Separazione delle carriere, sì definitivo del Senato alla riforma Nordio: parte la battaglia sul referendum

Ottobre 31, 2025 - 00:00
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Separazione delle carriere, sì definitivo del Senato alla riforma Nordio: parte la battaglia sul referendum

Via libera dal Parlamento, in attesa del referendum che dovrà confermare o bocciare la riforma. Il Senato ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale della giustizia promossa dal governo Meloni ed in particolare dal ministro Carlo Nordio.

Il testo prevede la separazione delle carriere dei pubblici ministeri dai giudici, la creazione di due Consigli superiori della magistratura, l’istituzione di una Alta corte disciplinare e il sorteggio di tutti i membri.

Il sì definitivo dell’Aula, scontato visto il testo blindato dalla maggioranza, è arrivato con 112 voti favorevoli e 59 contrari.

La partita vera, a livello politico, si apre però a partire da domani. Nei prossimi mesi la battaglia sarà tutta sul referendum: il centrodestra ha annunciato che lo chiederà prima delle opposizioni e il Guardasigilli ha anche ipotizzato il periodo per le urne, tra fine marzo ed aprile. Referendum confermativo previsto dalla legge in caso di riforma costituzionale approvata in Parlamento senza la maggioranza dei due terzi.

Ministro Nordio che ha voluto sottolineare come la riforma “non è una legge punitiva verso la magistratura”, con cui i rapporti del Guardasigilli sono da tempo a livelli minimi, ma “un passaggio necessario per ristabilire un equilibrio tra giudici e pubblici ministeri”. Rivolgendosi all’opposizione invece, Nordio ha sottolineato che “è improprio evocare tiritere sull’attentato alla Costituzione, la separazione delle carriere è una regola che vale in tutti i Paesi con processo accusatorio”.

Soddisfatta la premier Giorgia Meloni, che via social ha parlato di “passo importante verso un sistema più efficiente, equilibrato e vicino ai cittadini. Un traguardo storico e un impegno concreto mantenuto a favore degli italiani”, ha aggiunto la presidente del Consiglio, che ha sottolineato come “ora la parola passerà a cittadini”. Forza Italia dedica l’approvazione della riforma a Silvio Berlusconi, con tanto di flash-mob in piazza Navona portando un cartellone con la foto dello storico leader del centrodestra

Di segno opposto la reazione dell’opposizione. Subito dopo il voto dell’Aula i senatori del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di AVS hanno protestato contro l’approvazione della riforma mostrando cartelli con la scritta “No ai pieni poteri”.

Infine il settore giustizia. Per l’Anm, l’Associazione nazionale magistrati contraria alla riforma e che ha già costituito il comitato per il no, il testo approvato dal governo “altera l’assetto dei poteri disegnato dai costituenti e mette in pericolo la piena realizzazione del principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”, “non rendendo la giustizia più rapida o più efficiente, ma più esposta all’influenza dei poteri esterni”.

Esulta invece l’Ucpi, l’Unione delle Camera Penali, che col suo presidente Francesco Petrelli sottolinea che la separazione delle carriere “non è un atto contro qualcuno, ma un passo avanti verso uno Stato di diritto più equilibrato, nel quale ciascun potere eserciti la propria funzione nel rispetto delle garanzie e delle libertà individuali e costituzionali”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia