l’utilizzo. Come scrive Wired, è un “moltiplicatore di forza”, se usato correttamente può infliggere colpi potenti e mirati.

Lo strumento è utilizzato dai cultori del Krav Maga, una tecnica di combattimento israeliana, un sistema che sarebbe stato praticato da Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, al centro delle nuove indagini. Sempio sarebbe anche insegnante della disciplina ma si sarebbe avvicinato alla pratica soltanto nel 2010. “Quando ho visto il Baby Tonfa, un piccolo oggetto metallico appuntito e dai contorni tondeggianti, non ho avuto più dubbi: c’è una perfetta compatibilità con la lesione nella regione temporale della povera Chiara”, ha dichiarato Regimenti al quotidiano Il Tempo.

Armando Palmegiani, consulente di difesa di Sempio, ha già rigettato al Quotidiano Nazionale ognuna di queste ipotesi: intanto perché le misurazioni del corpo dell’assistito in corso sarebbero fallaci dopo 20 anni, infine perché all’epoca del delitto Sempio ancora non praticava le arti marziali. L’anatomopatologa Cristina Cattaneo è stata incaricata dalla Procura di Pavia di effettuare “nuove verifiche” sulla causa della morte di Poggi, in particolare sulle tempistiche dell’omicidio.

Quella del Baby Tonfa al momento è poco più di una suggestione, tra l’altro comunque in grado di bucare l’attenzione mediatica spasmodica come ormai sempre per ogni caso di cronaca nesa. Al momento, l’ipotesi che si sta facendo strada, è che l’omicidio potrebbe esser stato commesso in più momenti, in un periodo dilatato di tempo, e da più persone. Resta da chiarire infatti l’orario della morte: indicativamente avvenuta tra le 7:00 e le 12:30. Condannato a 16 anni per omicidio volontario Alberto Stasi, allora fidanzato della vittima, anche se i dubbi e le riserve sulla vicenda non hanno mai chiuso del tutto il caso.