Certificazione delle competenze, la forza trasformativa dell’impegno gratuito

Ottobre 27, 2025 - 21:00
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Certificazione delle competenze, la forza trasformativa dell’impegno gratuito

L’approvazione del decreto interministeriale per la certificazione delle competenze dei volontari ha segnato una svolta storica per la crescita sociale e culturale della nostra Italia. Con questo provvedimento, atteso da un decennio e fortemente voluto dal mondo del volontariato, il Governo Meloni riconosce ufficialmente che il tempo donato agli altri è un tempo di valore, un investimento in conoscenza, responsabilità e crescita personale, con conseguenti benefici sia per il singolo che per tutta la società.

Le competenze acquisite attraverso il volontariato – se l’attività è svolta per almeno 60 ore in dodici mesi – potranno essere formalmente attestate dagli Enti del Terzo Settore. Tali attestazioni avranno valore nel “Sistema nazionale di certificazione delle competenze” e potranno essere spese nei percorsi scolastici e universitari, nei concorsi pubblici o nel mondo del lavoro. Si tratta, dunque, di un riconoscimento concreto delle capacità – le cosiddette soft skills – che nascono dall’impegno gratuito per il bene comune: dall’organizzazione alla gestione dei conflitti, dal lavoro di squadra al problem solving. Competenze sempre più richieste nel mondo del lavoro.

Il ruolo degli Ets

Elemento centrale del decreto è il ruolo affidato agli Ets, chiamati a garantire l’equo accesso al servizio e la qualità del percorso formativo. Ogni volontario sarà seguito da un tutor e parteciperà a un progetto personalizzato, con obiettivi chiari e verificabili. Al termine, riceverà un “documento di trasparenza” e, se completerà l’attività per almeno il 75%, otterrà l’attestazione delle competenze acquisite. Un sistema, dunque, che unisce rigore, trasparenza e valorizzazione, garantendo la piena riconoscibilità dell’esperienza nei diversi contesti educativi e professionali.

Il valore della certificazione

Questo decreto avrà una ricaduta reale nella vita di milioni di persone che si dedicano al volontariato. Facendo qualche esempio: per una ragazza che presta servizio in un’associazione di soccorso, le competenze maturate potrebbero valere come crediti in un corso di laurea in infermieristica; un volontario che si prende cura di persone anziane o disabili potrebbe acquisire un punteggio aggiuntivo o avere un titolo di preferenza in un concorso pubblico. Il volontariato diventa così una palestra di competenze e un ponte tra cittadinanza attiva e mondo del lavoro, dall’alto valore etico e culturale, soprattutto per i più giovani.

Il volontariato diventa una palestra di competenze e un ponte tra cittadinanza attiva e mondo del lavoro, dall’alto valore etico e culturale, soprattutto per i più giovani

Il senso del decreto

Per me, che sono stata una giovane volontaria, questo traguardo ha anche un valore personale. So cosa significa donare tempo e sé stessi agli altri senza chiedere nulla in cambio. So quanto il volontariato possa cambiarti la vita, farti scoprire talenti ed energie che non pensavi di possedere. Perché il volontariato ha il potere di rendere le persone migliori. È il pane dell’anima. Da questa consapevolezza nasce la determinazione con cui ho voluto portare a compimento questo decreto: perché riconoscere le competenze dei nostri milioni di volontari – colonna portante della partecipazione civica e della solidarietà italiana – significa riconoscere la dignità, la responsabilità e la forza trasformativa dell’impegno gratuito.

Per me, che sono stata una giovane volontaria, questo traguardo ha anche un valore personale. So cosa significa donare tempo e sé stessi agli altri senza chiedere nulla in cambio. So quanto il volontariato possa cambiarti la vita, farti scoprire talenti ed energie che non pensavi di possedere

Questo provvedimento rappresenta un passo importante nella costruzione di una società più coesa e solidale, in cui la partecipazione diventa valore e il volontariato si conferma come motore di sviluppo umano e sociale. Il Governo continuerà a sostenere, con convinzione e concretezza, il Terzo settore e tutti coloro che ogni giorno si mettono al servizio del bene comune.

Ndr: Il decreto “Definizione dei criteri per il riconoscimento in ambito scolastico e lavorativo delle competenze acquisite nello svolgimento di attività o percorsi di volontariato” è stato approvato il 31 luglio 2025, registrato alla Corte dei conti il 13 ottobre 2025 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 ottobre 2025. Qui il testo.

Maria Teresa Bellucci è vice ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del Governo Meloni. In apertura, foto di Mauro Scrobogna/LaPresse

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