Ars Nova Napoli a Londra: il Mediterraneo in musica

Ottobre 30, 2025 - 11:00
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Ars Nova Napoli a Londra: il Mediterraneo in musica

Ci sono suoni che attraversano i secoli e paesi che vivono anche dentro le note. È questo lo spirito con cui gli Ars Nova Napoli, una delle band più rappresentative del folk mediterraneo contemporaneo, porteranno il progetto “Neapolis 2500”nella capitale britannica.
Mercoledì 5 novembre 2025, alle 18:30, la musica partenopea approderà all’Istituto Italiano di Cultura di Londra, a Belgrave Square, con un concerto gratuito su prenotazione che si annuncia come un viaggio nella memoria e nell’identità collettiva del Sud, riletto in chiave cosmopolita.

L’iniziativa, organizzata dall’Istituto con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), fa parte del tour internazionale Neapolis 2500, che vede la band napoletana protagonista in oltre venti città tra Europa, Medio Oriente e Asia.
Non è solo un concerto: è la tappa londinese di un progetto che vuole raccontare Napoli come crocevia di popoli e culture, simbolo di un Mediterraneo unito da suoni, tradizioni e linguaggi che resistono al tempo.

“Neapolis 2500”: il manifesto musicale del Mediterraneo

Con il progetto Neapolis 2500, gli Ars Nova Napoli portano avanti una ricerca musicale che affonda le radici nella storia di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia, ma che parla una lingua universale.
Il titolo allude a un futuro immaginario, “Napoli tra 500 anni”, ma anche a un’idea di città che continua a evolversi mantenendo intatta la sua essenza. È un manifesto musicale del Mediterraneo: un territorio sonoro dove si incontrano tradizioni popolari, strumenti antichi e influenze moderne provenienti da diverse culture.

Sul palco di Belgrave Square si esibiranno in formazione completa:

  • Marcello Squillante (voce, fisarmonica)

  • Michelangelo Nusco (violino, tromba, mandolino)

  • Vincenzo Racioppi (mandolino, charango)

  • Gianluca Fusco (chitarra, fisarmonica diatonica, gaita)

  • Antonino Anastasia (tamburi a cornice)

  • Bruno Belardi (contrabbasso)

Il concerto londinese sarà una sintesi perfetta del percorso della band: una narrazione sonora che fonde la tradizione napoletana con il folk dei Balcani, le melodie greche e le ritmiche nordafricane, restituendo al pubblico l’energia autentica delle piazze e dei festival del Sud.
Ogni brano è costruito come un racconto: la musica diventa una mappa del Mediterraneo, un viaggio senza confini in cui l’emozione prevale sulla geografia.

L’evento è ospitato all’interno della prestigiosa sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Londra, punto di riferimento per la diffusione della cultura italiana nel Regno Unito, e rientra nel programma di cooperazione artistica promosso dal MAECI, che sostiene da anni le eccellenze italiane nel mondo.

Come spiega il direttore dell’Istituto, “l’incontro tra la cultura napoletana e il pubblico londinese rappresenta l’essenza stessa del dialogo mediterraneo: una lingua di suoni e emozioni capace di superare ogni barriera”.

Dalle strade di Napoli ai palchi del mondo: la rivoluzione gentile degli Ars Nova

La storia degli Ars Nova Napoli è un racconto di strada, nel senso più autentico del termine. Nascono nei primi anni Duemila come gruppo itinerante, un collettivo di musicisti che sceglie di riportare la musica popolare tra la gente, nelle piazze e nei vicoli del centro storico di Napoli. La loro è una rivoluzione silenziosa ma potente: riscoprire la canzone tradizionale e il patrimonio sonoro del Sud non come nostalgia, ma come forma di rinascita contemporanea.

La band inizia il proprio percorso suonando ovunque: dai mercati popolari alle feste di quartiere, dai vicoli di Spaccanapoli ai moli del porto. È qui che sviluppano il loro linguaggio, contaminando la musica partenopea con influenze balcaniche, greche e mediorientali. Fisarmoniche, violini, mandolini e tamburi diventano strumenti di dialogo interculturale: un’orchestra di strada che racconta un popolo e i suoi viaggi.

Col tempo, quella che era nata come una compagnia spontanea si trasforma in un ensemble riconosciuto a livello internazionale. Gli Ars Nova Napoli calcano i palchi di festival prestigiosi come l’Ariano Folk Festival, l’Ethnos Festival, la Notte della Tammorra e il Napoli World, affermandosi come punto di riferimento del folk mediterraneo contemporaneo.

La loro cifra distintiva è la filosofia del nomadismo culturale: ogni concerto è un mosaico in movimento, dove le tradizioni si fondono e si rinnovano.
Come dichiarano spesso nelle interviste, «non siamo musicisti che fanno ricerca etnografica, ma persone che vivono la musica popolare come parte del presente. Il passato non lo custodiamo: lo attraversiamo».

Il gruppo ha pubblicato diversi album di successo, tra cui Chi Fatica Se More E Famme (2016, Marechiaro) e E Senza Acqua La Terra More (2019, Apogeo Records), opere che raccontano la vita del Sud con una forza poetica rara, tra ballate malinconiche, ritmi danzanti e canti di libertà. Un nuovo disco, previsto per il 2026, segnerà una svolta verso sonorità più elettriche e globali, ma sempre fedeli all’anima originaria del progetto.

Nel frattempo, la loro presenza scenica è diventata un tratto iconico. In ogni spettacolo gli Ars Nova Napoli trasformano il palco in una piazza, coinvolgendo il pubblico in un rito collettivo di energia e appartenenza. L’emozione è il filo conduttore: il loro concerto non è mai soltanto una performance, ma un’esperienza condivisa.

Non a caso, i critici li definiscono “gli ambasciatori del Mediterraneo”, capaci di incarnare una Napoli aperta, fluida, accogliente: una città che, come loro, appartiene a chiunque abbia voglia di ascoltare.

“Neapolis 2500”: Napoli del futuro, capitale del Mediterraneo

Nel titolo “Neapolis 2500” c’è tutta la poetica degli Ars Nova Napoli: un futuro immaginario, proiettato cinquecento anni avanti, in cui la città partenopea continua a essere un punto di incontro tra civiltà, popoli e linguaggi. Non è un’operazione di fantasia, ma una dichiarazione di intenti: la Napoli del futuro non è una città utopica, bensì la proiezione di ciò che la Napoli reale già rappresenta oggi — un microcosmo del Mediterraneo, un laboratorio di identità collettiva.

Il progetto nasce dal desiderio di raccontare la musica napoletana come lingua viva e contemporanea, capace di evolversi senza perdere il contatto con le sue radici. Lontani da ogni folklorismo, gli Ars Nova Napoli trasformano la tradizione in un linguaggio di libertà. Nei loro arrangiamenti il ritmo della tammorra si intreccia con le scale modali balcaniche, le armonie greche si fondono con le melodie arabe, mentre il mandolino dialoga con strumenti sudamericani come il charango.
Il risultato è un Mediterraneo sonoro globale, una “geografia emozionale” in cui ogni cultura trova spazio e ascolto.

Il live londinese di Neapolis 2500 si inserisce perfettamente in questa visione. Londra, come Napoli, è una città porosa, dove le differenze non si cancellano ma si mescolano: due porti del mondo, due capitali culturali che condividono la vocazione alla contaminazione. Non è un caso che l’Istituto Italiano di Cultura abbia scelto proprio la capitale britannica per ospitare una delle tappe simboliche del tour, sottolineando il dialogo tra identità locali e globali.

Durante la serata del 5 novembre, il pubblico londinese sarà invitato a partecipare a una sorta di rito sonoro collettivo, in cui la tradizione non è nostalgia, ma una forma di resistenza poetica. I brani degli Ars Nova Napoli parlano di amore e di mare, di partenze e ritorni, ma anche di vita urbana e contemporaneità. È una Napoli che non guarda indietro, ma in avanti, senza smettere di suonare le proprie radici.

L’artista e fisarmonicista Marcello Squillante, fondatore del gruppo, descrive così il senso del progetto:

“Immaginiamo Napoli nel 2500 come un faro che illumina il Mediterraneo, una città che ha saputo conservare la sua musica facendola crescere con il mondo. È un sogno, ma anche un impegno.”

Attraverso questo concerto, Napoli parla al futuro e Londra le risponde. Le note diventano un ponte ideale tra due metropoli che hanno fatto della mescolanza la propria forza creativa, dove la musica, ancora una volta, dimostra di essere la lingua più universale di tutte.

Un viaggio intorno al mondo: il tour “Neapolis 2500”

Il concerto londinese è solo una tappa di un percorso molto più ampio. Il Neapolis 2500 Tour ha infatti trasformato gli Ars Nova Napoli in veri ambasciatori culturali del Mediterraneo, portando la musica partenopea in quattro continenti. Partito all’inizio del 2025, il tour ha già toccato oltre quindici paesi, tra cui Corea del Sud, Marocco, India, Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Belgio, Portogallo e Armenia, riscuotendo ovunque un entusiasmo straordinario.

Ogni concerto è un racconto, una tappa di un viaggio che unisce popoli attraverso la lingua universale della musica. Dopo Londra, la tournée proseguirà in Bulgaria (Sofia, Life Club – 10 novembre), Germania (Colonia, European Music Festival – 3 dicembre), e infine negli Emirati Arabi Uniti, con una serie di esibizioni tra Dubai, Abu Dhabi e Sharjah all’interno dei festival Fridge Jazz e Menar Art Festival.

Il progetto è sostenuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI), che da anni promuove la circolazione internazionale degli artisti italiani attraverso la rete degli Istituti Italiani di Cultura. Come si legge sul portale del MAECI – Cultura e Diplomazia Pubblica, la strategia italiana punta a far dialogare tradizione e innovazione, favorendo scambi che superano le barriere linguistiche e geografiche.

In questo senso, il Neapolis 2500 Tour rappresenta un esempio concreto di diplomazia culturale applicata alla musica: un modello virtuoso in cui l’arte diventa veicolo di identità e di apertura. L’energia degli Ars Nova Napoli non si limita a celebrare Napoli, ma porta con sé l’idea di un’Italia moderna e inclusiva, che si racconta attraverso la creatività dei suoi artisti.

Durante le tappe estere, la band collabora con musicisti locali, arricchendo il proprio repertorio di sonorità e strumenti tipici dei paesi ospitanti. È così che in un loro concerto si può ascoltare un tamburello dialogare con un oud marocchino, una fisarmonica rispondere a un violino balcanico o un coro arabo intrecciarsi con la lingua napoletana.
Ogni performance è unica, irripetibile: un laboratorio di scambio culturale e sonoro in tempo reale.

Nel panorama della world music, il nome degli Ars Nova Napoli è ormai sinonimo di vitalità mediterranea. I critici internazionali, da Songlines Magazine al World Music Central, li descrivono come “una delle band più autentiche e creative della scena europea”. La loro capacità di coniugare tecnica, spontaneità e radici popolari li ha resi ospiti fissi di festival internazionali e rassegne dedicate alla cultura del Sud globale.

Londra, in questo itinerario, rappresenta una tappa simbolica. La capitale britannica è da sempre un crocevia di culture e una delle piazze più prestigiose per la world music. Portare qui Neapolis 2500 significa confrontarsi con un pubblico aperto, curioso e abituato a leggere il mondo attraverso la diversità. E allo stesso tempo, significa riportare la voce di Napoli al centro del dialogo internazionale, in una città che da secoli accoglie artisti italiani come casa propria.

L’esperienza live: energia, comunità e appartenenza

Chi ha visto almeno una volta gli Ars Nova Napoli dal vivo sa che non si tratta di un semplice concerto. Il loro spettacolo è una festa collettiva, un rituale condiviso in cui il pubblico diventa parte integrante della musica. I sei musicisti portano sul palco la stessa energia delle piazze da cui tutto è cominciato: ritmo, voce e corpo si fondono in un unico linguaggio che supera qualsiasi barriera linguistica.

La forza del loro live sta nella spontaneità: ogni brano è un organismo vivo, che si trasforma a seconda del luogo e delle persone che lo ascoltano. Laddove il palco divide, gli Ars Nova uniscono. È una forma di teatro musicale popolare, ma con la consapevolezza dei grandi ensemble contemporanei. Strumenti acustici e amplificazioni minime creano un equilibrio perfetto tra suono autentico e intensità emotiva.

Il concerto del 5 novembre all’Istituto Italiano di Cultura di Londra sarà un’esperienza immersiva: il salone principale, trasformato in uno spazio scenico raccolto, permetterà agli spettatori di vivere la musica in una dimensione ravvicinata e partecipata. Non un semplice evento di rappresentanza, ma un incontro umano, come nella tradizione napoletana più autentica.

Sul palco, la band guiderà il pubblico in un percorso che va dai classici della canzone popolare (Tammurriata Nera, Cicerenella, Oi Marì) fino ai brani originali del proprio repertorio, tratti dagli album Chi Fatica Se More E Famme e E Senza Acqua La Terra More. Ci saranno improvvisazioni, racconti, danze e momenti di pura poesia. Ogni canzone sarà introdotta da aneddoti e ricordi legati alla vita di strada, a quella “Napoli dei suoni” che continua a ispirare generazioni di artisti.

L’atmosfera sarà quella di un viaggio: dalla città alle montagne, dai mercati ai porti del Sud, fino alle rotte che uniscono il Mediterraneo al mondo. Le luci calde e le scenografie minimali lasceranno spazio ai volti, agli strumenti, al movimento. In questa semplicità risiede la magia degli Ars Nova Napoli: riportare la musica alla sua dimensione umana, dove ogni nota è un gesto di appartenenza.

Il pubblico londinese, tradizionalmente sensibile alla world music e alle contaminazioni culturali, accoglie ogni anno artisti di grande valore, ma raramente un gruppo riesce a trasmettere un senso di comunità così autentico. Neapolis 2500promette di essere una delle esperienze musicali più vibranti dell’autunno londinese, un momento di incontro tra Mediterraneo e metropoli, tra emozione e memoria.

Napoli, Londra e il linguaggio universale della musica

Nel cuore di Londra, in una delle sue piazze più eleganti, la musica di Napoli troverà una nuova casa, almeno per una sera. L’arrivo degli Ars Nova Napoli all’Istituto Italiano di Cultura non è soltanto un appuntamento musicale, ma un gesto simbolico: un modo per riaffermare il legame profondo tra la comunità italiana e la capitale britannica, tra le nostre radici e la città che da decenni accoglie e celebra la creatività mediterranea.

Per molti italiani che vivono a Londra, la serata del 5 novembre rappresenterà un ritorno alle origini, un abbraccio sonoro fatto di dialetti, melodie e memorie condivise. Per i londinesi, invece, sarà un’occasione per scoprire una Napoli diversa da quella dei cliché, una città che parla la lingua della contemporaneità e dell’inclusione, attraverso la forza inesauribile della musica popolare.

L’evento si inserisce in un momento storico in cui la cultura torna a essere strumento di dialogo e diplomazia. In un mondo frammentato, la musica degli Ars Nova Napoli ricorda che la vera identità non è chiusura, ma apertura. Ogni loro nota racconta un ponte, ogni loro ritmo è un viaggio: dalle coste del Tirreno alle sponde del Tamigi, il Mediterraneo risuona come un’unica grande orchestra.

Il progetto Neapolis 2500 incarna perfettamente questa idea: una Napoli del futuro che non smette di accogliere, che continua a ispirare artisti, a generare incontri, a unire le persone. È la stessa visione che anima Londra Da Vivere: raccontare come le culture si intrecciano e come l’Italia continui a vivere — in mille forme — anche lontano dalle sue coste.

In questo senso, il concerto londinese degli Ars Nova Napoli è più di un evento: è una dichiarazione d’amore verso la musica, verso la diversità, verso le città che non smettono mai di reinventarsi.
E forse, tra le note di una tammurriata e il suono lontano di una fisarmonica, qualcuno riconoscerà il battito di due città che, pur diverse, condividono lo stesso ritmo del cuore.

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